Le 5 periferie più identitarie di Milano

La Milano dei 9 municipi, degli 88 quartieri, raccontata dalle 5 periferie forse più identitarie della città

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Lambrate. Credits: @idxt (INSTG)

La Milano dei 9 municipi, degli 88 quartieri, raccontata da alcune delle periferie più identitarie della città. Eccone 5 da riscoprire insieme.

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Le 5 periferie più identitarie di Milano

 

# La Bovisa: da capitale italiana del cinema a centro del design

La storia del quartiere Bovisa è strettamente legata a due elementi che la hanno nel tempo caratterizzata: lo stabilimento cinematografico e la grande centrale di produzione e stoccaggio del gas di città. Nel 1905 infatti la Union des gaz iniziò la costruzione di un complesso di edifici volti alla produzione del famoso combustibile estratto dal carbone. Nacquero così le Officine del gas della Bovisa, che lavorarono fino al 1969, anno in cui la produzione fu spostata su impianti più moderni. L’industria quindi, dismessa, fu riconvertita in un museo di archeologia industriale. E’ possibile visitarla ed ammirare i suoi gasometri.

Sempre nel 1905 in Italia vennero creati i primi stabilimenti cinematografici a Roma e a Torino. Nel 1909 anche Milano ebbe la sua personale Cinecittà: Armenia Films con la casa cinematografica la Milano Films. I soci azionisti, dopo la fondazione, decisero di creare un nuovo stabilimento e a tal fine acquistarono un terreno di un ettaro nel quartiere della Bovisa dove costruirono un nuovo teatro di posa. Tale azienda produttrice conobbe un periodo di grande successo fino al 1914, anno in cui iniziò il declino. L’attività continuò fino al 1926 in cui uscì l’ultimo film di produzione della Milano Films.

A questi due elementi storici caratteristici negli ultimi anni se ne è affiancato un terzo: la proliferazione di giovani universitari nel quartiere. Il Politecnico di Milano infatti negli ultimi anni ha acquistato e riqualificato degli edifici per fare una sede staccata della celeberrima università situata in piazzale Leonardo da Vinci. In Bovisa hanno trovato ospitalità le sedi di Ingegneria e di Design.

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# Altre curiosità sul quartiere:

• Alla Bovisa è ancora attiva la fabbrica della Fernet Branca, celeberrima ditta produttrice del liquore Fernet
• Da qualche anno nel quartiere si sono insediati gli studi televisivi di Telelombardia.
Nel 1882 fu realizzato lo stabilimento Candiani dove si produceva l’acido solforico. Tale industria divenne poi parte del gruppo Montecatini, unitasi con Edison formando l’azienda Montedison.

 

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# Lambrate: la christiania di Milano, il quartiere autonomista

Lambrate è un quartiere in apparenza contraddittorio. Ad un primo sguardo potrebbe sembrare anonimo e freddo come i binari dell’omonima ferrovia che ha reso il quartiere uno dei punti nevralgici della città. In realtà Lambrate, sotto questo strato di acciaio sferragliante è ricca di storia, di cultura e di vita.

La cascina Cavriano per esempio, è uno degli esempi: costruita nel 1882 ed attiva ancora oggi come agriturismo. Qui passato e presente si congiungono e narrano una storia particolare. Ai tempi di Federico Barbarossa egli volle imporre la propria autorità ai comuni italiani settentrionali, nel tentativo di ripristinare il feudalesimo. Milano fu una delle città che rifiutò tale giogo e fu quindi assediata e saccheggiata. Molti cittadini di Milano si rifugiarono nelle campagne della zona di Cavriano e si stabilirono costruendo cascine.
Negli anni una di queste è sopravvissuta agli eventi e nel 1863 il proprietario la lasciò in eredità all’Ospedale Maggiore di Milano. Nel 1967 fu poi acquistata dal comune di Milano ma la famiglia Colombo si tramanda la gestione del fondo dal 1722 e ancora oggi essi sono fittavoli della proprietà. La cascina è tutt’ora in funzione. Se vi capitasse di farci un giro non perdetevi l’abbeveratoio e il fienile che conservano la loro struttura originaria e la loggia cinquecentesca nascosta in fondo alla corte: ne varrà il viaggio.

