L’articolo meno natalizio di sempre. Le cose più odiate a Milano. Proposito per il 2022: smettiamo di odiare e cerchiamo tutti di essere più tolleranti con chi è un po’ diverso da noi?
Le COSE più ODIATE a Milano
#1 I “No Vax”, la causa di tutti i mali
Un male nazionale più che milanese: la ricerca costante di un capro espiatorio per qualcosa che non va, soprattutto su temi che riguardano decisioni governative. Qualunque problema si cerca qualcuno a cui scaricare la colpa. D’altronde è roba antica, come descriveva Manzoni nella storia della Colonna Infame. Oggi il nemico pubblico numero uno sono i No Vax. Crisi del commercio? Colpa delle manifestazioni dei No Vax. Contagi crescono? Colpa dei No Vax. Il vaccino non protegge abbastanza? Colpa dei No Vax. Smog, Freddo, traffico, invasione delle cavallette? Colpa dei No Vax. Siamo così sicuri che sia davvero colpa loro?
#2 I terribili monopattini
Sono in tutte le principali città del mondo. In una Milano ingolfata dal traffico e dallo smog dovrebbero essere visti come una gradita presenza, giusto? Invece no. Sono odiatissimi. Anzi, prima dell’arrivo dei No Vax erano loro il bersaglio preferito dell’odio di molti milanesi. La loro colpa? Sfrecciare in mezzo al traffico, disturbare la quiete dei marciapiedi, insidiare la supremazia dei ciclisti, mostrarsi incuranti del pericolo. Colpe tremende nella Milano dell’odio.
#3 Le auto, il pericolo pubblico numero uno delle ultime giunte
Sembra che con l’aumentare della ricchezza e del successo, capitino due cose: la prima è che si può permettersi di abitare in una zona sempre più centrale. La seconda, forse collegata alla prima, è di iniziare a odiare le auto (altrui) come se non ci fosse un domani.
L’odio per le auto sembra colpire soprattutto chi vive nella fortuna di poterne fare a meno. E’ vero che Milano non è una città a misura di auto ma è anche vero che l’auto per quasi tutti quelli che la prendono non è un divertimento ma una necessità. Soprattutto quelli che si devono muovere da fuori o da zone poco servite, o anche semplicemente per accompagnare persone in difficoltà con altri trasporti. Capire questo forse potrebbe favorire soluzioni di transizioni più efficaci e meno punitive. Un approccio ormai in disuso però nell’era dell’odio.
#4 Le piste ciclabili, da odiati a odiatori
Un po’ per ripicca degli odiati automobilisti, un po’ per conseguenza della loro trasformazione in ideologia, le ciclabili stanno diventando un’ossessione per i milanesi. Chi le attacca lamenta che spuntano come funghi, riducendo lo spazio destinato al transito delle auto, eliminando i parcheggi e senza una progettazione logica alla base. Nella campagna elettorale più asfittica di sempre erano diventato il primo cavallo di battaglia dell’opposizione. Sappiamo tutti come è andata a finire.
#5 Torino, una storica antipatia
Per molti milanesi Torino significa Savoia. E Savoia significa per molti tradimenti, usurpazioni, perdita di autonomia. Un’antipatia reciproca che pare nel capoluogo sabaudo motivata anche da un certo complesso di inferiorità nei confronti di Milano. Invece di collaborare, i dispetti da campanile nell’era dell’odio trovano più fertile contesto.
Leggi anche: Torino batte Milano: ospiterà l’EUROVISION 2022
Continua la lettura con: Le STAZIONI di Milano più scomode: dove se sei di fretta, perderai il treno
MILANO CITTA’ STATO
Copyright milanocittastato.it
Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)
ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social. Riservato agli iscritti della newsletter: inviti a eventi, incontri e feste organizzati o promossi da Milano Città Stato
Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.