La millenaria Via della Seta, che attraverso i tempi ha unito l’Estremo Oriente al Mediterraneo, in uno dei primi esempi di globalizzazione e di economia transnazionale, evoca oggi in noi emozioni eterne come quelle narrate da Marco Polo ne Il Milione e magiche atmosfere da Le Mille e Una Notte.
Ma se nella prima edizione dello storico reticolo il punto di riferimento e perno nella nostra penisola era Roma, oggi che la Cina è pronta ad investire miliardi per inaugurare la Nuova Via, tutti gli indizi lasciano pensare che il faro italico sarà Milano.
O meglio: così dovrà essere.
Giovedì 16 Novembre si è tenuta presso la Sala Conferenze dello Studio Gianni/Origoni/Grippo/Cappeli & Partners di Milano la presentazione dell’iniziativa Hong Kong Innovation Road, in un roadshow su scala mondiale che è passato anche da Roma.
Scopo della presentazione era introdurre all’Azione di Sistema che punta a mettere in contatto le aziende italiane con gli investitori cinesi e le grosse imprese di Hong Kong e della Cina in generale, specificatamente nei settori Smart City e Biotech: scienza, tecnologia ed energia per proiettarsi al futuro.
L’evento Hong Kong Innovation Road si terrà nell’autonoma città-stato cinese dal 17 al 19 Gennaio 2018, una tre giorni tesa a far salire sul grande (e miliardario) carro della Nuova Via della Seta tutti coloro che saranno pronti a farlo. Le adesioni sono aperte fino al 7 Dicembre: un’occasione da non perdere.
Milano in particolare ha l’obbligo di rappresentare l’Italia in quello che a tutti gli effetti potrebbe essere il progetto del millennio.
Denominata anche “One Belt, One Road Initiative”, e sviluppata su due fronti, terrestre e marittimo, la Nuova Via della Seta punta a ridisegnare gli equilibri geopolitici ed economici globali e a tagliare fuori gli USA dal ruolo di superpotenza egemone, attraverso la creazione di aree di libero scambio e l’ammodernamento, o la costruzione, di infrastrutture all’avanguardia in ogni settore, cominciando da quello dei trasporti.
Secondo alcuni studi, l’iniziativa rappresenta il più grande progetto d’investimento mai compiuto prima, superando, al netto dell’inflazione odierna, di 12 volte il celebre Piano Marshall.
L’Italia è uno degli hotspots del progetto e uno dei Paesi che attrarrà più investimenti, se saprà accoglierli.
Quale città migliore di Milano, protagonista di una vera e propria rinascita virtuosa negli ultimi anni, per guidare questo processo?
Oltre al capoluogo lombardo, altre città italiane che potrebbero beneficiare della strategia cinese sono Venezia, Trieste e Genova, per via dei loro porti affacciati sul Mediterraneo.
Milano è però la città di Stefano Boeri, architetto che sta portando avanti uno dei progetti più avveniristici per la Cina, la Forest City di Liuzhou, che sarà uno dei motori propulsori nonché fiore all’occhiello e oasi della Nuova Via.
Ci siamo già dentro quindi: speriamo di vedere già questo prossimo Gennaio a Hong Kong dei passi in avanti significativi.