Natale è la ricorrenza più attesa dell’anno, la più celebrata, la più cara a tutte le generazioni. E’ la festa per eccellenza e ha un suo linguaggio fatto di parole che si ripetono sempre uguali nei secoli dei secoli (Amen!): magia, atmosfera, attesa, suggestioni, addobbi… si potrebbe andare avanti a oltranza. Tutto questo ovunque, tranne che a Milano, dove l’unico, vero, incontrastato vocabolo per identificare il periodo è business e il panettone è il suo status symbol.
Sì esistono altre feste, sì esistono altre ricorrenze, sì esistono altri pretesti per fare affari, ma il Natale non ha rivali, è un momento dilatato che (un po’ come la faccenda dei pre-saldi) può partire quando Milano vuole. Un vecchio spot pubblicitario recitava che “il Natale quando arriva, arriva” e a Milano quel giorno si identifica con i primi di ottobre, quando in Corso Garibaldi apre il primo temporary store del panettone. Praticamente, intanto che qualcuno non ha ancora messo via il costume da bagno e le infradito, i lungimiranti milanesi sono già alle prese col dolce di Natale, ineguagliabile fonte di reddito per chiunque si possa definire pasticcere. Il panettone è un must della tradizione meneghina, affonda le sue radici in un passato lontanissimo ma grazie a rivisitazioni e lifting, spesso così audaci da renderlo irriconoscibile, resta un ever green anche nel terzo millennio.
Così, da un impasto senza fronzoli fatto di uova, burro, farina, zucchero, uvette e canditi, le tavole delle feste 2018 ospiteranno questo:
#1 Il tradizionale, che tradizionale non è visto che ha una copertura di glassa e mandorle.
#2 Il Peschamare con pesche ripiene, cioccolato e amaretti. Il suo ideatore dovrebbe stare in lista d’attesa per il consulto da uno bravo.
#3 Alla pera semi-candita e gocce di cioccolato. Da mangiare probabilmente con una fetta di gorgonzola.
#4 Con crema al pistacchio. Omaggio a Bronte.
#5 Ai frutti di bosco. Poi si avranno visioni di folletti, elfi e fauni.
#6 Coi marrons glacés. Questi piacciono a uno su cento.
#7 Curcuma e zenzero. Per famiglie multietniche.
#8 Aromatizzato all’Amarone. E perché non al Barolo o al Pinot Nero? Magari l’anno prossimo.
#9 I senza. Senza uvette, senza canditi, senza farcitura, senza glassa… Comprate un pandoro!
#10 I salutisti. Privi di glutine, lattosio, grassi saturi. Ma questi li vendono in farmacia?
Non basterà l’Epifania a portare via tutto, dovremo aspettare San Biagio e i saldi del panettone per liberarcene definitivamente.
PAOLA DRERA
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