Paese che vai educazione che trovi. Se in alcune scuole del Sud Est Asiatico è prassi cominciare la giornata abbracciandosi e augurandosi una buona giornata, in altre del Giappone il compito quotidiano è quello di pulire per 20 minuti la propria classe.
Raccontata così sa un po’ di schiavismo e penso a quanto perdano, i piccoli studenti nipponici, del rapporto con quelle bidelle un po’ pittoresche che tutti noi abbiamo incontrato nella nostra carriera scolastica (e che molto spesso ci hanno coperto le spalle). Invece il lato buono della questione c’è. Eccome.
A riportare la notizia con un video divenuto subito virale è la pagina Facebook di Your Edu Action, che commenta: “Oltre all’alto livello di educazione, considerano questa pratica come fondamentale per lo sviluppo della competenza sociale e civica!”.
Il video mostra i piccoli studenti in divisa alle prese con le pulizie. Intervistati su competenze e umori, pare si divertano molto.
La pratica è così diffusa – spiega il post – da meritarsi un nome proprio, O-Soji, e deve essere svolta da ogni studente.
Non sono mancati i commenti entusiasti delle mamme online o di chi abbia vissuto all’estero: secondo i post lasciati sotto il video, pare che la stessa pratica sia abituale anche a Taiwan e in alcune scuole londinesi.
Tra di loro non sono mancate accanite sostenitrici del metodo Montessori ad ogni costo così come gli strenui difensori dell’innocenza del fanciullino “che nulla deve toccare se non il compitino”.
Dopo un’attenta lettura però credo che la miglior chiusa la proponga il post di Luciano Casagrande [foto qui sotto], che scrive: “A Tabo in India a 3. 000 m nella Serkong School è la norma non ci sono “donne delle pulizie” i grandi insegnano ai piccoli . Tazze piatti e bicchieri in mensa e la divisa una volta in settimana. Tutto è molto normale, forse il problema é nostro ?”
A giudicare dal video non paio così emaciati i bambini, voi che ne dite?
Fonte: Yeaction/videos – foto di repertorio