Il progetto svedese per far produrre energia dai palazzi

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Forse nelle città del futuro i palazzi daranno un contributo al benessere della comunità. In Italia col bosco immobile, progetto di Airlite e Retake Milano, ci saranno palazzi che assorbono lo smog. In Svezia uno studio propone palazzi che producono energia.

Questo accade grazie all’impiego di pannelli fotovoltaici trasparenti al posto di balconi, tende e finestre tradizionali, per produrre energia elettrica dalla luce del sole.

Di cosa si tratta, lo spiega Gloria Maria Rossi su Fotovoltaicosulweb.it : il fotovoltaico trasparente e’ “una delle nuove frontiere che permette di integrare i pannelli solari fotovoltaici nei vetri“.

La dottoressa illustra i diversi tipi di fotovoltaico che potrebbero essere inseriti nei vetri, riprendendo il progetto svedese dello studio Bertrand.

Dopo l’idea sarda dei pavimenti che producono energia, ecco che dalla Svezia si pensa alla produzione di pannelli fotovoltaici che possono fungere da parti della casa, piacevoli alla vista (al grafene) ma contemporaneamente in grado di trasformare l’energia da solare a elettrica.
In tal caso, non solo ogni casa sarebbe autosussistente, ma l’equazione sarebbe: maggiore superficie di pannelli presenta, maggiore è la energia prodotta.

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Secondo l’idea dello studio Bernstrand, la facciata di ogni palazzo diventerebbe “attiva” quando persiane, tende, finestre si aprono e si chiudono, ed ogni finestra sarebbe “dotata di un sistema oscurante, che permette la regolazione della luce del sole”, di modo da non vivere sempre con il sole dentro casa.

Per questo, lo studio Bernstrand ha pensato di proporre dei moduli ad hoc proprio per ampliare le possibilità di collocazione dei pannelli:

  • frontali per balconi: “I balconi sono creati in modo da impedire di creare delle ombre che possano ridurre la penetrazione del sole sulle tapparelle.”
    più grandi per tapparelle sull’intera finestra;
  • frontali per le tende: “Le tende possono essere regolate senza alcun tipo di problema e si trovano sopra i pannelli. Se queste però rimangono abbassate, anche quando il balcone non è in funzionamento, possono continuare a produrre energia”.
    Quindi, essendo sempre in movimento, la porzione di facciata di ogni nucleo abitativo sarebbe in grado di catturare energia per sé oltre che per i vicini di casa.

Una stima delle quantità? 72.543 kwh all’anno su 2.600 mq, secondo il sito citato.

“L’unico problema che si potrebbe riscontrare è comunque l’impossibilità di inclinare finestre e balconi in base alla posizione del sole, cosa che invece può essere fatta con i pannelli solari, che vengono proprio posizionati in base ai raggi solari”.

Con Pannelli solari e fotovoltaici trasparenti le nostre città potrebbero diventare autosufficienti. Se poi venissero dipinti con la vernice che assorbe lo smog, probabilmente saremmo a un passo dall’edilizia perfetta.


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