Nell’attesa dell’ufficialità, pare ormai certo che la Lombardia sarà zona rossa e quindi sarà soggetta alle condizioni più stringenti del nuovo DPCM. Eppure qualcosa non quadra. Se si prendono i dati principali che indicano l’evoluzione dell’emergenza sanitaria, la situazione in regione negli ultimi giorni sta segnando un miglioramento in tutti i trend, soprattutto se lo si confronta alle previsioni che avevano giustificato il precedente DPCM. Al contrario la situazione di altre regioni, che sembrano non verranno toccate dallo stesso provvedimento, appaiono assai più critiche. Vediamo i dati e quello che non torna.
La LOMBARDIA verso il lockdown, Campania e Lazio no: i dati che NON TORNANO
# Rt in calo a Milano, dal 2,35 all’1,77. La curva dei contagi in Regione si è stabilizzata negli ultimi giorni
L’RT della nostra regione appare in calo: l’ultimo dato riporta 2,01 dal 2,09 di qualche giorno fa. Nell’area metropolitana di Milano dopo il picco dell’Rt a 2,35 il 15 ottobre è in corso un calo costante che l’ha portato a 1,77 dell’ultima rilevazione. Il trend sembra in costante calo e potrebbe scendere al di sotto della soglia di allarme di 1,5.
La crescita dei contagi si è stabilizzata: era cresciuta in modo esponenziale fino ad arrivare a sfiorare i 9.000 casi giornalieri, ma da quasi una settimana ha preso a scendere o, comunque, a oscillare tra 5.000 e 8.000. Dopo una rapida crescita anche il tasso di positività (rapporto testati/positivi) pare stabilizzato attorno al 20%. Da segnalare anche che la percentuale dei ricoverati in terapia intensiva è sotto la soglia dell’1% dei positivi totali.
# Lombardia sotto la Campania per occupazione posti in terapia intensiva
In proporzione ai posti attivati il livello di occupazione delle terapie intensive di Campania e Lombardia sono al medesimo livello intorno al 45%. Non solo, calcolando insieme ai posti esistenti anche quelli attivabili, la Lombardia arriverebbe a 1.530 e sarebbe appena sopra il 30%. La regione di De Luca che, al contrario della Lombardia, è carente di anestesisti per mettere in funzione ospedali Covid è molto più vicina al collasso del sistema sanitario. non è al momento inserita nella zona rossa, ma ancora incerta se essere verde o arancione.
# Il tasso di crescita dei contagi è da giorni tra i più alti in Italia in Campania e Lazio, mentre in Lombardia è tra i più bassi
Il trend giornaliero della crescita dei contagi pone la Campania con un aumento del 4,76% e il Lazio con il 4,36% davanti alla Lombardia per più di un punto percentuale che si ferma a 3,25%. Sei sa prende un orizzonte più ampio la crescita dei contagi risulta in Campania più del doppio di quella della Lombardia. Anche questo dato evidenzia come nelle nostra regione sia in atto un trend positivo, mentre nelle regioni ritenute meno a rischio si intraveda in realtà un peggioramento della situazione.
# Le ricerche che dicono che in Lombardia si sta procedendo verso un’immunità diffusa
Al convegno “Covid-19, il virus ignorante”, organizzato dalla Fondazione The Bridge, in cui hanno partecipato il Professor Remuzzi, direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri e l’Assessore al welfare Gallera, sono emersi due informazioni rilevanti: la prima è che verosimilmente la Lombardia potrebbe avere raggiunto il 60% di immunità da anticorpi e da cellulle T, la seconda, anche se già acclarata, è che ad oggi siamo la terzultima regione italiana per indice di diffusione del virus Sars-CoV-2. Sono diversi i segnali che in Lombardia stia accadendo quanto accaduto in aree molto colpite, come New York o Wuhan, dove il virus sembra sparito o quasi dopo aver circolato troppo. A questo punto può avere senso arrestare la sua circolazione invece che seguire la discesa verso il basso della sua curva di contagi?
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# Scelte di tutela della salute pubblica o dettate da giochi di partito?
Dopo le prime previsioni sulla creazione di zone rosse, molti osservatori hanno sottolineato che essere verrebbero create in regioni governate dal centro destra mentre resterebbero fuori delle regioni in crisi sanitaria evidente, ma governate da personaggi simbolo del centro sinistra, come il Lazio di Zingaretti, la Campania di De Luca o la Puglia di Emiliano.
Anche perchè secondo i dati sopra riportati non si capisce dove finiscano le reali necessità di tutela della salute pubblica e di limitazione di diffusione del virus e dove si inseriscano invece anche motivazioni extrasanitarie.
Non crediamo che quella politica sia una delle motivazioni nella scelta sulle regioni da chiudere, ma quello che serve per i cittadini è di avere un metodo più trasparente e oggettivo nell’applicazione di restrizioni che per l’economia e la vita dei territori possono rappresentare un vero e proprio colpo di grazia.
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Ottimo articolo. Vi segnalo anche un dato che ha dell’incredibile: nella sola giornata di ieri, dai dati pubblicati sul sito del sole 24 ore, risulta che le terapie intensive in Campania sono calate di 52 unità, circa il 25% in meno (in un solo giorno!). Un numero che ha veramente dell’incredibile, e nessuno ne parla. A pensar male, si direbbe che qualcuno sta tentando di alterare i dati…. Se volete fare un approfondimento. grazie. saluti
grazie
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