Sarebbe stato la prima cittadella di questo genere in Italia ma il progetto è naufragato appena un anno dopo la sua presentazione. Ecco come sarebbe dovuta essere e che cosa è andato storto.
La CITTADELLA della GIUSTIZIA: un progetto da rilanciare a Milano?
# Il nuovo polo giudiziario sarebbe dovuto sorgere a Porto di Mare entro la fine del 2015
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Il progetto della “Cittadella della Giustizia” era stato pensato per ricollocare tutti gli uffici giudiziari, il carcere circondariale di San Vittore oltre ai tantissimi alloggi per i lavoratori che avrebbero abitato nei pressi del nuovo quartiere.
L’area prescelta era quella di Porto di Mare, ai confini del quartiere Omero e del nuovo quartiere di Santa Giulia, un’area periferica già urbanizzata con due stazioni metropolitane, l’ingresso dell’Autostrada del Sole e l’alta velocità ferroviaria.
# I 3 obiettivi della Cittadella della Giustizia
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La creazione della Cittadella della Giustizia aveva tre obiettivi:
- creare una funzionalità dei diversi uffici della giustizia per permettere a tutti gli operatori di lavorare in maniera più efficiente e più efficace,
- creare condizioni migliori per i detenuti ospitati a San Vittore e per le guardie carcerarie,
- riqualificare una zona periferica della città portando qualità e funzioni pregiate, recuperando anche un’area, ora occupata dal carcere, da rilanciare a Milano.
# La suddivisione prevista per l’area di 1,2 milioni di mq
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La Cittadella della Giustizia si sarebbe dovuta sviluppare su una superficie di 1.200.000 mq, suddivisi in questo modo: 175.000 mq adibiti agli Uffici Giudiziari con una superficie di pavimento di 400.000 mq, altri 220.000 mq per il complesso carcerario, 60.000 mq di aree destinate a funzioni urbane e 655.000 mq da destinare a verde, zone pedonali e servizi.
I lavori sarebbero dovuti partire entro il 2010 e concludersi entro la fine nell’anno dell’Expo 2015, per un investimento complessivo di 1 miliardo di euro. Ma il taglio dei fondi per la manifestazione ha reso il progetto impossibile.
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FABIO MARCOMIN
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