Atlantide, l’isola leggendaria sprofondata “in un singolo giorno e notte di disgrazia” per opera di Poseidone.
Nessuno saprà mai se l’Atlantide di cui parlava Platone esista davvero, ma c’è una piccola Atlantide, sotto le acque del Tirreno, che non ha mai lasciato alcun dubbio sulla sua esistenza.
L’ATLANTIDE italiana esiste davvero: la città sommersa nel Tirreno
# L’antica Baia
L’antica Baia era una lussureggiante città romana, luogo di villeggiatura di molti nobili che passavano qui le vacanze in completo relax a mollo nelle calde acque termali, famose per i tanti benefici. Costituita da numerose ville monumentali, era ritenuta un paradiso per l’ozio, il luogo perfetto per divertirsi e perchè no, destinazione ambita per numerose fughe amorose.
Baia era però anche famosa per la cultura che contraddistingueva i letterati e i filosofi che qui risiedevano.
# La leggenda
Secondo la leggenda, il suo nome deriva da Bajos, il nocchiere di Ulisse, che qui fu sepolto ma, leggenda a parte, non ci sono dubbi che il nome latino Baiae derivi dal termine “Balineae”, ossia bagni pubblici.
Come raccontano le prime testimonianze il primo nome della città, quello greco, fu Philopolis, perché città consacrata alla dea Venere.
Fu allora una città evoluta, luogo di cultura, di arte e di edifici suntuosi finchè un giorno iniziò un violento bradisismo e il mare venne a coprire completamente la pianura in cui sorgeva la maggior parte della città.
#La città sommersa
Nella baia di Pozzuoli, presso la piccola cittadina di Baia, esiste una vasta zona archeologica che molti ricordano per il Parco Archeologico delle Terme di Baia ma c’è una cosa, ancora più speciale, che contraddistingue questa zona: a causa del fenomeno bradisismico il mare ha sommerso e incredibilmente conservato molti edifici del periodo romano.
La città sommersa di Baia è una frazione del comune di Bacoli, in provincia di Napoli, ed è situata presso l’area marina protetta dei Campi Flegrei, istituita nel 2002.
L’area dei Campi Flegrei è interessata da secoli da fenomeni di Bradisismo, ovvero dei lenti movimenti di sollevamento (bradisismo negativo) o di abbassamento (bradisismo positivo) del terreno in aree localizzate della crosta terrestre.
È proprio per questo fenomeno che il parco sommerso di Baia si trova sottacqua: negli ultimi 2000 anni infatti, il fenomeno ha causato un inabissamento della costa di 6-8 metri.
# L’impero romano sott’acqua
I primi reperti sono stati rinvenuti negli anni Venti, ma solamente nel 1980 ci fu il primo scavo archeologico subacqueo.
Oggi, il parco sommerso di Baia ospita il ninfeo di Punta Epitaffio, una sala per banchetti risalente all’epoca di Claudio le cui statue, recuperate dai fondali, sono conservate ora nel Museo Archeologico dei Campi Flegrei ma non solo.
A costellare i fondali ci sono diverse sculture, affreschi e numerose colonne, il tutto in ottimo stato.
# Immergersi nel passato
Osservare questo spettacolo dal vivo è possibile e per farlo, ovviamente, bisogna immergersi.
Una volta sott’acqua lo spettacolo è da togliere il fiato: sculture, mosaici, colonne e affreschi sono lì, uno dopo l’altro, quasi intatti, come se il tempo si fosse fermato.
La possibilità di vedere questa piccola Atlantide dal vivo è un’occasione unica da non perdere.
Fonti: siviaggia.it
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ARIANNA BOTTINI
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