Curiosa, appassionata di musica e d’arte. Manager culturale, 13 anni trascorsi al Teatro alla Scala, ha curato diverse startup in ambito culturale tra cui il festival MITO, lo Stradivari Festival, l’avvio della programmazione culturale di Expo 2015, Mantova capitale della cultura italiana, la fondazione MAST di Bologna. È stata la più giovane sovrintendente al Maggio Musicale Fiorentino e oggi affronta una nuova sfida a BAM- Biblioteca degli alberi, un parco pubblico a Milano, per portare i cittadini a vivere esperienze culturali a contatto con la natura. Di formazione ha una laurea in ingegneria e una in pianoforte: “mi piace quando mi definiscono ingegnere della cultura. Da ingegnere porto il metodo e il rigore gestionale, dalla cultura l’armonia e la creatività”.
“Amo lo sport, in particolare ora il Padel, sono pazza per gli animali, adoro viaggiare”
Come è che è arrivata a BAM e perché?
Mi chiamano spesso per lanciare iniziative sfidanti e innovative dove protagonista è la cultura e dove ci sono da creare virtuose partnership pubblico-privato, in questo caso Comune di Milano e la Fondazione Riccardo Catella. Quello che metto di mio è la creatività e il coraggio di esplorare nuove frontiere lavorando fianco a fianco con gli artisti e la capacità di creare a supporto un’organizzazione con il suo staff, il modello organizzativo, il controllo di gestione, lo sviluppo di partnership con le aziende… capacità fondamentali per progetti come quello di BAM.
Le modifiche che ha portato in BAM?
Quando sono arrivata non c’era ancora BAM: è un progetto che abbiamo creato quest’anno. Sono stata chiamata in Fondazione Catella, che si occupa di cultura dello sviluppo urbano sostenibile, proprio per fare partire un progetto completamente nuovo. Il nostro compito è quello di prenderci cura del parco pubblico, curarne la manutenzione, la sicurezza e, la parte innovativa. È proprio quella di creare un programma culturale per i cittadini.
Quali sono le priorità di sviluppo strategico di BAM nell’anno che ci aspetta?
Siamo appena partiti. L’obiettivo strategico è di creare un parco con una identità forte, un luogo di crescita e di riflessione sugli obiettivi di sviluppo sostenibile che il mondo sta affrontando, cercando di far vivere ai cittadini emozioni ed esperienze non fini a se stesse, ma di crescita e di confronto.
Perché la partnership con Vivaio?
Viviamo in un mondo globale complesso. Per me è importante nel lavoro che svolgo e per veicolare le iniziative in cui credo, creare un network tra persone e associazioni serie, coerenti con i propri valori e capaci di coinvolgere le persone in obiettivi condivisi. In Vivaio e in Andrea Zoppolato, in particolare, ho trovato proprio questo: energia, capacità e voglia di give back alla società in cui stiamo crescendo.
Tipi attività per svolgere per chi vuole sostenere BAM?
Il successo di BAM è il successo di chi vorrà far parte della sua “comunità green” che è fatta di BAM friends e di volontari. I primi danno un piccolo contributo economico annuale a BAM, da 15 euro, i secondi dedicano il loro tempo, dal volontariato quotidiano come “guardiani” del parco a un volontariato legato ai singoli eventi della programmazione culturale. Condividono i nostri valori e ci aiutano con il loro tempo e la loro generosità a prenderci cura di uno spazio pubblico e a gestire gli avvenimenti culturali che offriamo ai milanesi, e non solo. (questo è il link per iscriversi: https://bam.milano.it/about/volunteers/
Come Le piacerebbe che Milano migliorasse ancora di più nel futuro?
Milano dovrebbe essere coraggiosa e investire maggiormente nella creatività contemporanea multidisciplinare e multidimensionale, con forme e linguaggi diversi. La mia Milano vorrei che continuasse a valorizzare le sue istituzioni culturali e produrre più cultura: che bello sarebbe chiamare gli artisti e le istituzioni culturali ad affrontare con il linguaggio dell’arte le sfide globali che il mondo sta affrontando e che i paesi che aderiscono alla Nazioni Unite hanno firmato come obiettivi per il 2030!
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