Il giorno stabilito dall’INPS per la richiesta di sussidi economici da parte di lavoratori dipendenti, autonomi e aziende è arrivato ed è stato un disastro. Se non fosse che il 1 Aprile è il giorno dell’anno deputato agli scherzi, si potrebbe pensare ad un gioco perverso dell’istituto di previdenza nazionale: purtroppo la realtà ha superato anche la più fosca delle ipotesi, infatti il sito è stato chiuso fino al giorno successivo. Nei giorni in cui monta la rabbia in Italia contro la Germania, proviamo a vedere quello che viene fatto da loro: facciamo un confronto tra Milano e Berlino.
I sussidi per il Coronavirus: Milano e Berlino a confronto
# Qui Milano (Comune d’Italia)
Un cittadino del Comune di Milano che, a causa delle limitazioni restrittive imposte dall’emergenza da Covid-19 che ha comportato allo stop delle attività lavorative, dovesse sopperire alla mancanza di reddito o comunque disporre di una somma utile come strumento di protezione futura deve rivolgersi direttamente allo stato centrale, così come i cittadini di qualunque altro comune italiano, per vedersi riconosciuto un importo di € 600 o di più in caso di cassa integrazione. L’accredito non avverrà prima di due settimane e il tutto deve essere fatto con una richiesta al sito di previdenza nazionale, quello preminente, o della propria cassa privata: nel primo caso il portale dell’Inps è quello a cui fare riferimento, ma alle 13.00 del giorno di avvio delle richieste era già stato chiuso. Cosa è successo:
- L’errata comunicazione iniziale che ci sarebbe stato un click day, ovvero un unico giorno possibile in cui richiedere il sussidio e che i fondi sarebbero stati limitati e destinati a chi faceva richiesta per primo, ha fatto riversare migliaia di utenti al secondo sul sito
- di conseguenza la pratica di richiesta è diventata impossibile perché il portale non riusciva a reggere gli accessi complice anche i troppi passaggi necessari ad attivarla
- la privacy è saltata in quanto sono iniziati ad esserci scambi di persone con accessi a posizioni fiscali di altri utenti
- l’eccesso di tentativi di ingressi e un possibile attacco hacker, anche se mai provato, ha mandato definitivamente in crash il sistema.
Risultato: grandi sforzi e tempo impiegato per accedere al sistema senza peraltro neppure riuscire a inserire la richiesta di indennizzo.
Il presidente dell’Inps Tridico ha quindi deciso di chiudere fino alla mattina di mercoledì 2 aprile consentendo gli accessi ai cittadini solo dopo le 16.00.
Un’altra possibilità di aiuto economico arriva dal Fondo di Solidarietà Comunale che ammonta a 14 milioni di euro, grazie all’anticipo del Governo sui fondi previsti a Maggio ma già destinati al Comune di Milano, e dall’importo di 7,3 milioni di euro in buoni pasto che verranno assegnati alle famiglie più indigenti, quindi in base a parametri previsti dall’ente locale e non considera la maggior parte di lavoratori dipendenti o con partita iva. La città di Milano di fatto non ha alcun potere di attuare alcuna misura economica di sostegno in casi di grave emergenza ma può solo chiedere fondi dello Stato oppure ricevere donazioni dai privati, come nel caso di fondo di mutuo soccorso.
# Qui Berlino (città-stato tedesca)
Milano ha un’area di circa 3 milioni di abitanti che produce il 10% del PIL nazionale ma non riesce a disporre autonomamente in favore dei suoi cittadini nemmeno minime risorse. Per la città-stato di Berlino vale l’opposto.
Il governo federale tedesco garantisce soldi da destinare alle famiglie meno abbienti tramite buoni pasto e distribuzione di cibo e denaro accreditato sui conti correnti di piccoli artigiani, attività commerciali e artisti con importi fino a 15.000 euro anche per chi vive solo grazie al welfare. A questo si aggiunge l’autonomia di poteri e di risorse finanziarie di ogni singolo Land, comprese le tre città stato di Berlino, Amburgo e Brema.
La città stato di Berlino prevede un’altra misura in aggiunta a quello dello Stato tedesco. A tutti i liberi professionisti e autonomi, che facciano richiesta tramite procedura semplificata, la città stato di Berlino accrediterà un “emergency grant” da € 5.000 direttamente con bonifico. L’altra nota positiva è che tra il momento della domanda e quello dell’accredito passano pochi giorni.
L’esempio di politiche di aiuto di un’altra città-stato tedesca arriva da Brema che consente attraverso un’esame più approfondito di ricevere fino a € 20.000.
Risiedere in una città stato sul modello tedesco (o austriaco o svizzero o di altri paesi) consente quindi di poter avere un duplice vantaggio: godere delle tutele previste dal governo nazionale e, nel caso, ricevere una integrazione da parte del governo della città.
A Milano, invece, si è costretti a dipendere totalmente dal governo centrale.
FABIO MARCOMIN
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