Era conosciuta come la “Città dell’eterna primavera” ma l’espansione urbanistica, con conseguente riduzione del verde, l’aveva trasformata in una città dall’aria rovente e irrespirabile. Un progetto ambizioso ha consentito di ridurre l’afa estiva e l’inquinamento atmosferico. Perché non implementarlo anche a Milano? Ecco come è stato realizzato e i risultati ottenuti.
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La città tropicale che è riuscita ad abbassare la temperatura dell’aria
# La “Città dell’eterna primavera” trasformata in una città dall’aria rovente e irrespirabile
Medellín, secondo più grande agglomerato urbano colombiano dopo la capitale Bogotà, per tanti anni è stata conosciuta per essere la “Città dell’Eterna Primavera”, grazie al suo clima subtropicale umido. La temperatura media tra i 18 e i 28 gradi, con minime fino a 16 gradi nei mesi più freddi e massime di 37 gradi nei mesi più secchi. L’espansione urbanistica, con contestuale eliminazione di spazi verdi, e il conseguente innalzamento delle temperature aveva iniziato poco alla volta a sgretolare questa fama, portando afa in città al posto della brezza rifrescante. Insieme ai livelli in inquinamento aveva portato una crescita del tasso di morbilità e mortalità per infezioni respiratorie acute.
# La realizzazione di oltre 70 ettari di “corridoi verdi” per correre ai ripari
Per questo motivo nel 2016 l’allora sindaco Federico Gutiérrez decise di investire 16,3 milioni di dollari per creare 30 corridoi di verde, 18 strade e 12 corsi d’acqua della città. Sono stati migliorati o creati oltre 70 ettari di spazi verdi, compresi 20 chilometri di percorsi ombreggiati con piste ciclabili e pedonali, con l’obiettivo di riprodurre una foresta naturale.
Per farlo sono state infatti inserite diversi livelli di piante (basse, medie e alte), comprese specie native e tropicali, erbe di bambù e palme, e ognuna è stata selezionata per essere capace di assolvere a tre specifiche funzioni: fornire cibo per la fauna selvatica, favorire la diffusione della biodiversità e combattere l’inquinamento atmosferico. Realizzati anche dei veri e propri giardini verticali.
# Impiegati come giardinieri 150 cittadini provenienti da contesti svantaggiati
Il progetto è stato seguito da 15 ingegneri forestali specializzati che si sono serviti dell’aiuto di una squadra composta da 150 cittadini provenienti da contesti svantaggiati e minoranze, formati dal Giardino Botanico della città. Un modo quindi per impiegare e rendere utili per la collettività persone in difficoltà.
# I risultati: fino a 3 gradi in meno delle temperature e riduzione dell’inquinamento
I risultati sono stati incredibili: meno 2 gradi nei primi tre anni dell’avvio del programma, altri 4-5 in meno sono previsti nei prossimi decenni, con la conseguenza di un ridotto utilizzo dei condizionatori e di energia elettrica. Anche l’inquinamento ha registrato una drastica diminuzione, in particolare i livelli di PM2.5. In futuro ogni singolo corridoio la vegetazione è stato stimato che possa assorbire oltre 160mila kg di CO2 per anno. Per quanto riguarda la biodiversità sono state registrate 30 diverse specie di farfalle in soli cinque corridoi verdi.
# Una soluzione per Milano contro l’afa e le polveri sottili?
Il costo del mantenimento dei corridoi verdi è significativo per le casse comunali di Medellín, 653mila dollari ogni anno, ma i benefici sulla salute dei cittadini testimoniano l’efficacia del progetto. Potrebbe essere una soluzione perfetta per Milano perchè consentirebbe a Palazzo Marino di essere più graduale sull’introduzione di restrizioni alla circolazione di auto e moto e contestualmente migliorare il clima diminuendo l’inquinamento. Il progetto è riportato come esempio di successo anche sul sito istituzionale di Forestami (forestami.org), iniziativa che ha l’obiettivo di piantumare 3 milioni di alberi nella Città Metropolitana di Milano (ad oggi sono 611mila), perché non quindi non realizzarlo anche nella nostra città?
Fonte: futuroprossimo.it
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FABIO MARCOMIN
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