🛑 Il VIZIETTO dei POLITICI del Sud: anche BOCCIA e ZAMPA attaccano MILANO

La regola sembra sempre la stessa: imputare ai cittadini colpe e superficialità che invece appartengono a chi ha la responsabilità di governare. E questo accade in modo ancora più risentito quando c'è di mezzo Milano

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Sembra una moda tra i politici del nostro mezzogiorno. Nel giro di un anno Milano si è attirata critiche e insulti come mai è accaduto a una città dal proprio governo. Dopo gli attacchi dei mesi scorsi del ministro Provenzano e del governatore De Luca, ora sono la sottosegretaria alla Salute, Sandra Zampa, e il ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia a scagliarsi contro Milano. 

Il VIZIETTO dei POLITICI del Sud: anche BOCCIA e ZAMPA attaccano MILANO

# La sottosegretaria alla Salute Zampa: “Molto male le scene di folla nelle vie dello shopping a Milano”

La sottosegretaria alla Salute, Sandra Zampa attacca i milanesi che dopo quasi un mese di reclusione forzata, con riapertura dei negozi per l’entrata in zona arancione hanno avuto l’ardire di approfittarne per fare compere: “Male, molto male le scene di folla nelle vie dello shopping a Milano. È abbastanza sconcertante che le persone stentino così tanto a comprendere la gravità della situazione e il fatto che queste situazioni dipendono dai comportamenti di ognuno di noi. Siamo tutti tenuti in questo momento a comportamenti virtuosi. Io capisco che devi fare le compere, però non credo che se si va tutti lo stesso giorno migliori. E soprattutto, quando vedi che c’è una situazione così, o cambi zona o torni a casa e rimandi. Questo non è un bel segnale, non conforta».

# Il Ministro Boccia rincara la dose: “Non è naturale il non rispetto delle regole e del distanziamento sociale”

A rincarare la dose ci pensa il ministro agli Affari Regionali Francesco Boccia. “È naturale la reazione, c’è una comprensibile voglia di tornare in giro. Quello che non è naturale è il non rispetto delle regole e del distanziamento sociale“.

Fonte: MiTomorrow

# La sequela infinita di attacchi del governo a Milano e ai suoi cittadini sembra non esaurirsi mai

Molti si sono fatti una domanda: ma se avete aperto i negozi perchè invece di sorprendervi che le persone sono andate nei negozi non vi siete raccomandati di farlo in modo scaglionato? O perchè aprirli in un giorno festivo invece di distribuire le aperture nei giorni feriali, distribuendo così i primi accessi?

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Ma la regola sembra sempre la stessa: imputare ai cittadini colpe e superficialità che invece appartengono a chi ha la responsabilità di governare. E questo accade in modo ancora più risentito quando c’è di mezzo Milano.

Non passano mesi senza che un esponente del governo trovi l’occasione buona per sferrare attacchi ingiustificati con la nostra città e tutti i milanesi, soprattutto in questa pandemia. Pertanto ogni minima azione è una critica, prima gli aperitivi, poi il fatto che i milanesi penserebbero solo a lavorare, invece di pensare alla sicurezza, e ora dopo settimane chiusi in casa senza possibilità di fare acquisti e con l’economia in ginocchio, i colpevoli sono i cittadini che passeggiano per le vie dello shopping per riassaporare un po’ di vita normale.

Ma il vizietto di prendersela con Milano ha radici antiche. A dicembre le invettive del Ministro Provenzano contro Milano perché non restituisce nulla al Paese e crea squilibri nel Paese. Per non parlare dell’insulto ai morti di Milano del Presidente della Regione Campania De Luca.  A questo si aggiunge la scarsa considerazione riguardo le risorse del Recovery Fund che secondo sempre Boccia e Provenzano sarebbero da destinare al Mezzogiorno e non alla città più colpita o gli sgravi fiscali per destinazione geografica, riservati unicamente alle aziende del Sud invece che a quelle delle aree più colpite. 

Una situazione che si fa sempre più paradossale. E a parte lo strabismo squisitamente elettorale quello che è certo è che i milanesi meritano più rispetto per quello che fanno per il Paese e, in particolare, per le conseguenze che hanno dovuto subire a causa della pandemia da Covid.

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