Le 7 PIAZZE più BRUTTE di Milano

Ecco le piazze più brutte in città

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Credits atir_teatroringhiera IG - Piazzale Fabio Chiesa Milano

Negli ultimi anni a Milano si sta assistendo a importanti riqualificazioni e miglioramenti a livello estetico di vie e piazze. Molti interventi però non sono affatto riusciti, mentre diversi luoghi avrebbero bisogno urgente di una trasformazione radicale. Ecco le piazze più brutte in città.

Le 7 PIAZZE più BRUTTE di Milano

#1 Piazzale Porta Genova

Credits paolavignelli IG – Piazzale Stazione Porta Genova

L’urbanistica tattica avrebbe dovuto ridare più dignità a una delle piazze peggio tenute della città, quella di fronte alla stazione di Porta Genova. La creazione di una piccola area pedonale, con disegni colorati di vernice sull’asfalto e vasi con piante a delimitarne il perimetro, non solo non ha migliorato l’estetica del piazzale ma ha reso il traffico della zona un inferno.

 

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#2 Piazzale Cantore

Credits maritzaromero1234 IG – Piazzale Cantore

Piazzale Cantore più che una piazza è uno snodo viabilistico intricato, senza una logica nemmeno dal punto di vista dei materiali utilizzati. In parte asfalto, in parte pietra, con auto parcheggiate spesso in doppia o tripla fila e tag diffuse sulle pareti dei palazzi circostanti. Uno spettacolo per nulla edificante per un luogo a pochi passi dalla Darsena.

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#3 Piazzale Selinunte

Credits ellefilios IG – Piazzale Selinunte

Oltre a essere una delle piazze più brutte di Milano, Piazza Selinunte è una tra le più pericolose di Milano. Si trova infatti al centro del “quadrilatero dell’illegalità“, il quartiere popolare di San Siro con marcata presenza di immigrati, dove furti, spaccio e rapine sono frequenti. Non è tanto la piazza in sé ad essere inguardabile, quanto gli edifici attorno: scrostati, sporchi e pieni di graffiti.

 

#4 Piazzale Ferrara

Credits Andrea Cherchi – Piazzale Ferrara

Una sorta di luogo irrisolto e senza identità. Piazzale Ferrara con il mercato comunale al centro circondato solo da asfalto, oltre alle case popolari occupate o in attesa di riqualificazione che vi affacciano, è tra i più brutti della città. A questo si aggiunge il fatto che la zona è spesso al centro della cronaca nera, con risse, accoltellamenti e talvolta omicidi, di certo una piazza poco piacevole da frequentare.

 

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#5 Piazzale Fabio Chiesa

Credits atir_teatroringhiera IG – Piazzale Fabio Chiesa Milano

Piazzale Fabio Chiesa è una distesa di asfalto, sul retro dello stabile del Teatro Ringhiera e dell’ufficio Anagrafe della zona 5, che è stata ravvivata recentemente con la vernice gialla e alcuni cerchi di colori blu. L’intervento, che ha visto l’inserimento di piante e alberelli in vaso nello spiazzo limitrofo, non ha portato a un miglioramento sensibile di questa piazza sopraelevata anche per il brutto contesto in cui è inserita.

 

#6 Piazzale Cuoco

Piazzale Cuoco

Piazzale Cuoco è tristemente famoso per il mercatino di oggetti rubati, più volte sgomberato e poi riapparso, in una vicina area privata che si estende a ridosso di viale Puglia. Una brutta immagine per chi arriva a Milano da sud.

 

#7 Piazza Gino Valle

Credits zubackis IG – Piazza Gino Valle

Piazza Gino Valle è la più grande di Milano anche se resta emarginata tra le novità urbanistiche degli ultimi venti anni per due ragioni. La prima è quella di essere un “non luogo” o comunque una zona di passaggio, servendo solo le aziende circostanti e le persone dirette al parco del Portello, la seconda è quella di essere un’enorme distesa di mattonelle in pietra senza nemmeno una piccola aiuola o qualche arbusto a fare ombra e rinfrescare durante l’estate e a renderla meno asettica. 

 

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FABIO MARCOMIN

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Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.