Una delle stazioni più importanti di Milano, la porta di accesso per chi arriva in città da sud. Lo stato attuale e come potrebbe essere migliorata.
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Rogoredo, l’ultima frontiera di Milano: com’è, come dovrebbe essere la “Porta Sud”
# La porta sud di Milano
La stazione di Rogoredo è la porta sud di Milano. Il fabbricato attuale fu costruito durante la realizzazione della linea M3, che qui incrocia la ferrovia con l’omonima fermata, in sostituzione di quello realizzato alla fine dell’Ottocento. Dotata di 13 binari, di cui 8 passanti e 5 tronchi, presenta una grande pensilina in vetro a copertura, un edificio viaggiatori con bar, biglietteria con sala d’attesa e un presidio della Polizia di Stato ripristinato da qualche anno.
Nel 2008 è diventata una delle stazioni del passante e del servizio suburbano, oggi transitano le linee S1, S2, che qui fa capolinea, S12 e S13. Dal 2012 è una delle fermate milanesi dell’Alta Velocità con Frecciarossa di Trenitalia e Italo di NTV, trasformandosi nella stazione di accesso in città per chi arriva da sud e snodo importante per i treni da e verso la Liguria. Inizialmente prevista per le Olimpiadi 2026, per il 2027 dovrebbe essere realizzata la metrotranvia che la collegherà alla fermata M4 di Repetti.
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# Gli interventi per migliorare la stazione: dove sono le scale mobili?
Per garantire un servizio migliore, visto che sono passati ormai 30 anni dalla sua costruzione e oltre 10 dalla sua ultima riqualificazione, la stazione di Rogoredo avrebbe bisogno di alcuni interventi. Per prima cosa una riqualificazione degli ingressi, sia quello con affaccio sull’area pedonale del nuovo edificio Spark One che quelli su via Cassinis. A livello di accessibilità, oltre agli ascensori già presenti su tutte le banchine, si potrebbe prevedere l’accesso con scale mobili, che risultano ancora assenti in tutta la stazione. Anche la copertura delle banchine avrebbe forse bisogno di essere “rinfrescata” così come andrebbe ripensato l’orrendo parcheggio esterno magari con qualche aiuola e albero.
# Il progetto di trasformazione “scomparso”
Nel 2018 era stato presentato un progetto da parte del Municipio 4 che contemplava lo spostamento del tratto di via Cassinis in direzione Chiaravalle, per farla costeggiare al cavalcavia di via Pontinia e l’arretramento dell’accesso veicolare alla stazione. In questo modo si sarebbe potuto realizzare una grande piazza pedonale di circa 65×65 metri lineari con verde aree di sosta.
Gli interventi a carico di Anas prevedevano invece la costruzione di un edifcio con funzioni terziarie e private con servizi al cittadino, tra cui info-center, ristorazione e spazi di sosta, un’adeguata dotazione di parcheggi sotterranei. A questo si sarebbe dovuto affiancare il riordino della viabilità e l’ampliamento del mezzanino della metropolitana.
Per la stazione era invece stato previsto un ponte commerciale a scavalco dei binari e delle pensiline per rendere più attrattiva e viva la stazione e per riconnettere il piazzale su Cassinis a quello sul lato di Santa Giulia. La riqualificazione così come ipotizzata sembra scomparsa dai radar: verrà riproposta in futuro?
Fonte: Urbanfile
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FABIO MARCOMIN
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