Nasce W350, capolavoro di vetro, acciaio e legno: 350 metri per il grattacielo, moltiplicati per i 350 anni di storia del costruttore. Ecco dove sarà e come sarà.
In partenza i CANTIERI per il GRATTACIELO IN LEGNO più ALTO del mondo
# W350: il grattacielo da record
Il progetto è affidato allo studio di architetti Nikken Sekkei, mentre la costruzione è a cura dell’impresa Sumitoro Forestry, che ha come data perentoria di consegna del grattacielo il 2041: l’anno in cui l’impresa compirà 350 anni di storia. Il nome individuato è infatti W350 e una volta terminato sarà il grattacielo in legno più alto del mondo.
Ecco alcuni numeri e record:
- 70 piani complessivi fuori terra, destinati ad abitazioni, uffici, spazi commerciali, giardini pensili e cascate d’acqua;
- sarà la vetta più alta di un complesso edilizio di altri 70 edifici, interamente edificato su oltre 6.500 mq e che svilupperà una superficie complessiva calpestabile di oltre 455k mq.
- un investimento pari a 4,5 miliardi di euro, anche per la tecnica innovativa utilizzata, pari al doppio rispetto a un edificio realizzato con metodi tradizionali. Per contro avrà u costo inferiore di manutenzione e un ridotto impatto ambientale.
La partenza del cantiere è prevista nel 2024.
# Rimboschimento verticale e maggiore stabilità dell’edificio
Ogni piano viene arricchito da piante e verde selezionato sia per migliorare l’estetica che per il rimboschimento urbano, come il Bosco Verticale di Stefano Boeri, con il compito di filtrare la luce solare e farne sintesi clorofilliana, per aiutare l’ambiente urbano a rigenerare parte dell’ossigeno “perduto” con la superficie costruita, prevedibilmente sottratto alla natura.
L’intero nuovo complesso di Tokyo è pensato anche per dare “ossigeno” al comparto legno nipponico dato che è andato un po’ in crisi per poco sfruttamento della materia prima e per le qualità antisismiche del legno. Il Giappone come noto è tra le zone con più frequenti terremoti al mondo. Il grattacielo W350 è sfrutta una sapiente arte di mix tra acciaio, legno e vetro per garantire la stabilità dell’edificio, rispettando i rigidi parametri dell’edilizia giapponese sviluppata nel corso dei secoli di convivenza.
# Meno cemento e meno spreco di energia
L’utilizzo del legno vuol dire ridotto impiego di cemento e quindi meno dispendio energetico e di acqua, se pensiamo a come viene prodotto il calcestruzzo. Il legno del complesso immobiliare è chiamato inoltre all’assorbimento di una parte del particolato e delle emissioni urbane, che diventeranno di fatto composti organici. Si stima che il legno totale impiegato per W350 si aggiri intorno ai 185 mila metri cubi.
La manutenzione delle parti esterne in legno, avverrà anche attraverso la loro sostituzione parziale e progressiva, fattore che alimenterà l’industria del legname anche nei decenni successivi alla costruzione, auto generando domanda di questa materia prima anche a coloro che nel frattempo si saranno dedicati alla necessaria riforestazione.
# Le scelte fatte dal Giappone e da altri Paesi nel mondo
C’è tutta una scelta politica di lungo corso dietro a queste caratteristiche. In Giappone, infatti, grazie allo sviluppo delle tecniche sono stati distribuiti dei veri e propri incentivi, che hanno favorito l’uso sistematico del legname per la realizzazione degli edifici pubblici di almeno 3 piani. In questo modo tutto il comparto edilizio utilizza sempre più il legno per la costruzione di palazzi nuovi, anche ad uso residenziale e commerciale.
Tra gli esempi di torri realizzate, rifinite e /o in costruzione nel mondo troviamo:
- la Mjøsa Tower di Brumunddal in Norvegia, 85 metri e 18 piani, ad oggi il più alto edificio del mondo in legno;
- uno studentato della British Columbia University di Vancouver, alta 53 metri e realizzata in soli 70 giorni grazie all’utilizzo di elementi prefabbricati;
- Wooden Skyscraper in costruzione a Stoccolma, 34 piani con l’anima in cemento armato e interni in legno;
- una doppia torre residenziale in arrivo a Chicago, di cui una alta 228 metri.
# Un’idea per le future costruzioni a Milano
Questo concetto di foresta urbana, sembra destinato a rinnovare il significato dell’edilizia. Non più solo il focus sul risparmio e sui materiali più conosciuti, emerge l’introduzione di un elemento caldo, confortevole e gradevole, per vivere al meglio la casa, l’ufficio o lo shopping. Una svolta concreta per innalzare la qualità della vita? In tal caso si potrebbe dare una possibilità a Milano, introducendo anche qui queste materie prime?
Continua la lettura con: Il GRATTACIELO più ALTO nei dintorni di Milano (che voleva essere il più alto d’Italia)
Articolo di LAURA LIONTI aggiornato dalla redazione
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