Credits e Foto copertina: Urbanfile
Gli intoppi per la realizzazione del nuovo stadio di Inter e Milan nell’area di San Siro continuano ad aumentare e si stanno già facendo strada altre alternative dove realizzarlo fuori Milano. Dal blog Urbanfile arriva la proposta di costruirlo nell’area di Porto di Mare, cogliendo così due piccioni con una fava: bonificare e riqualificare questa zona a sud della città da anni in abbandono e lasciare in piedi la Scala del Calcio. Vediamo i vantaggi nella costruzione del nuovo stadio sul modello dell’Olympia Park di Monaco di Baviera.
La PROPOSTA di UrbanFile: il NUOVO STADIO a PORTO di MARE. Che ne pensate?
# Il nuovo stadio sul modello dell’Olympia Park di Monaco
Le lungaggini e gli intoppi che sti stanno facendo strada per la costruzione del nuovo stadio di Inter e Milan, tra ostruzioni in consiglio comunale, ricorsi e referendum, potrebbero portare le due società di calcio milanesi a valutare nuove aree cittadine e extra-cittadine. Al momento tra le alternative più accreditate ci sarebbero Sesto San Giovanni, Segrate e San Donato. Il blog Urbanfile ipotizza un’ulteriore zona, in questo caso rimanendo a Milano, dove costruire la nuova “Scala del Calcio” milanese: Porto di Mare, sul modello dell’Olympia Park di Monaco di Baviera.
# I vantaggi dell’area di Porto di Mare: due fermate metro, una stazione dell’alta velocità, la lontananza dalla case e un grande parco
Tra i vantaggi di quest’area nel quartiere a nord di Nosedo ci sarebbero la facilità di accesso, grazie alle due fermate metropolitane di Porto di Mare e Rogoredo M3 e alla stazione dell’alta velocità, la lontananza dalle abitazioni e la possibilità per lo stadio di essere inserito in un unico grande parco unendolo al già esistente Parco Cassinis sulla falsa riga di quanto fatto per lo stadio tedesco. Tra gli effetti collaterali positivi ci sarebbe la bonifica e la riqualificazione di terreni lasciati da troppi anni in abbandono e per i quali il Comune di Milano non riesce a trovare una destinazione utile.
# Il progetto del “porto di Milano” mai realizzato
Questa zona a sud della città attende da secoli di trovare una sua identità. Il nome “Porto di Mare” è dovuto infatti al progetto del nuovo porto di Milano che si sarebbe dovuto realizzare proprio in questi terreni. L’esigenza di realizzare un nuovo approdo portuale era emersa già alla fine dell’800, con la Darsena insufficiente per ospitare la grande mole di materiali trasportati dai barconi che scendevano dal Lago Maggiore o risalivano il Po, resa concreta nel 1907 con un progetto presentato dal Genio Civile.
Iniziati i lavori nel 1919, fermati solo qualche anno dopo da Mussolini con la chiusura delle agenzie portuali padane, ripresero solo nel 1972 grazie al Consorzio Canale Milano-Cremona che ne rivisitò il progetto. Dei 65 km previsti ne furono scavati solo 20, tra Cremona e l’Adda, per essere interrotti di nuovo. L’utilizzo successivo dell’area come discarica da parte dell’amministrazione comunale, la realizzazione della tangenziale est e la chiusura del Consorzio Canale Milano-Cremona hanno messo la parola fine al sogno.
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# La Cittadella della Giustizia che doveva essere inaugurata nell’anno di Expo2015
Tra i progetti di trasformazione di Porto di Mare c’era anche quello della “Cittadella della Giustizia”, pensato per ricollocare tutti gli uffici giudiziari, il carcere circondariale di San Vittore oltre ai tantissimi alloggi per i lavoratori che avrebbero abitato nei pressi del nuovo quartiere. Il nuovo polo giudiziario si sarebbe dovuto sviluppare su una superficie di 1.200.000 mq. I lavori sarebbero dovuti partire entro il 2010 e concludersi entro la fine nell’anno dell’Expo 2015, per un investimento complessivo di 1 miliardo di euro.
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FABIO MARCOMIN
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