Si pedala con l’acqua a filo degli occhi. Dove si trova e come è stata realizzata.
La PISTA CICLABILE scavata nell’ACQUA: un’idea per l’Idroscalo?
# Pedalare “immersi” nell’acqua
La sensazione di pedalare “immersi” dall’acqua, sentendola, annusandola. Questo è quello che prova chi percorre “Fietsen door het Water” a Bokrijk nella provincia lussemburghese di Limburg, all’interno della Riserva naturale De Wijers.
La pista ciclabile inaugurata nel 2016 è infatti scavata letteralmente al centro di un laghetto, che attraversa da lato a lato, per poi proseguire nel bosco e tutto il corpo è protetto da questo corridoio. Solo la testa “emerge” con l’acqua a filo degli occhi.
# Si estende per oltre 200 metri
Il percorso, accessibile anche a piedi, è stato realizzato in cemento ed è lungo 212 metri, largo 3 e con sponde alte 1,5 metri. Il progetto è stato pensato per promuovere il cicloturismo in questo paradiso naturale, conosciuto per i suoi laghetti e le centinaia di specie animali che lo abitano, che si può vedere attraversando la pista. Per chi osserva da lontano farà sorridere vedere delle teste che sbucano dall’acqua. Negli anni è diventata una vera attrazione per i turisti, oltre che per gli appassioanati di ciclismo.
Si potrebbe prendere spunto da questa brillantte idea per realizzare qualcosa di simile anche all’Idroscalo, per aggiungere un altro motivo di interesse a chi vuole passare qualche ora nel mare dei milanesi. Dopo l’onda statica più grande d’Europa potrebbe esserci la prima pista ciclabile immersa nell’acqua in Italia.
# La pista in cima agli alberi
La provincia di Limburg ci ha preso gusto con le piste ciclabili in simbiosi con la natura. Nel 2019 infatti è stata realizzata una rotonda ciclabile sopraelevata nel bosco che permette di circondare gli alberi arrivando in bicicletta fino alla loro cima. In questo caso ci troviamo nella foresta di Pijnven, nel Bosland, a circa 30 km dalla pista ciclabile che attaversa l’acqua. Si chiama “Fietsen door de Bomen” e si compone di un doppio cerchio del diametro di 100 metri per una lunghezza complessiva di 700 metri, una pendenza del 3-4% e un’altezza massima di 10 metri.
Per fare in modo che la struttura si inserisca perfettamente nell’ambiente circostante sono stati utilizzati dei pilastri in acciaio Corten, posizionati ad intervalli variabili di 1, 2 e 3 metri l’uno dall’altro, che simboleggiano i tronchi diritti degli abeti.
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FABIO MARCOMIN
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