Le BOSINADE di Milano

Forme di poesia popolare dell'800 sconosciute ai più

0
Credits: arsValue.com Bosinada

Milano nell’800 ebbe un fervore poetico, per la verità più legato al genere che ai suoi interpreti: le bosinade.

Le BOSINADE di Milano

# Le origini

Credits: arsValue.com
Bosinada

Espressione letteraria principale della cultura di strada lombarda fin dal Cinquecento, la bosinada era una lunga poesia anonima monologata o dialogata in rima semplice e in dialetto che, dietro un tono generalmente comico, celava verità fondamentali della vita quotidiana riflettendo la saggezza e il buon umore delle classi popolari lombarde. Tradizionalmente veniva cantata in piazza da un bosin, ovvero un contadino inurbato. Pieno di proverbi e detti popolari il suo contenuto era vario e poteva trattare qualsiasi argomento domestico che riguardasse il pubblico al quale la bosinada veniva diretta. I critici che l’hanno studiata sono più o meno concordi nel vedere come tipici in questo componimento i seguenti caratteri: vernacolo, morale, realistico, linguistico e satirico.

# Una poesia che documentava la storia cittadina dell’epoca

Credits: milanodavedere.it
fiera oh-bej oh-bej

Per quanto riguarda la metrica, la rima era quasi sempre schematizzata con una formula tipo AABB. La forma invece variava non poco, si passava da quella gridata e recitata a quella stampata nel formato di volantino, e generalmente recitata in piazza e poi distribuita o addirittura attaccata ai muri. Quest’ultimo stratagemma era usatissimo nell’Otto e Novecento e la Biblioteca Braidense a Milano ne conserva ancora parecchi esemplari. C’è da dire inoltre che la fama della bosinada non è stata sempre positiva. Secondo molti critici del tempo infatti la sua importanza era solo quella di documentare la storia cittadina dell’epoca nonché lo spirito dei giorni passati (che non è poco aggiungo io, ma vai a discutere con i critici!) ma non ebbe rilievo dal punto di vista morale o dello sviluppo di alcuni diritti civili come successe in altre realtà europee. Ad esempio Parigi, dove le poesie popolari di piazza confluirono poi in strutturate critiche alla società sempre crescenti, messe poi tutte nero su bianco e sigillate sui cahiers de doléances, praticamente le linee guida scritte per la nascente Rivoluzione Francese.

# Gli anticipatori delle tradizioni musicali moderne

Credits: canzon.milan.it
Bosinada

Uno dei principali studi sulle bosinade è quello di Filippo Fichera, che riporta all’attenzione un campionario delle bosinade del tardo Sette e Ottocento custodite nella Biblioteca Ambrosiana di Milano. In questo saggio c’è ampia prova del modo in cui esse s’ispiravano alla storia contemporanea di allora in maniera più concreta di quanto non detto da critici dell’epoca. La raccolta è divisa secondo le forme monologica e dialogica e nell’introduzione Fichera vuole respinge fermamente la teoria che la bosinada sia solo folclore, perciò tiene a distinguere fra folclore/arte, cioè il prodotto della natura e dell’istinto delle persone e dei luoghi in cui vivono e  folclore/scienza, cioè quello rivelato e interpretato dallo studioso per giungere a un rifiuto della posizione che il folclore non sarebbe arte. “Le ‘bosinade,” (scrive Fichera) “fanno parte del folclore milanese e lombardo e appartengono con pieno merito alla letteratura nobile, pertanto chi le diffonde è un letterato di primo rango e non un certo un folclorista di strada.”

Dal canto mio posso solo aggiungere che al pari delle poesie frizzanti di Trilussa e di altri canti popolari nostrani, anche le bosinade hanno anticipato tradizioni e tendenze che rivediamo in alcune milanesità del giorno d’oggi. A partire dal cantautoriato di Gaber e Jannacci, passando per Dario Fo e per qualunque forma di arte popolare più moderna che per fortuna, pur in modalità e contesti diversi, non si è persa nel conformismo e continua ad essere viva anche nella nostra città.

I Libri di Milano Città Stato a casa tua: scopri come fare

Continua la lettura con: GIORGIO GABER, l’inventore del TEATRO CANZONE

CARLO CHIODO

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/


Articolo precedenteFino al 70% in meno: 9 OPZIONI per comprare CASA restando nei DINTORNI di Milano
Articolo successivoI LOCALI FUSION di Milano: dove si MIXANO le cucine del mondo
Carlo Chiodo
Nasco a marzo del 1981. Milanese moderno, ostinato e sognatore, alla costante ricerca di una direzione eclettica di vita. Laurea in Lingue e Comunicazione, sono appassionato di storia contemporanea, amante del cinema e del surf da onda. Dopo il romanzo d'esordio (Testa Vado Croce Rimango, 2016) ho pubblicato con Giovane Holden edizioni una silloge di racconti (Diario di Bordo, 2020).