Mollare tutto e scappare su un’isola deserta, chi non l’ha mai desiderato mente. Tutti almeno una volta abbiamo puntato il dito a caso sul mappamondo e abbiamo fantasticato su come sarebbe partire e iniziare a vivere sul primo pezzo di terra in mezzo all’oceano. Ma si sa, nella vita di tutti i giorni, tra il dire e il fare c’è, per l’appunto, un intero mare. Eppure, c’è chi non si è accontentato di sognare e oltre a comprare un’isola ci ha fondato addirittura una nazione.
La nuova MICRONAZIONE creata da un gruppo di ragazzi
# Comprare un’isola potrebbe costare meno di un monolocale a Milano
Per chi conosce il mito dell’Isola delle Rose questa storia potrebbe ricordargli il sogno di quell’ingegnere bolognese che costruì un’isola artificiale e la trasformò in uno stato indipendente al lato delle acque territoriali italiane. Un sogno durato solo 55 giorni, ma non è così per Gareth Johnson e Marshall Mayer che, dopo aver fondato il progetto “Let’s buy an island” nel 2018, si sono accaparrati un’isola del Belize.
L’idea nasce da un viaggio in cui i due giovani si sono conosciuti. Entrambi appassionati di turismo, hanno iniziato a confrontarsi sul tema domandandosi quanto potesse costare acquistare un’isola. Approfondendo l’argomento, si sono resi conto che non sarebbe un sogno utopico e che effettivamente esistono parti del mondo in cui comprare un’isola è più che fattibile.
# Il nuovo principato di Islanda ai Caraibi
È così che, da semplici elucubrazioni, i due giovani passano all’azione danno vita ad una campagna di raccolta fondi riuscendo a racimolare ben 300.000 euro. Una cifra che a Milano permetterebbe, forse, di comprare un monolocale, mentre per soli 165.000 euro (escluse tasse) Gareth e Marshall sono riusciti a comprare Coffee Caye, un’isola caraibica a 15 chilometri dalla costa del Belize con una superficie di 40,469 chilometri quadrati. Una vera e propria oasi tropicale resa indipendente dal Regno Unito nel 1981 e che i due ragazzi hanno ribattezzato “Principato di Islanda” in onore del proprio Paese.
# Da un sogno a una vera e propria micronazione
Un sogno divenuto realtà grazie al contributo di più di cento persone di categorie diverse e di 25 diversi stati che hanno creduto nel progetto. Grazie al crowdfunding sono riusciti a creare una vera e propria micronazione con l’idea di favorire il turismo della zona. Anche se ancora non è stata ufficialmente riconosciuta, l’isola possiede un proprio governo, una bandiera e addirittura un inno nazionale.
Che dire, Gareth e Marshall hanno sicuramente tutte le carte in regola per il successo, ora spetta a loro trasformare nella perfetta destinazione turistica questa nuova micronazione dispersa nell’oceano.
Continua la Lettura con: Come si diventa RE di un’ISOLA del REGNO UNITO
SARA FERRI
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