Se la cascina Cavriano rappresenta la Lambrate antica senz’altro la Innocenti S.P.A, azienda metalmeccanica degli anni ‘30, rappresenta l’estremo opposto, la modernità e il movimento. Tale azienda nel secondo dopoguerra aveva iniziato a produrre oltre che gli impianti anche motociclette e automobili. La sua fortuna arrivò con la Lambretta, chiamata così proprio in onore del fiume Lambro, sulle cui rive sorgeva, a Lambrate appunto, l’Innocenti. Lambrate però è un quartiere che strizza gli occhi anche ai giovani. La riprova? Qui si trova un famoso birrificio che attira grandi quantità di giovani dal 1996. Tale particolare locale ha iniziato la sua attività con 3 soci e la produzione si limitava a 2 tipi di birra. Testimonianza che l’investimento ha dato i suoi frutti è la situazione di oggi: 5 soci e svariati collaboratori che producono svariati tipi di birra.

# Altre curiosità sul quartiere:

  • Nel lontano Medioevo a Lambrate esistevano due monasteri benedettini. Oggi ne possiamo visitare solo uno: la chiesa di San Martino Vescovo, naturalmente rimaneggiata nel tempo. Della seconda invece è possibile visitare solo l’abside che ora è diventata il fienile della citata cascina Cavriana.
  • Nel periodo di dominazione spagnola fu costruita nel quartiere la prima industria bellica, chiamata la ‘Polveriera’. Negli anni fu abbattuta e al suo posto in epoca fascista sorse una sede dell’istituto dei Martinitt.
  • All’incrocio tra le vie Bertolazzi e Dardanoni c’è una cappella che esisteva già all’epoca del Barbarossa. Tale cappella è anche entrata nell’immaginario popolare come sede miracolosa. Durante la seconda guerra mondiale infatti, il 13 agosto 1943, una bomba bucò il tetto e cadde sull’altare senza scoppiare.
  • I quartieri Ortica e Cavriano, facevano parte di Lambrate quando era ancora un comune. In origine l’Ortica era un’osteria del paese di Cavriano. Essa divenne tanto famosa da sostituire il nome del paese.

 

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# Bicocca: da punto nevralgico delle industrie milanesi a polo universitario

Il quartiere Bicocca negli anni ha mutato profondamente la sua natura. Nato come comune e annesso a Milano nel 1923, ha conosciuto il momento di massimo splendore nei primi anni del Novecento diventando il nucleo pulsante dell’area industriale che era in rapida crescita. Qui infatti sorgevano molti stabilimenti industriali come quello della Pirelli, Ansaldo e Breda, che sono stati per lungo tempo fiore all’occhiello e simbolo di modernizzazione per il tessuto industriale milanese.

Dalla fine degli anni settanta però, a seguito del processo sempre più incalzante di deindustrializzazione delle aziende, il quartiere subì i primi mutamenti radicali. La Pirelli, Falk, Breda, Ansaldo e Magneti Marelli infatti optarono per una delocalizzazione e questo fatto produsse un impatto fortissimo per il quartiere. Per ovviare a questo problema si aprì negli anni seguenti un forte dibattito per recuperare la zona e per riconvertire le ex-aree industriali.  Nel 1985 la Pirelli indisse autonomamente un concorso internazionale volto alla risistemazione dell’area di circa 300.000 mq. Tale concorso fu vinto dalla Gregotti Associati international. Il progetto vincitore prevedeva la riconnessione dell’area Pirelli con il tessuto circostante.

