La metropolitana C di Roma si trasformerà in un’esperienza immersiva pensata per coinvolgere i passanti e condurli in nuove stazioni dell’immaginario. Scopriamo come funziona e quali opere si potranno vedere.
Le “STAZIONI dell’IMMAGINARIO”: nella METRO C di Roma l’ARTE INTERATTIVA. Un’idea per la metro di Milano?
# Al via la terza edizione di “1Metro sotto la metro”, l’arte interattiva nella Metro C di Roma
Ritorna con la sua terza edizione la mostra diffusa di arte interattiva “1Metro sotto la metro” curata da Arianna Forte e organizzata da Fusolab 2.0 in collaborazione con ATAC e Flyer. Lo spazio sotterraneo della metro dal 1° al 4 dicembre si trasformerà un’esperienza immersiva pensata per coinvolgere i passanti e condurli in nuove stazioni dell’immaginario. Potranno fermarsi a esperire il non-luogo per eccellenza, attraversato distrattamente tutti i giorni da quasi 30.000 persone senza mai essere veramente vissuto.
# Sette opere interattive e di new media art nelle stazioni di Pigneto, Teano, Gardenie
Sette opere interattive e di new media art saranno ospitate all’interno delle stazioni di Pigneto, Teano, Gardenie.
A Pigneto sono previste:
- “Portrait of a Generative Memory”, della media artist Indiara Di Benedetto, che intreccia nuove tecnologie con materiali organici e riflessioni sull’archeologia;
- Exposure è un’installazione in realtà virtuale dell’emergente Martina Carbone che indaga la relazione tra media tecnologici e aspetti sensoriali dell’esperienza immergendo il pubblico in un futuro distopico dove l’essere umano ormai estinto si trova rinchiuso sotto teca in un museo gestito da creature post-umane;
A Teano:
- Ossa, l’installazione interattiva dell’artista italiano trapiantato a Helsinki Roberto Fusco, riflette sulle somiglianze tra specie umana e animale tramite l’atto dell’incarnazione, permettendo allo spettatore di osservare il proprio corpo trasformato in quello di un altro essere;
- Lumina Fiction #2, dell’artista iraniana con base a Parigi Golnaz Behrouznia, è un’enorme installazione immersiva che riproduce un ecosistema virtuale di microrganismi luminosi in interazione tra di loro e con i visitatori;
- The Shielding, dell’artista e fotografo palermitano Salvatore Vitale, è un’indagine audiovisiva circa la pervasività delle tecnologie sul pensiero critico. Un’intelligenza artificiale compone una narrazione video che si modifica in tempo reale in base agli input che recepisce dal pubblico;
- Distantia, del musicista e digital artist romano Franz Rosati, è un progetto audiovisivo multimediale che, attraverso l’assemblaggio di immagini ottenute da satellite, riflette su come la distanza possa mediare la nostra capacità di osservazione.
A Gardenie ci sarà Exolove Encounter, degli artisti, programmatori e ricercatori francesi Antoine Schmitt e Hortense Gauthier, un’installazione animata da una creatura artificiale composta da pixel e suoni in grado di provare piacere a contatto con lo spettatore. Riproduce un vero e proprio “ormone artificiale” e propone un approccio sensoriale alternativo a quello cognitivo dell’intelligenza artificiale.
Potrebbe essere un’idea per rendere la rete metropolitana di Milano un luogo in cui sperimentare e indagare sul mondo, sulla condizione dell’essere umano e sulle sue connessioni con le tecnologie. Arricchendo l’esperienza del viaggio.
Fonte: Insideart.eu
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FABIO MARCOMIN
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