Una rivoluzione per i trasporti stradali e una trasformazione paesaggistica dei territori di confine tra i due Paesi. Gli svizzeri premono per realizzarlo, ma in Italia si schiaccia il freno. Ecco cosa prevede il progetto.
La “Porta Sud delle Alpi”: il mega tunnel per portarci in Svizzera
# Una rivoluzione per i trasporti stradali con una maggiore tutela per il paesaggio
La “Porta sud delle Alpi” è il progetto in fase di studio dal 2019 e frutto di una ricerca del Politecnico federale di Zurigo: se realizzato potrebbe rivoluzionare i trasporti su strada tra Monte Olimpino e Ponte Chiasso e quindi tra Milano, Como e la Svizzera. I vantaggi sono anche di tutela del territorio: il progetto sarebbe accompagnato da una trasformazione urbanistica e paesaggistica visto che la maggiore parte del traffico pesante verrebbe convogliato in un tunnel sotterraneo liberando la viabilità in superficie.
Tra le ipotesi di trasformazione del paesaggio il progetto transfrontaliero “Parco fluviale foce del Breggia” tra Chiasso e Como, con una riqualificazione degli spazi verdi e dei percorsi pedonali escursionistici e ciclabili.
# Una galleria di 4 km con lo smantellamento della dogana di Brogeda
In base al piano proposto si intende costruire una galleria della lunghezza di 4 km con partenza dall’uscita autostradale di Monte Olimpino e fine dopo la collina del Penz nel Canton Ticino. La dogana di Brogeda verrebbe smantellata e realizzata altrove. Tra le ipotesi sul tavolo, come spiegato dall’architetto Elena Fontana dello Studio Demattè Fontana che si è occupata del progetto, c’è “il mantenimento dell’uscita di Monte Olimpino o l’innesto del nuovo tracciato all’altezza di San Fermo. Il tratto autostradale esistente dismesso, a questo punto, verrebbe declassato a strada statale. Inoltre, le aree residenziali a ridosso di questo tratto verrebbero sgravate dal traffico ‘parassitario’, che non porta dei vantaggi all’economia locale perché è un traffico di passaggio”. Tra i fattori positivi del progetto ci sarebbe anche “l’integrazione di progetti di mobilità lenta e rigenerazione urbana” dato che aumenterebbe “la capacità di interscambio tra i traffici su gomma e i traffici su rotaia“. Ma la rivoluzione delle connessioni tra Canton Ticino e Lombardia riguarderebbero anche i trasporti su rotaia.
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# Il sogno della metropolitana tra Como e Lugano
Anche il trasporto ferroviario potrebbe vedere presto un miglioramento significativo visto che, accanto al progetto della galleria stradale, durante il convegno si è parlato di come risolvere il problema dei collegamenti veloci tra l’Italia e la Svizzera. Con la completa realizzazione dell’AlpTransit verrebbe superata la saturazione dei treni tra Lugano, Chiasso e Como libererebbe le tracce utilizzate per il traffico locale a servizio dei treni ad alta velocità. Si verrebbe a creare una sorta di stazione “unica”, le stazioni dei comuni di Chiasso e Como sono separate da appena 3-4 km, dando vita alla nuova metropolitana ticinese-lombarda.
Sul lato svizzero il tracciato proposto permetterebbe di connettere direttamente ferrovia e autostrada integrandosi con il progetto “Porta sud delle Alpi” per una rivoluzione completa di tutti i collegamenti tra Italia e Svizzera. Tutto bello? Sì, tranne che per un dettaglio: la politica italiana.
# «Spostare l’A9 è l’ultima delle priorità»
Porta Sud delle Alpi? Non se ne parla. Almeno secondo i tecnici italiani. Perché «il tracciato dell’autostrada, una volta finite le ristrutturazioni, va bene così com’è senza prendere altri spazi e spostarlo verso ovest», ha dichiarato l’ingegner Bruno Tarantola del Settore infrastrutture dell’Amministrazione provinciale di Como. Che ha aggiunto: «È un’idea che non dovrebbe venire avanti prima di aver realizzato altre importanti arterie che mancano alla rete stradale lombarda. Spostare l’A9 dovrebbe essere una delle ultime cose da fare». In sintesi, gli svizzeri premono sull’acceleratore del nuovo progetto, ma in Italia si frena. Tipico.
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FABIO MARCOMIN
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