L’ISOLA dei tesori: breve guida sul quartiere più radical chic di Milano

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Se chiedete a un milanese come definirebbe l’Isola oggi, la risposta probabilmente sarebbe “radical chic”. Zona di periferia urbana ma vicinissima al centro, orgogliosa della sua origine popolare e nuova meta della movida milanese, attaccata alla sua solida tradizione artigiana che è sempre più relegata nell’angolo dall’apertura di nuovi locali e dagli arrivi dei nuovi creativi, nostalgica delle “occupazioni” e degli “abusivi” eppure sempre più affollata di negozi alla moda e appartamenti di lusso.

L’Isola è ancora, come in passato, un quartiere che evolve per contraddizioni.

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Isola by Night

Ma soprattutto l’Isola è un luogo che vive una grande trasformazione, dal punto sociale, culturale, urbanistico. Il progetto di riqualificazione di Porta Nuova sta modificando in maniera definitiva la sua fisionomia, affiancando alle vecchie case di ringhiera grattacieli di cemento di venti piani e più. Gli abitanti che da decenni lottano per una riqualificazione “umana”, che non la snaturi e tenga conto non solo dei metri cubi ma anche dei servizi che un quartiere deve avere per essere vivibile, continuano a creare reti di solidarietà e partecipazione passandosi il testimone da una generazione all’altra, dalle vecchie famiglie isolane ai nuovi arrivati.

L’Isola è interessante da vivere by night, come accade sempre più frequentemente negli ultimi anni, ma anche by morning and afternoon. Tutto dipende dallo spirito con cui la si esplora.

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Praticamente ogni settimana chiude un negozio e apre un locale, che sia ristorante, hamburgeria, raviolificio poco importa. L’unica mappa mentale è quella di chi la frequenta con regolarità, se il suo senso di orientamento non è già compromesso da un cocktail di troppo. In verità i cocktail non sono proprio il suo punto di forza, ma se proprio non ci si vuole rinunciare meglio andare al Bar Bah di via Porro Lambertenghi, il preferito dagli isolani, o al Wasabi di via Pollaiuolo, un cocktail bar che la musica blues jazz e rock’n’roll ce l’ha nel sangue, e abbina drink ben fatti a un’atmosfera calda e intima (ma tanto dentro non troverete posto).

Da queste parti comunque è sempre meglio una birra, soprattutto quelle artigianali dell’Isola della Birra, o l’ampia scelta del Pub 24 (via Borsieri 24), dove spesso si può ascoltare anche buona musica live. Per tutto il resto c’è il neonato sito di Isola Food District, una specie di guida su Drink & Food messo in rete dal locale Distretto del Commercio.

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Isola by Day: cosa vedere

Di giorno l’Isola può fare la felicità di chiunque abbia l’obiettivo facile. Questo è probabilmente il quartiere cittadino, sostanzialmente privo di monumenti storici di una qualche notorietà, ma con la più alta densità di traffico di macchine fotografiche di Milano. Non perché non esistano siti artistici di un certo interesse, a partire dalla Chiesa e il Santuario Santa Maria alla Fontana con i bei cortili porticati,  le vasche interrate e decorati da affreschi seicenteschi, o la Fonderia Napoleonica Eugenia di Thaon di Revel. Ma inevitabilmente ad attirare l’interesse sono soprattutto i nuovi grattacieli di piazza Gae Aulenti e dintorni, sorti in palese contrasto con le pittoresche case di ringhiera, le botteghe artigiane, la vita “di paese” che ancora vi si conduce, che fanno del quartiere un luogo privilegiato per la scoperta di nuove prospettive di fotografia architettonica e sociale.

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Le vie dello shopping

Per gli amanti dello shopping c’è solo l’imbarazzo della scelta, scordatevi però i grandi marchi e le catene che proliferano da Piazza Gae Aulenti in poi. Qui si trovano soprattutto i piccoli atelier artigianali con prodotti unici e originali, dagli abiti ai gioielli alla ceramica e alla lavorazione del legno e del metallo, senza dimenticare le chicche vintage e l’angolo green.

Per un cambio di stagione con stile una tappa obbligata è Tantrika Shop, in via Pollaiuolo 2, vera e propria pietra miliare del quartiere, un piccolo rifugio dai prezzi democratici dove gli abiti sono tutti originali, realizzati senza sfruttamento di manodopera minorile e colorati senza l’uso di sostanze tossiche. Gli amanti del vintage troveranno pane per i loro denti da Le Vintage, in via Garigliano 4, nel quale perdersi a curiosare e frugare tra abiti, accessori e gioielli vintage originali dagli anni Quaranta in poi; mentre bimbi e mamme troveranno irresistibile le creazioni home made di Rapa Design, in via Pastrengo 5, tutte in tessuti rigorosamente naturali e coloratissimi. Poco più in là un salto da Ambroeus ci aiuta a riflettere su come vivere la moda in maniera più etica e sostenibile: dai designer più famosi, al vintage e al retro, fino ai migliori brand della grande distribuzione, inclusi scarpe, borse e accessori, qui tutto è rigorosamente di seconda mano.

