Le TIGRI del Covid: 7 nuove soluzioni di aziende italiane per gestire in sicurezza la fase due

7 soluzioni di aziende private italiane renderanno più sicura e, forse, più rapida la fase del ritorno alla normalità

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Gli italiani stanno dimostrando un grande senso di responsabilità in questa emergenza e così stanno facendo le aziende che si stanno trasformando per trasformare la fase due in una grande opportunità di crescita.

Le TIGRI del Covid: 7 nuove soluzioni di aziende italiane per gestire in sicurezza la fase due

#1 Test per verifica positività da Coronavirus in 60 minuti (Diasorin)

La DiaSorin Group, azienda del vercellese, ha realizzato un kit di test molecolare che permetterà di effettuare 100mila controlli sulla presenza del Coronavirus in soli 60 minuti. Il sistema di test adottato dalle strutture di triage, consente di  le analisi senza dover entrare nelle strutture ospedaliere ma direttamente nelle tensostrutture poste all’esterno. Il risultato di questa tecnologia, che ha sfruttato una piattaforma pensata ai tempi dell’operazione Desert Storm (la Diasorin Group ha rilevato nel 2016 l’azienda americana che l’ha sviluppata), quando tutti i militari statunitensi furono tutti vaccinati contro l’antrace, è frutto del lavoro H24 di 25 ricercatori in collaborazione con lo Spallanzani di Roma e il San Matteo di Pavia italiane che in sole 8 settimane hanno portato a temine un lavoro che di solito impegna 12 mesi. Presto farsi un tampone potrebbe diventare un’attività fai da te, disponibile anche per il grande pubblico.

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#2 Kit diagnostico tracciato con la blockchain (EZ Lab e AB Analitica)

Dalla collaborazione di due aziende italiane, EZ Lab e AB Analitica, è già in commercio un kit che permette di analizzare in circa 3 ore fino a 100 campioni provenienti dai tamponi nasofaringei, in grado di estrarre l’RNA virale, amplificarlo e replicarlo in tempo reale per individuare l’eventuale presenza di infezione da Covid-19, e verificare fino a 400 campioni al giorno. L’innovazione di questo strumento garantisce agli operatori di laboratorio, tramite la semplice lettura di un QR Code posizionato sulla confezione, di essere in possesso di materiale a norma di legge e dalla provenienza certificata, grazie alla blockchain. Nel dettaglio il sistema di tracciabilità tramite blockchain fornito da EZ Lab sarà applicato sul kit diagnostico RQ-2019-nCoV, interamente progettato e prodotto all’interno di AB Analitica,  fornito ai laboratori del territorio che effettuano i test diagnostici e di screening.

Siamo soddisfatti di poter proseguire una partnership con AB Analitica che avevamo inaugurato già un anno fa, collaborando sui biomarcatori per la diagnostica personalizzata in ambito oncologico – afferma Massimo Morbiato, Ceo e fondatore di EZ Lab –. Andremo ad applicare la blockchain su tutti i kit, in modo che chi li acquisterà avrà la garanzia della loro provenienza. Mettiamo la nostra innovazione al servizio degli operatori sanitari per dare loro più sicurezza, in un momento in cui è ancora più necessario garantire materiale sanitario a norma“.

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Fonte: industriaitaliana.it

#3 Test sierologici per la “patente immunitaria” (Diasorin)

I test sierologici mostrano chi ha gli anticorpi che sono in grado di impedire la proliferazione del virus per consentire di avere una patente di immunità e riprendere l’attività lavorativa senza correre rischi o farli correre ad altre persone che non hanno contratto il virus. Il merito è da iscrivere anche in questo caso a Diasorin Group che grazie agli studi condotti presso il Policlinico San Matteo di Pavia è in grado di fornire un test ad alto volume di processamento per rilevare la presenza di anticorpi in persone che sono state infettati dal Sars-CoV-2. I laboratori potranno processare fino a 170 campioni di sieri di pazienti ogni ora, con un livello minimo di intervento richiesto agli operatori del laboratorio. Il funzionamento prevede il prelievo di una goccia di sangue, inizialmente a chi è risultato positivo al Covid-19 e successivamente guarito dopo due test negativi, poi alle persone che hanno continuato a lavorare nel periodo di “lockdown”.

Il 21 Aprile la Regione Lombardia partirà con questo test nelle province di Bergamo, Brescia, Cremona e Lodi, agli operatori sanitari e ai contagiati, mentre grazie ad un accordo tra il Sindaco Sala e l’università legata all’Ospedale Sacco nello stesso periodo verranno controllati 4000 dipendenti ATM essendo Milano esclusa dalla prima tornata di controlli.

