L’attacco di SALA: meno poteri alla Lombardia, PIU’ POTERI A MILANO. Un’impennata verso l’autonomia della città?

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Sulla prima pagina della Repubblica è uscita una lettera di Beppe Sala destinata a scuotere le acque della politica.
In un momento in cui tutta la Lombardia sembrava unita a richiedere l’autonomia della Regione, il sindaco di Milano esce con una posizione molto forte, spiegando di essere contrario a dare “più soldi e più poteri alla Regione”. E il motivo principale è che dare più autonomia alla Lombardia significa penalizzare Milano. Mentre Milano vuole essere lasciata libera anche dal governo della Regione. 
Riprendiamo qui sotto alcuni tratti salienti della lettera di Sala.

Clicca qui per la lettera: Perchè Milano non vuole farsi comandare dalla Regione

La lettera di Sala: meno Lombardia, più Milano 

Milano chiede di essere messa nelle condizioni di far meglio e di più

<<Milano non è l’unico esempio di dinamismo, ma è senza dubbio la prova più convincente oggi a disposizione del Paese. Milano, nella sfida globale delle grandi città, non vorrebbe far da sola e per questo chiede di essere messa nelle condizioni di far meglio e di più>>

L’autonomia regionale è un’idea vecchia

<<Si parla tanto di autonomia: solo e sempre per le Regioni. Anzi c’è una vera corsa delle Regioni verso l’autonomia. Con tanto di ultimatum al Governo e con pronunciamenti dai toni definitivi. Ma era un’idea forse giusta 20 anni fa, non oggi>>

Dare più risorse e potere alle Regioni significa togliere potere e risorse alle città

Prosegue il sindaco chiedendosi che per dare più poteri e risorse ad alcune regioni senza penalizzare le altre, chi ci rimetterebbe sarebbe chiaro: <<E posto che la moneta non la si può stampare a piacimento, chi sarebbero i penalizzati di turno? Ancora una volta i Comuni? Fateci capire, prima di andare avanti. Perché ad oggi si capisce poco. Il nostro Paese rischia di perdersi in una condizione nella quale il sindaco della città che, come dicevo, fa il 10% del Pil deve chiedere il permesso a mamma Regione per aumentare il biglietto di 50 centesimi e assicurare un trasporto pubblico più efficiente anche nel suo hinterland>>

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<<Penso che siamo sulla strada sbagliata se autonomia non significa riorganizzare le nostre Istituzioni, ma diventa un’occasione per stritolare ancora di più le città nella morsa degli apparati regionali e statali>>. 
La conclusione del sindaco è graffiante: <<A Milano già spesso mugugniamo per i vincoli statali, figuriamoci se dovessimo sopportare un ulteriore carico con quelli regionali. Spiacerà a qualcuno, ma la molla dello sviluppo del lavoro e della crescita sono le città. Milano e i milanesi sono una risorsa concreta su questa strada. Cerchiamo di non perdere un’occasione fondamentale per tutto il Paese>>.

Il messaggio del sindaco è evidente: l’autonomia delle Regioni poteva avere un senso venti-trenta anni fa. Ma oggi siamo in tutto un altro mondo. Un mondo in cui le grandi città internazionali sono molto più connesse tra loro che con i territori dei Paesi che appartengono. Città che hanno sviluppato economia e caratteristiche proprie. Città che in tutto il mondo sono loro a rivendicare più poteri, più risorse e più autonomia dai governi centrali.

Leggi anche: Perchè l’autonomia: le caratteristiche che rendono Milano più simile alle altre città del mondo che al resto del Paese

MILANO CITTA’ STATO

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