Il cuore del piccolo mondo artigiano si trova tra via Pepe e via Pastrengo, dove ogni civico e ogni corte nascondono un mondo segreto tutto da esplorare. Vale la pena anche solo fare un giro per rifarsi gli occhi sulle splendide ceramiche di Caterina Von Weiss in via Guglielo Pepe 36 (solo su appuntamento), sui gioielli dell’Atellier di Monica Castiglioni in via Pastrengo 4, pezzi unici in bronzo e argento che suggeriscono associazioni con le innumerevoli piante del mondo marino o con le antiche reliquie delle culture ancestrali. Per finire con le creazioni in rame, ferro e legno legno del laboratorio Algranti, in una parola la forza della materia formato design.

Poco distante, nella via Thaon de Revel, ci si trova nel regno dei Bikers, dove il tempo sembra essersi fermato agli anni Cinquanta: officine, negozi di abbigliamento, locali, backery, librerie e barber shop. Se non fosse per il Deus ex Machina, concept store australiano specializzato in moto, surf e biciclette frequentato più che altro dalla Milano più modaiola (soprattutto per i famosi brunch e apertivi del Deus Cafè).

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Il regno della Street Art

La domenica invece le strade sono particolarmente vuote e i negozi chiusi, come è consuetudine nei paesi. E’ il giorno più ambito dagli appassionati di Street Art quando, complici le serrande abbassate e le strade deserte, non solo i muri ma anche clair, tombini, energy box semaforici esplodono in un turbinio di colori. Da via Gaetano de Castillia a Piazzale Minniti (opera di Microbo), da via Cola Montano (Zedz) a viale Sturzo, senza dimenticare le incursioni di Pao e i murales all’interno di locali come il Frida, il quartiere è una galleria a cielo aperto della più rappresentativa Street Art cittadina di questi anni, sempre più meta di visite guidate a tema.

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Quando andare all’Isola: gli eventi

Se è vero che un’occasione si trova sempre, ci sono però alcuni momenti particolari durante l’anno in cui vale proprio la pena farci un giro.

#1 ISOLA DESIGN DISTRICT

isola radical chicIl Fuorisalone ha ormai coinvolto tutta la città e dall’anno scorso anche l’Isola vuole fare la sua parte. Le potenzialità del resto non le mancano, sia per gli spazi ricchi di fascino che ospitano gli eventi sia per il tessuto artigiano e laboratoriale che la caratterizza. Così per il secondo anno l’Isola Design District si è aggiunta al circuito cittadino dando spazio a quei progetti che abbiano evidenziato la versatilità di determinati materiali con un’applicazione diversa da quella tradizionale o con un focus sull’ecosostenibilità. Tutto il programma degli eventi è consultabile sul sito ufficiale.

 

#2 AH-UM MILANO JAZZ FESTIVAL

isola radical chicSi tiene in genere a fine maggio e propone la formula del festival dislocato in un intero quartiere. Per sei giorni l’Isola si trasforma in un grande laboratorio musicale, con un programma ricco di appuntamenti ed eccellenti performance. Sono serate speciali in luoghi prestigiosi dell’Isola e concerti gratuiti del circuito “Isola Jazz Club”, organizzati in gallerie d’arte, cortili, locali, ristoranti e negozi, dall’ora dell’aperitivo a notte fonda, che fanno risuonare musica live in ogni angolo del quartiere. Assolutamente da non perdere.

 

#3 MILANO CLOWN FESTIVAL

isola radical chicFavoloso, colorato, affollato e in totale libertà. Il Festival si svolge ogni anno durante il Carnevale Ambrosiano, presentando i migliori artisti in arrivo da tutta Europa. E’ una kermesse che offre al più ampio pubblico possibile il meglio del nuovo teatro di strada e nuovo circo europeo,  concentrata nel quartiere con spettacoli a rotazione all’aperto e al chiuso, dal mattino alla sera, nelle strade e nelle piazze, nei teatri e nei pub, sui sagrati delle chiese e infine nel bellissimo chapiteau rosso simbolo del Festival.

 

#4 ISOLA KULT

isola radical chicSi tiene in genere alla fine di settembre e fa parte della più larga manifestazione Kult City – Quartieri in gioco, un Festival dedicato alla cultura urbana partecipata che si svolge in alcuni quartieri della città. Performance, parole, musica, teatro, cinema, libri, design, fotografia, arte, cibo e danze che diventano linguaggi che invadono le strade della città e si rivolgono a tutti coloro che le attraversano. ISOLA KULT è un progetto culturale per il quartiere ISOLA di Milano, è un momento di festa per contribuire, tutti insieme, a ritrovarne l’identità culturale e comunitaria ed arricchirla di nuovi contenuti e idee. Ma è anche una bella esperienza per chi all’Isola non ci abita, non la frequenta e non ne vuole sapere nulla, ma che magari vorrebbe riscoprire lo spirito del proprio quartiere.

Ci sono tante altre novità che bollono in pentola, grazie soprattutto alle numerose ed effervescenti associazioni di quartiere che non si danno mai pace. Sempre che anche queste, come già i negozi di vicinato e le gallerie d’arte, non vengano prossimamente travolte da montagne di polpette giganti, take away asiatici e hamburger vegani.

 

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Gli hotspots di Isola evidenziati nell’articolo

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Roberta Caccialupi
Storica di formazione, “multimediale” per professione, da alcuni anni racconto sul mio blog la vita e le contraddizioni del quartiere Isola, luogo di partenza della mia famiglia in cui, dopo vario pellegrinare, sono tornata a vivere. Qui è nato e si consolida ogni giorno l’amore per la mia città.