Record di richieste al Programma Erasmus Plus dagli studenti delle università. Ma il dato preoccupante è che all’orizzonte non si vedono arrivi dall’estero nei nostri atenei e a rischio sono anche quelli dalle altre regioni italiane.
La fuga degli studenti dalle università lombarde
# Dagli studenti dell’Università di Bergamo record di 24% di richieste di partecipare al programma Erasmus plus
Gli studenti lombardi, o meglio gli studenti che studiano in Lombardia – da anni gli atenei regionali sono polo d’attrazione per giovani, da tutta Italia e anche dall’estero, guardano avanti. Proprio loro che sono già stati così duramente colpiti dall’emergenza Covid, sono pronti a far le valigie e trascorrere un semestre di studio in un’università europea con il programma Erasmus+. Nonostante le restrizioni alla mobilità e ai viaggi tuttora in corso e nonostante l’incertezza degli scenari legati al rischio di una nuova ondata di contagi. A livello regionale le candidature al programma di scambi universitari sono aumentate dell’8% con punte del 24% proprio fra gli studenti dell’università di Bergamo, la città-simbolo della tragedia sanitaria.
# I numeri del piano “Erasmus plus” in Lombardia. Le mete più ricercate: Spagna, Francia e Germania
Per il prossimo anno accademico, i 23 istituti di istruzione Superiore della Lombardia hanno ricevuto nel complesso 14.114 domande di mobilità Erasmus per studio, con un aumento pari all’8,4% delle candidature rispetto al 2019. Ottime le performance di tutti gli Atenei di Milano: primo della regione il Politecnico di Milano con 5.518 domande da parte degli studenti (+17%), a seguire l’Università Commerciale Luigi Bocconi, dove si sono candidati 2.705 studenti (+4%), terza La Statale con 1.749 domande di mobilità per studio (+6%). Nel capoluogo lombardo si registrano dati in crescita anche nell’Università Cattolica del Sacro Cuore, con 1.436 nuove candidature e nella Libera Università di Lingue e Comunicazione Iulm, dove si sono candidati a partire 801 studenti. Sorprende il dato dell’Università degli Studi di Bergamo, città particolarmente colpita dall’emergenza Covid-19, dove sono state presentate 639 candidature Erasmus, +24% domande rispetto al 2019. “I dati che arrivano dalla Lombardia – commenta Flaminio Galli, Direttore Generale dell’Agenzia Erasmus+ Indire – evidenziano l’interesse degli studenti ad andare avanti nelle attività di mobilità per studio in ambito europeo. Nonostante l’emergenza sanitaria e i limiti alle mobilità, nella regione c’è voglia di guardare avanti e cogliere ancora tutte le opportunità di formazione e scambio di conoscenze offerte dal Programma, che resta uno strumento importantissimo per la costruzione di una forte identità europea e per una maggiore inclusione sociale“. In generale, i primi Paesi di destinazione della mobilità sono Spagna, Francia, Germania. Lo studente Erasmus ha in media 23 anni e per il 58% dei casi è donna. La durata del soggiorno all’estero per la mobilità a fini di studio è di oltre cinque mesi.
Fonte: corriere.it
# Il piano della Regione Sicilia prevede 1200 euro per ogni fuorisede che si iscrive negli atenei dell’isola. Alla Bocconi quasi il 70% non sono lombardi
Se gli arrivi di studenti stranieri sono al palo, complice anche la mancanza di date e modalità di riapertura degli atenei in Italia rispetto agli altri Stati europei, Milano rischia di perdere anche le iscrizioni dei giovani che stanno frequentano le università cittadine e di quelli che avevano l’intenzione di farlo: solo la Bocconi ha 1.800 studenti ovvero il 68% che sono fuorisede. Le regioni italiane, grazie ai 290 milioni per il diritto allo studio previsti dal “Decreto Rilancio”, possono fare investimenti per il prossimo anno accademico a favore dei propri cittadini. Nello specifico: “un intervento integrato che riduce le tasse e aumenta le borse di studio oltre a prevedere una serie di incentivi di contrasto al digital divide e di sostegno alle famiglie colpite dalla crisi“. Tra le prime regioni a muoversi in questa direzione c’è la Sicilia, che per l’anno prossimo promuove un incentivo di 1200 euro per ogni studente che sceglierà di tornare dal Nord o dall’estero, iscrivendosi in un’ateneo dell’Isola. I fondi andranno agli atenei che in cambio dovranno azzerare le tasse
Già nei mesi del lockdown il governo regionale ha approvato delle misure a favore dei fuorisede, quali il contributo da 400 euro agli idonei distribuito dall’Ersu Palermo e il bonus affitti di 500 euro per i fuorisede rimasti sull’isola. Lo stesso bonus di 800 euro per gli studenti iscritti in un ateneo all’estero o fuori regione e con ISEE inferiore ai 23.500 euro, inoltre, va in questa direzione. Di questi fondi aggiuntivi, negli scorsi mesi hanno beneficiato in circa 10 mila studenti, a fronte dei 54 mila siciliani fuorisede per motivi di studio.
# La voce contraria di Ferruccio Resta, rettore del Politecnico di Milano e Presidente della Crui
Una mossa che, secondo l’assessore regionale all’Istruzione Roberto Lagalla, non influisce sulla “libera scelta dello studente: i sistemi regionali – spiega in un articolo del Sole24ore – devono valorizzare le opportunità offerte dal proprio territorio e dal proprio sistema universitario. Stiamo parlando – conclude l’assessore – di una misura a favore delle famiglie che l’anno prossimo non potranno mantenere i loro figli fuori”. Di diverso parere i rettori degli altri atenei fuori dalla Sicilia a nome di Ferruccio Resta presidente della Crui, Conferenza dei Rettori delle Università italiane Ferruccio Resta: “la mobilità studentesca è un valore, sia essa nazionale o internazionale, e che fermarla non favorisce il sistema.”
Fonte: catania.liveuniversity.it
FABIO MARCOMIN
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Putroppo dei 800 euro ai ragazzi rimasti bloccati fuori regione ancora non si è visto nulla, dovevano essere pagati entro giugno ma ancora da ERSU Palermo nessuna notizia in merito. Speriamo che l’Assessore sblocchi i fondi per i nostri ragazzi.
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