Milano: tendenza, novità e innovazione. Ma anche arte, con i suoi monumenti, le sue opere e i palazzi dai tanti stili architettonici. In particolare, vogliamo soffermarci sullo stile
Liberty, molto diffuso in città, con i suoi edifici da ammirare in un particolare tour “in stile floreale”.
La Milano LIBERTY: i 5 edifici dall’ “eccessiva eleganza decorativa” da non perdere
# Uno sguardo allo stile Liberty e alle sue caratteristiche
Detto anche Art Nouveau (arte nuova), il Liberty è un movimento artistico e filosofico che
in Italia fu molto in voga tra fine ‘800 e inizi ‘900 influenzando arti figurative, architettura e
arti applicate. Le sue caratteristiche sono le linee e le forme sinuose e l’eccessiva eleganza decorativa.
Tantissime sono le opere che si possono ammirare a Milano. Iniziamo allora
questo tour nell’Arte Nuova meneghina, con gli edifici assolutamente da vedere.
#1 Ca’ di Ciapp (Palazzo Castiglioni), in Via Buonarroti
Iniziamo da questo edificio perchè è stato proprio il primo di Milano costruito con questo stile e perchè è il più sfacciato e irriverente.
Il significato, anche per chi non mastica il milanese, è chiaro: sulla facciata ci sono le statue
di due donne prosperose, semi nude, girate di spalle che mostrano il loro lato B ai passanti.
Le due statue rappresentavano allegoricamente la pace e l’industria ma vennero viste come un oggetto scabroso che scandalizzò i ben pensanti milanesi di quegli anni.
Si trova in Via Buonarroti 48. Merita assolutamente di essere visto.
Leggi anche: la Ca’ di Ciapp: storia delle due statue più scandalose di Milano
#2 Albergo Diurno Venezia
Il suo nome ufficiale era Albergo Diurno Metropolitano ed era davvero un albergo, attivo
tutti i giorni dalle 7 alle 23. Un vero e proprio gioiello sotterraneo, un viaggio nel tempo che accompagna il visitatore in una Milano di inizio ‘900. Costruito tra il 1923 e il 1925 e inaugurato all’inizio del 1926, l’albergo diurno era anche luogo di benessere: al suo interno c’era un barbiere, le terme e i bagni pubblici.
Si trova in Piazza Oberdan, e due passi da Porta Venezia.
Leggi anche: l’Albergo Diurno: che ne sarà di questo luogo fiabesco?
#3 Casa Galimberti
In Via Malpighi 3, dietro a Porta Venezia, si trova un edificio che viene considerato il miglior stile Liberty di Milano: Casa Galimberti, progettata tra il 1903 e il 1905 dall’Architetto Giovanni Battista Bossi, commissionato dai fratelli Galimberti.
A rendere unico questo palazzo è il rivestimento della facciata esterna caratterizzata dai motivi floreali/bucolici in cemento e piastrelle in ceramica e ferro battuto. Un mix di materiali che rendono l’edificio la massima espressione del Liberty meneghino.
Leggi anche: La bellissima Casa Galimberti
#4 Arco Buonarroti, davanti ai giardini di Via Palestro
Grande, maestoso. Anche in questo caso ci troviamo davanti ad uno dei più grandi esempi
di stile Liberty milanese. Uscendo dalla metropolitana rossa fermata Palestro, si può
ammirare l’imponente Arco Buonarroti, con i suoi decori e le sue piastrelle. Realizzato tra il 1926 e il 1930, la struttura è stata progettata da Piero Portaluppi.
Proprio questo Arco è considerato il punto di partenza di quello che i milanesi chiamano il “Quadrilatero del Silenzio”, il cuore dello stile Liberty che ha caratterizzato l’alta borghesia milanese nei primi del ‘900, in contrasto con Quadrilatero della Moda, che si trova al lato opposto di Corso Venezia.
#5 Ca’ de L’oreggia (Palazzo Sola-Brusca)
L’edificio si trova in una zona della città dove l’Art Nouveau raggiunge livelli altissimi.
Siamo in Via Serbelloni 10.
Arrivando davanti al palazzo si capisce subito perchè l’edificio si chiama così: di fianco al portone del civico 10 c’è infatti un grande orecchio realizzato in bronzo dallo scultore e disegnatore Adolfo Wildt, nel 1930.
L’artista, con questa opera, voleva mettere in contatto l’esterno del palazzo con la portineria, sostituendo simbolicamente il citofono.
Non resta che scegliere l’itinerario e iniziare il Liberty Tour milanese.
Continua la lettura con: Il PALAZZO LIBERTY in TOTAL BLACK, residenti in rivolta: “È un obbrobrio”(immagini)
ANGELA CALABRESE
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