Alcuni lo considerano l’antesignano del telefono. Già, perché nel 1200 a Milano si poteva comunicare a distanza. Si può farlo ancora oggi in Piazza dei Mercanti. Vediamo come. Foto cover: @francina1983 IG
Parlarsi al “telefono del Medio Evo” in Piazza dei Mercanti
# Piazza dei mercanti nasce nel 1200 e prende il nome dal mercato che aveva luogo nella piazza
Piazza dei Mercanti era il centro di Milano in epoca medioevale. Qui si svolgeva il più importante mercato cittadino. Le bancarelle erano collocate sotto i portici del Palazzo della Ragione, detto anche Broletto Nuovo. I mercanti con il tempo si erano accorti che questo luogo non era caratterizzato da estrema bellezza ma da una particolarità che iniziarono a sfruttare.
# Le colonne del Palazzo della Ragione fanno da interfono
I mercanti si resero conto che le colonne fungevano da interfono tra due persone che si trovavano alle colonne controlaterali. Così usavano questo fenomeno come un telefono privato: parlando contro una colonna, infatti, solo chi si trovava vicino a quella controlaterale poteva sentire ciò che era stato detto. In questo modo potevano contrattare sui prezzi della merce all’insaputa dei clienti. Ma perché accade questo fenomeno?
# La volta a crociera è il segreto del telefono senza fili
A creare questo fenomeno del telefono senza fili è la conformazione della struttura della volta a crociera, copertura architettonica formata dall’intersezione longitudinale di due volte a botte. Il suono viene incanalato e riportato dalla parte opposta in forma di lieve sussurro.
# Il telefono medievale è stato utile anche durante la peste
Questo piccolo trucchetto scoperto dai mercanti fu usato anche durante la peste, quando i preti dovevano confessare gli appestati in procinto di morte. Così si poteva procedere alla confessione senza avvicinarsi troppo e rischiare di essere contagiati. Un metodo che si può usare anche oggi che come allora il distanziamento è parola d’ordine.
E tu hai mai provato a parlare con qualcuno sotto i portici del Palazzo della Ragione? Scrivicelo nei commenti qui sotto o sotto il post di Facebook.
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ANDRA STEFANIA GATU
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