Di stranezze da queste parti se ne vedono da parecchio tempo, considerando che è la città dove le novità arrivano per prime in Italia e spesso anche nel resto d’Europa e del mondo, rendendo Milano punto di riferimento globale per svariati e numerosi settori. Anche nei piccoli gesti quotidiani, peraltro, ci sono abitudini insolite a cui il milanese non rinuncia, facendone un gesto distintivo della propria milanesità.
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Le 7 abitudini più tipiche dei milanesi
#1 Portare il pc ovunque
Possiamo fare a meno di tutto, ma non toglieteci il PC. Sai mai che ci sarà una call a distanza, un documento importante da inviare o comunque qualcosa che presupponga l’utilizzo del pc. E anche se ormai da anni gli smartphone adempiono in pieno al ruolo di sostituti per comunicazioni telematiche, al PC non si rinuncia.
#2 Premere ripetutamente il tasto ascensore
“Lobbuono, chiama l’ascensore” dice il commissario. L’appuntato si avvicina alla porta e urla:”Ascensoreeee!” “Ma no, col bottone, cretino!” Lobbuono non si scompone e posiziona le labbra vicino al tasto di chiamata, urlando: ”Ascensoreeee!” Le barzellette anni’80 sui carabinieri hanno ormai un sapore vintage, ma ricordano con simpatia un’usanza (non vocale) motivata dall’ansia di muoversi che avevano molti, fra cui l’ingenuo appuntato Lobbuono. Al milanese non serve ricordare che basta premere il tasto di chiamata una volta. Mosso da un’irrinunciabile fretta, lo schiaccerà istintivamente più e più volte. Secondo una leggenda metropolitana serve a farlo arrivare prima.
#3 Mostrare sempre fretta
È innato, inevitabile, assolutamente insito nella milanesità. Chi è di Milano ha fretta, non ha mai tempo da perdere, c’è sempre qualcosa da dover vedere o fare nel tempo che si ha a disposizione. L’eclettismo milanese è uno dei nostri grandi pregi, ma c’è un prezzo da pagare per tutto ciò. Bisogna muoversi più velocemente.
#4 Agli eventi arrivare in ritardo e andarsene in anticipo
D’altronde non potrebbe essere altrimenti. Difficilmente un milanese medio uscirà per recarsi in un posto solo, in genere non sono mai meno di tre. Aperitivo (veloce) con i colleghi fuori dall’ufficio, secondo drink (o evento imperdibile di moda, design, art) dal quale usciremo prima perché poi c’è la cena ed eventualmente anche il dopocena. Soprattutto nei weekend.
#5 Parcheggi creativi
“Non c’è mai parcheggio ed è sempre peggio / Settimana della moda / vita mondana in coda. In auto a noleggio” cantavano gli Articolo 31 nel loro pezzo “Milano Milano” del 2002. All’epoca, dissero esattamente quello che tutti sanno ma non hanno mai scritto, o meglio registrato su nastro: qui il parcheggio non è che sia difficile da trovare, semplicemente non esiste. Costringendo i milanesi a inventarsi forme di parcheggio che probabilmente non si vedono da nessun’altra parte. Per la gioia della Polizia Locale, ovviamente.
#6 Biciclette sui marciapiedi
Abitudine abbastanza fastidiosa, che ormai si estende anche ai monopattini. Per i pedoni non c’è niente di peggio che vedersi sverniciare da una persona a un centimetro di distanza. Ultimamente poi sta andando di moda anche il pretendere che questo sia possibile, con inevitabili liti. La redazione per una volta mi concederà il verbo poco elegante: se vai in bici sul marciapiede non puoi certo incazzarti chiedendo permesso e suonando il campanello. Il giorno che trovi la testa calda e di questi tempi ce n’è più di una) di certo non te la cavi con un insulto. Val davvero la pena rischiare? Quindi, cerchiamo di comportarci tutti come si deve. Bici in strada o sulle ciclabili, pedoni sui marciapiedi. Grazie.
#7 Fare arrivare tutto a casa
Amazon ha moltiplicato i suoi guadagni di svariati punti percentuali già prima che il Covid entrasse nelle nostre vite. Figurarsi ora. Anche se bisogna ammettere che a Milano la moda, per certi versi contestabile, di ordinare compulsivamente prodotti online e farseli recapitare a casa è bella che affermata da tempo. Anche in questo, abbiamo fatto scuola in Italia.
E voi, milanesi e non che ci leggete, diteci: quali sono le vostre abitudini preferite?
Continua la lettura con: Le 7 cose che i MILANESI NON amano dei PROVINCIALI
CARLO CHIODO
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