La prima area ad essere riedificata fu la zona compresa tra Viale Fulvio Testi e viale Sarca. Qui sorse il Polo Universitario di Milano Bicocca, divenuto nel tempo un centro universitario di prim’ordine e importante centro culturale per i giovani provenienti dalla fascia nord di Milano e dalla Brianza. Nel 2005 il progetto di riqualifica potè dirsi concluso con la nascita della Grande Bicocca, area che comprende un centro commerciale, un cinema multisala, una sede espositiva, il teatro degli Arcimboldi, i centri di ricerca del CNR e del Centro neurologico Besta, il polo universitario e il Borgo Pirelli, complesso residenziale popolare. Particolare è senz’altro la cosiddetta Collina dei Ciliegi, parco realizzato dall’accumulo di materiali dati dalla demolizione delle fabbriche.

Importante punto di riferimento del quartiere è poi il già citato Teatro degli Arcimboldi, nato nel 2001 per sostituire il teatro della Scala mentre vi si teneva la ristrutturazione. Tale teatro divenne in breve il secondo teatro della città e importante polo culturale.

# Altre curiosità sul quartiere:

  • Nel 1522 vi fu la battaglia della Bicocca di cui è possibile osservare una raffigurazione nella cappella di Sant’Antonino di Segnano
  • Nei laboratori della fabbrica Pirelli sono nate le fibre ottiche per le telecomunicazioni
  • Gli operai delle fabbriche presenti in Bicocca diedero un grande contributo alle lotte operaie. Lo sciopero di ventotto giorni del 1943 dei lavoratori di Pirelli, Falk, Marletti, Borletti e Alfa Romeo, entrò nella storia infatti fu represso nel sangue e molti partecipanti furono inviati nei campi di concentramento.
  • Il Borgo Pirelli era nato come centro residenziale per le famiglie degli operai più meritevoli della Pirelli.

 

# Comasina: l’utopia del quartiere autosufficiente assurto alle cronache per vicende criminali

Il quartiere Comasina nasce negli anni Cinquanta, ad opera dell’Istituto Autonomo Case Popolari, con l’intento di creare un quartiere autosufficiente e strutturato in nuclei per favorire l’unione sociale. E’ formato da quattro unità residenziali provviste di ogni servizio, come negozi e scuole. Significativa è la piazza Gasparri, recentemente riqualificata. Qui è presente una pista ciclabile, giochi per bambini, due tavoli da ping pong, un campo di petanque sintetico, panchine e alberi. Rimanendo in questa piazza non possiamo non notare la cupola della chiesa di San Bernardo che si affaccia. La chiesa è costituita da un cilindro di mattoni a vista alto 20 metri scandito da venti pilastri di cemento armato su cui si innesta un’enorme copertura alta 49 metri dal suolo.

In fronte a tale imponente chiesa si trova una strana fontana, costruita negli anni Sessanta. E’ costituita da un bacino rotondo con al centro una figura astratta bronzea da cui fuoriescono una serie di zampilli. Infine, ultimo ma non meno importante, rimane da vedere la porta di Villa Litta. Tale villa, facente parte però del territorio di Affori, fu costruita nel 1350. Per arrivare al tale lussuosa abitazione esisteva un viale alberato che partiva dalla strada Postale della Comasina, attualmente Via Comasina. L’ingresso alla villa, denominato dei Sirenei, fu realizzato alla fine del Settecento ed era composto da due sfingi, due obelischi e due anfore di pietra. Sfortunatamente l’imponente viale alberato fu tagliato per la costruzione del tronco ferroviario già nel 1800 e l’ingresso maestoso rimase isolato e lentamente entrò in uno stato di incuria. Nonostante questo oggi è ancora visibile seppur spesso nascosto da alberi frondosi che tendono a coprirlo.

# Altre curiosità sul quartiere:

  • In Comasina fu realizzato uno dei primi esempi di impianto centralizzato per la produzione di acqua calda ed energia elettrica
  • La fama di tale quartiere è rimasta tristemente legata alla ‘Banda della Comasina’, famigerata organizzazione criminale attiva negli anni Settanta a Milano e capeggiata da Renato Vallanzasca

 

Leggi anche: L’utopia della COMASINA

# Baggio: il quartiere più verde di Milano

Per molto tempo nell’immaginario milanese Baggio era sinonimo di spaccio e delinquenza. Tale fama purtroppo era dovuta alla presenza di innumerevoli zone di spaccio che negli anni Settanta-Ottanta affliggevano il quartiere. Nel tempo, grazie a svariate retate e operazioni di riqualifica, il quartiere si è rinnovato ed è tornato ad essere residenziale. Il quartiere si caratterizza per la ampia presenza di aree verdi, come il Parco delle Cave, vero polmone verde, pur essendo non lontano dalla fermata della metropolitana, MM1 Bisceglie.

