La CASSOEULA mette KO l’Intelligenza Artificiale

Ecco il risultato del Cassoeula Test

0
cassoeula e chatgpt

“Com’è fatta la Cassoeula?”. Chat gpt, il chatbot basato su intelligenza artificiale più famoso del momento, viene interrogata sul piatto principe della cucina milanese. E fa una figura pessima. 

La CASSOEULA mette KO l’Intelligenza Artificiale

# Cos’è ChatGPT: “l’enorme intelligenza al servizio dell’umanità”

Credits: @businessdorllc
Chatgpt

ChatGPT, acronimo di Chat Generative Pre-trained Transformer, è il chatbot basato su intelligenza artificiale più famoso del momento. Viene descritta come un’applicazione che mette la sua enorme intelligenza al servizio dell’umanità. O anche come “un meraviglioso copywriter con competenze di insegnante, sviluppatore, ricercatore, divulgatore, marketer e qualche altra decina di professionalità”.

Abbiamo provato, curiosi, a testare “il mostro” che tutto sa e tutto conosce, lanciato al pubblico nello scorso novembre e sviluppato da OpenAI, l’organizzazione non-profit fra i cui fondatori c’è anche Elon Musk. Ecco il risultato del Cassoeula Test. 

# Chatgpt: “La cassoeula è un piatto veneto e contiene patate…”

Credits: PH Primo Chef

Domanda secca al cervellone: quali sono le origini della cassoeula?

“La cassoeula ha origini antichissime e si pensa che risalga al periodo romano, […] Con il passare del tempo, la ricetta si è evoluta e adattata ai gusti locali, diventando un piatto tipico della cucina lombarda e veneta. La cassoeula è oggi viene preparata con diversi ingredienti come costine di maiale, cavolo, sedano, patate e vino rosso”.

I Libri di Milano Città Stato a casa tua: scopri come fare

Sul volto, il nostro, quello umano, appaiono subito i primi segni di sconforto. Da quando la cassoeula è un piatto tipico veneto? Ma soprattutto da quando contiene patate? Nella versione “vera” non digitale ci sono cotenne di maiale, costine o puntine, magari anche il codino e il muso o il piedino. Poi ci sono i salamini (alias verzini), e poi c’è la verza (non certo il generico “cavolo”). Infine il vino, ovviamente è bianco e non certo rosso.

# Cavolo, patate e pancetta 

Credits: @borotalco_28
Ingredienti cassoeula

Proviamo una seconda volta, magari siamo più fortunati. Ma non ci siamo ancora. “La cassoeula è un piatto tradizionale popolare che risale all’epoca medievale”. Ma poco fa non era di origine romana? E poi ancora: “…si dice che la ricetta sia stata creata dai contadini che cercavano di utilizzare gli ingredienti disponibili nelle loro fattorie, come il cavolo, le patate, le costole di maiale e il pancetta”. E niente, su cavolo e patate l’intelligenza artificiale insiste, e in più si è aggiunta la pancetta: ma quando mai!

# “Assomiglia al coq au vin francese”

Altro giro, altra domanda, altro strafalcione. Esistono piatti tradizionali analoghi alla cassoeula? Certo, risponde il chatbot. “Tuttavia, la cassoeula ha un sapore unico grazie all’utilizzo di ingredienti specifici, come il cavolo verza e il lardo”. Ma come, ora anche il lardo?? Riproviamo con la stessa domanda. Ci vengono suggeriti diversi piatti come il kale stew irlandese, la choucroute alsaziana, l’eintopf tedesco e il bigos polacco. Ma anche “il coq au vin francese, un piatto di pollo cotto in una salsa di vino rosso, cipolle, funghi e spezie.” Ma cosa c’entra ora il pollo? Esprimiamo subito i nostri dubbi al cervellone che prontamente risponde: “Mi scuso per l’errore nella risposta precedente. Sì, hai ragione. Coq au vin è un piatto a base di pollo. Grazie per avermelo fatto notare”. Bravo che almeno ammetti gli errori.

# L’intelligenza artificiale continua a contraddirsi: “nella cassoeula c’è la farina di mais”

Credits: lacucinaitaliana.it – Cassoeula maiale e verza

Rimettiamo alla prova il computer, chiedendo l’elenco degli ingredienti del piatto in oggetto. E stavolta ce li elenca tutti. Tranne uno: la farina di mais? Affondiamo allora il colpo: “Scusa ma a cosa serve la farina di mais?”. La toppa (in risposta) è peggio del buco (l’errore): “Serve per addensare la salsa e conferirle una consistenza più cremosa”. Ma come si fa a fare una salsa con la farina di mais? “Mi scuso per l’errore nella risposta precedente. Ha ragione, la farina di mais non è l’ingrediente più comunemente utilizzato per addensare la salsa in una cassoeula.”

Stoccata finale: “Va bene. Ma poi nella cassoeula non esiste nessuna salsa…”. Risposta: “Mi scuso ancora per gli errori nella risposta precedente. Ha ragione, la cassoeula non prevede la creazione di una salsa”.

A questo punto ci siamo fermati. Prima che il megacomputer decidesse che per dare più sapore al piatto ci volevano i grilli. Che erano già previsti nelle ricette dell’epoca altomedievale. Questo grazie ad una direttiva europea in vigore nel Sacro Romano Impero. Ce lo chiedeva Carlo Magno.

Continua la lettura con: LA CASSOEULA DEL TOGN: il primo delivery di soli PIATTI LOMBARDI

STEFANO CORRADA

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/


Articolo precedenteIl video del giorno: da DUOMO a LINATE, bus 73 contro METRO 4. Qual è più VELOCE?
Articolo successivoLa straordinaria HOUSE of MUSIC che sembra opera dalla NATURA
Stefano Corrada
Una vita saporita, tra reazioni di Maillard, prodotti alimentari e racconti di gusto. Dopo la laurea scientifica, vince la passione per tutto ciò che ruota intorno al cibo. E, quindi, prima la divulgazione tecnico-nutrizional-gastronomica. Poi la scrittura, attraverso collaborazioni giornalistiche e fotografiche con periodici e guide, tra cui Focus, Il Golosario, Viaggi del Gusto e Agrodolce.it. In mezzo un libro, edito da Jouvence, dal titolo "Appunti Golosi".