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#4 La barella “bioingegnerizzata” per trasportare pazienti affetti da patologie contagiose (OMP Engineering)

La barella “bioingegnerizzata” è un sistema di trasporto aereo in biocontenimento, che consente sia di curare la persona affetta da patologie trasmissibili, sia di evitare la diffusione degli agenti patogeni e proteggere così personale sanitario e militare è stata prodotta dalla OMP Engineering di Vicenza. L’azienda da fine Anni ’90 è fornitrice di soluzioni “life support systems” e “solution provider” per l’esercito italiano, gli eserciti del Nord Europa e, più in generale, dell’area NATO. Il sistema A.T.Isol. è stata ad esempio utilizzata per il trasporto di un ragazzo italiano bloccato per due settimane a Wuhan a causa della febbre, riportato in patria dal nostro esercito.

Fonte: quifinanza.it

#5 La sanificazione degli ambienti grazie alla fotocatalisi (Idrobase)

Il sistema sperimentato da Idrobase, validato dall’Istituto Zooprofilattico delle Venezie, potrà consentire una rapida sanificazione senza che siti produttivi e uffici restino chiusi a causa del contagio. L’azienda padovana ha costruito un macchinario che genera elettroni in grado di “aspirare” l’aria e purificarla attraverso una reazione chimico-fisica di fotocatalisi che, sfruttando una sorgente di luce naturale o artificiale, permette di eliminare il 95% di virus, batteri e muffe presenti in un ambiente.

A causa dello stop degli impianti in Cina in seguito alla diffusione del Covid-19, ha deciso di sfruttare una tecnologia utilizzata anche dalla Nasa nei suoi laboratori e per rendersi utili in questa emergenza.

Fonte: quifinanza.it

#6 Il sistema di tracciamento per mettere in sicurezza chi lavora nelle aziende (Vetrya)

Vetrya, la società con base a Orvieto esperta nel settore tecnologico e informatico di servizi digitali, ha sviluppato un sistema in grado di tracciare gli spostamenti all’interno delle aziende. Ci si potrà avvalere di due modalità: l’utilizzo di un dispositivo Bluetooh indossabile oppure con l’app Pj20Tracer che monitora in tempo reale la distanza che c’è tra persone che lavorano all’interno dello stesso contesto lavorativo. L’A.D. Luca Tomassini ha assicurato che “non sarà effettuato alcun tracciamento di posizioni assolute di ogni singola persona all’interno dell’azienda ma le posizioni relative rispetto ad altri collaboratori” e quindi la privacy è garantita.

Per abilitare la tecnologia non sarà necessaria nessuna nuova infrastruttura e come riporta una nota di Vetrya, il funzionamento avviene in questo modo: “quando due o più dispositivi Bluetooth Pj20 Tracer e/o all’app Pj20 Tracer App si avvicinano al di sotto di una determinata distanza (ad esempio 1 metro) la persona sarà avvertita da un suono, una vibrazione o una segnalazione luminosa. La memoria del dispositivo e/o dell’applicazione smartphone registrano l’evento e, in caso di necessità, la piattaforma PJ20 mostra la mappa delle correlazione dei contatti.”

Fonte: firstonline.it

#7 L’app di tracciamento dei contatti approvata dal governo (Bending Spoons)

Il supercommissario Arcuri ha annunciato tramite ordinanza la softwarehouse vincitrice del bando di ricerca per la realizzazione dell’app utile a geolocalizzare i contatti affetti dal virus, si tratta di “Immuni” prodotta dalla milanese Bending Spoons assieme alla rete lombarda di poliambulatori del Centro Medico Santagostino e alla società di marketing di Milano Jakala, con il supporto di un partner pubblico.

La licenza dell’applicazione sarà concessa a titolo gratuito e come afferma Arcuri “verrà avviata una sperimentazione in alcune regioni pilota per progressivamente estendere la facoltà volontaria, ma speriamo massiccia dei nostri cittadini a sopportare e supportare questo sistema che ci serve a evitare che si possa replicare la drammatica fase precedente“. Oltre alle regioni verrà testata, senza obbligo, anche dai dipendenti del cavallino rampante negli stabilimenti di Modena e Maranello. Quando sarà disponibili per tutti, a Maggio, occorrerà un’adesione di almeno il 60% della popolazione per produrre risultati attendibili.

Il software per smartphone avrà due sezioni: una con il diario clinico evolutivo della persona e un’altra per il tracciamento dei contatti basata sulla tecnologia bluetooth: chi risultasse positivo al test di Sars-Cov-2 verrà poi interrogato dal medico, dotato di una sua versione della applicazione, sulla possibilità di sbloccare, ancora volontariamente, con un codice la lista dei contatti anonimizzati di chi ha incrociato per far arrivare una notifica a chi è a rischio contagio. Rimane solo l’ultimo avvallo della task force capitanata da Colao per partire con il test.

Fonte: corriere.it

FABIO MARCOMIN

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Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.