Tra le tante storie da raccontare, la più conosciuta è quella dell’organo di Baggio, da cui nasce il detto milanese ‘Va a Bagg a sunà l’orghen’ che si riferisce alla presenza di un organo dipinto all’interno della chiesa vecchia di Sant’Apollinare, dato che la chiesa non aveva potuto permettersene uno per mancanza di fondi.

Un’altra storia interessante è quella della Cascina Linterno, che fu un insediamento rurale di una comunità monastica. Tale luogo fu anche per un periodo l’abitazione del sommo poeta Petrarca così come fu, in tempi più recenti, la casa del ‘Pret de Ratanà’, sacerdote a cui erano attribuite doti taumaturgiche e che visse in tale luogo nei primi del Novecento.

# Altre curiosità sul quartiere:

  • La Biblioteca, costruita nel 1963, è tra le più grandi di Milano
  • Un tempo Baggio era costellata di rimessaggi di biciclette poiché gli abitanti delle cascine limitrofe che dovevano recarsi a Milano per lavoro lasciavano la loro bicicletta per prendere il tram n 18 che conduceva in centro.
  • Dal 1628 la terza domenica di ottobre si svolge la tradizionale sagra di Baggio con la famosa ‘corsa degli asini’
  • Il parco delle cave è uno dei più grandi di Milano

Continua la lettura con:
BAGGIO 2.0: sono andata alla scoperta di uno dei quartieri meno considerati di Milano

GIULIA PICCININI (Aggiornato da redazione)

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Giulia Piccinini
Ho 38 anni, due figli, sono nata e cresciuta a Milano. Laureata in filosofia, insegnante. Da sempre curiosa di Milano, delle sue storie e delle sue curiosità. Amo girare la mia città continuando a scoprire le sue meraviglie.

9 COMMENTI

  1. Bellissimo ed interessantissimo articolo, quante cose non sapevo di Milano….ora non più! Grazie Giulia!

  2. Bellissimo, bravissimi. Mi aspettavo però anche il quartiere Ticinese, ricco di storia, di storie, di cultura, di fabbriche e di futuro…

    • Grazie. Però ci siamo concentrati in questo articolo su quartieri più periferici del Ticinese che, certamente, rappresenta una identità distintiva di Milano

  3. Non sono nata a Milano ma abito da 49anni .Ho sempre apprezzato questa belle città. Mi ha dato la possibilità di contattare persone di ogni nazione e parlare loro di come Geova Dio lo posso lodare in questa Milano che unisce tanta gente e poterla amare e rispettare come sono stata accolta anch’io con affetto. Grazie per il vostro servizio…….per questa città..

    • Ma che cazzo ..si parla di storia di una bellissima città!! Cosa rompi le palle con la religione?!

  4. Anche Bruzzano ha una storia antica…
    Ci sono vestigia dei Visconti( torre e casa tuttora abitata.) , un sarcofago di epoca romana che si può ammirare nel cortile di Cascina Anna,ristrutturata ,adibita a biblioteca e un ricovero di Garibaldi durante un suo fugace apparire in questi luoghi.
    Abbiamo anche un bel parco che confina con il territorio di Brusuglio,dove,si può raggiungere la villa del Manzoni e il piccolo cimitero dove sono sepolti Enrichetta Blondel e i familiari.

  5. Belle le recensioni dei quartieri, poiché abito a Baggio occorre ancora uno sforzo per unire la zona con 3km di metro da Bisceglie a favore di consenso

  6. Baggio vicinissimo a pza de Angeli c.so Vercelli io la faccio a piedi vedi Bisceglie inganni primaticcio b.nere Gambara de Angeli ciao…. altro ke periferia…..!!!

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