Quotidianamente ci interfacciamo con i dati che ci arrivano inerenti alla disoccupazione. Dall’altro lato sono sempre più le aziende del territorio, che lamentano di non trovare personale qualificato, in particolar modo operai e tecnici specializzati. A quanto pare, le proposte di lavoro non coincidono con le disponibilità di specifiche professionalità. C’è qualcosa quindi che si è inceppato.
Ci si chiede dunque: c’è correlazione tra la capacità del sistema scolastico, in particolar modo quello inerente alla scuola secondaria superiore, di preparare i profili richiesti dal tessuto produttivo ed industriale del territorio milanese? Serve dunque forse un programma di formazione scolastica, attinente al tessuto industriale e produttivo del territorio milanese?
L’ATTUALE PROGRAMMA DI FORMAZIONE SCOLASTICO NAZIONALE È OBSOLETO
L’attuale programma di formazione scolastico nazionale, purtroppo, continua a formare i ragazzi su professioni che attualmente non rispondono più alle esigenze del mercato del lavoro, in un periodo socio-economico di continue trasformazioni. Molte delle professioni che si svolgono ancora oggi, tra pochi anni non esisteranno più e la vera differenza la faranno la conoscenza e la competenza. Scarsi livelli di istruzione e di qualificazione costituiscono le premesse della disoccupazione e di un allontanamento dal mercato del lavoro. E se molti degli gli atenei Universitari milanesi, sono già proiettati all’innovazione industriale e professionale, non si può dire altrettanto della formazione della scuola superiore. Ed è proprio sulla ricerca di tecnici ed operai specializzati, che si concentrano le maggiori difficoltà di reperimento delle aziende.
Per costruire un’efficiente sistema di gestione delle risorse umane adatte a supportare un’adeguata crescita industriale, occorre quindi ripartire dal sistema formativo, ancora troppo ancorato a sistemi e meccanismi obsoleti.
IL TESSUTO INDUSTRIALE E PRODUTTIVO MILANESE, NON PUO’ PIU’ ASPETTARE
Milano è stata da sempre votata a fare impresa, ogni giorno nasce 1 startup, per lo più innovative e l’industria 4.0 sta erompendo come quarta rivoluzione industriale, richiedendo livelli superiori di formazione, come competenze interdisciplinari necessarie a supportare l’innovazione continua, di prodotto e di processo, perseguita dal settore, facendo leva sulle tecnologie innovative, dove le macchine stanno progressivamente sostituendo i lavori manuali richiedendo meno forza lavoro, ma alte competenze sulla gestione di queste strumentazioni.
Nessuno vuole togliere il diritto all’istruzione come qualcuno sbandiera, rendendo i programmi di formazione scolastica attinenti al territorio e differenziati. L’obiettivo è far diventare l’istruzione parte integrante nell’evoluzione e nella crescita economica del territorio. Si vuole e si deve investire sul futuro, mettendo in contatto diretto la formazione scolastica con le peculiarità economiche ed aziendali del nostro territorio, rispondendo alle loro esigenze. Il programma di formazione scolastica non può più essere separato dall’identità del territorio ed in particolare dal relativo mercato del lavoro.
L’omologazione ad una formazione a livello nazionale, per lo più obsoleta, non ci permette di essere competitivi a livello mondiale.
L’evoluzione ed il progresso non aspettano.
LUCIA MARTINAZZO
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