LELLA LOMBARDI, l’unica donna a punti in FORMULA UNO

Un risultato che nessun'altra donna al mondo è riuscita ancora a eguagliare

0
Lombardi

In realtà non era nata a Milano ma, sotto la Madonnina, aveva deciso di trascorrere l’ultima parte della propria vita, per poi lasciarci, sconfitta da un male incurabile, nella clinica San Camillo. Era nata a Frugarolo, in provincia di Alessandria, a pochi passi da Novi Ligure, zone in cui non si sa mai se sentirsi piemontesi, liguri o lombardi.

LELLA LOMBARDI, l’unica donna a punti in FORMULA UNO

# Un record unico al mondo

Di Martin Lee – https://www.flickr.com/photos/kartingnord/25943578691/in/album-72157664023733134/, CC BY-SA 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=47748193 – Lella Lombardi

Parliamo di Maria Grazia Lombardi, nota a tutti come “Lella”, una delle donne che, negli anni Settanta, raggiunse una popolarità intensa, degna delle attrici più apprezzate o delle presentatrici più amate. In realtà però a lei, carina e mascolina, timida e grintosa, la popolarità non interessava, le prime pagine sulle riviste patinate la imbarazzavano, così nella vita privata tendeva sempre a nascondersi un po’, come chi i riconoscimenti li vuole solo per il lavoro che svolge.

Lella Lombardi, ancora adesso, rimane l’unica donna ad aver centrato la “zona punti” in un Gran Premio di Formula 1. Altre donne si sono cimentate nella massima serie delle competizioni automobilistiche: Maria Teresa De Filippis (negli anni ’50), la britannica Divina Galicia (anni ’70), la sudafricana Desiré Wilson (anni ottanta) e Giovanna Amati (1992), ma nessuna di loro ha fatto punti in gara. La Lombardi sì. Mettendo in gioco grinta e determinazione per domare potenti motori, in  un’epoca in cui (parliamo degli anni settanta) la contrapposizione “maschio-femmina” raggiungeva connotati straordinariamente forti, che coinvolgevano politica, cultura, mass media e vita quotidiana.

# La passione per i motori fin da bambina

Era nata il 26 marzo 1941. Sin da ragazzina si mise in evidenza, attirando le simpatie e l’affetto degli abitanti del piccolo paese di nascita. A nove anni, sulle ginocchia del padre, “maneggiava” già il volante dell’auto del genitore, poco dopo era già capace a condurre una vettura in piena autonomia. La passione per i motori arriva in modo naturale, prima ancora dell’adolescenza; comprò un’auto a rate, con l’aiuto del cognato, ma i suoi genitori non dovevano sapere niente. Il suo primo “manager” fu un conoscente di Frugarolo, che la accompagnava a Morano Sul Po, tra Casale Monferrato e Vercelli, dove c’era una pista sulla quale correva nella Formula Escort. Prima ancora aveva guidato i go karts, passaggio obbligato per la stragrande maggioranza dei piloti.

# Il debutto ufficiale nella formula Monza e la vittoria del campionato italiano di Formula 850

Nel 1965 Lella Lombardi partecipa alla sua prima gara ufficiale, nella formula Monza. Si capisce subito che la sua bravura alla guida e nella competizione non hanno nulla da invidiare agli uomini, sempre gentili con lei fuori dalla pista, ma spietati e tremendi quando si trattava di correre. Nel 1970 vince il campionato italiano nella Formula 850, un successo che le permette di partecipare nel ’71 al campionato inglese della Formula Ford. Nel 1974 passa alla Formula 5000, prende parte alla Rothmans Championship, che prevedeva 18 gare. Al termine del campionato arrivò con un ottimo quinto posto.

I Libri di Milano Città Stato a casa tua: scopri come fare

# L’approdo in Formula Uno con la March

Di Gillfoto – Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=22953188 – Lella Lombardi

Un importante manager le propose di passare alla F1, portandola nella scuderia inglese della Brabham. Non riuscì nell’intento di qualificarsi per il Gran Premio d’Inghilterra. Ci riprovò nel 1975 su una March, sponsorizzata dalla Lavazza. Si capì subito con con quel motore Lella avrebbe messo a dura prova la presunta superiorità dei maschi: contro di lei si schierano autorevoli piloti e più di un giornalista. Tutto andava bene fino a quando sembrava rimanere in un contesto di meritevoli prestazioni, senza però pestare i piedi ai colleghi maschi, ma appena Lella dimostra di poter vincere anche con bolidi di massima categoria, allora inizia a diventare un personaggio scomodo. 

# La conquista di mezzo punto nel Gp di Spagna del 1975, nessuna come lei

Il 27 aprile 1975 partecipa al GP di Spagna, a Barcellona: Lella Lombardi, sul circuito del Montjuich e a bordo di una March 751, riesce a qualificarsi per il Gran Premio, a 7 centesimi dalla pole di Niki Lauda. In quel weekend i piloti boicottano le prove per protestare contro il pessimo stato delle barriere di sicurezza. Il tracciato misurava 3.791 metri e  partiva dalla Recta de Las Fuentes, posta alla base della collina, per poi salire lungo larghe strade e curvoni, veloci, come La Pergola, Pueblo Español e Sant Jordi, passando vicino allo Stadio Olimpico, dove il circuito scollinava per rituffarsi verso il traguardo. Al 25° giro scoppia il dramma: la Hill del pilota tedesco Rolf Stommelen perde l’alettone, l’instabilità  fa piombare l’auto sulla folla. Sono quattro i morti e diversi i feriti, tutti tra il pubblico. Quattro giri dopo la direzione di gara decide di fermare la corsa: ai piloti è assegnato un punteggio dimezzato. Lella Lombardi a quel punto è sesta, dietro a Jochen Mass, Jacky Ickx, Carlos Reutemann, Jean Pierre Jarier e al suo amico Vittorio Brambilla. Conquista così mezzo punto ed entra nella storia dello sport, diventando fino ad ora l’unica donna ad aver centrato la zona punti in un GP di Formula Uno. Nel 1976 torna alla Formula Uno, ottenendo un buon 14° posto al GP del Brasile. Nell’ultima sua gara nella massima serie è dodicesima in Austria.

# Le vittorie alla 6 ore del Mugello e nel campionato europeo Turismo

Lombardi

Per Lella Lombardi la carriera prosegue nella categoria World Sportcar Championship dove, fino al 1981 si fa valere con buoni risultati. Primeggia con Giorgio Francia alla 6 ore del Mugello e giunge quinta nella 100 KM di Brands Hatch. Tra l’ ’82 e l’85 la nostra pilota si concentra sul campionato europeo Turismo, vincendo una quindicina di competizioni. Nel 1986 ci sono le prime avvisaglie della malattia: un cancro. La operano e lei, ancora con i punti “freschi”, decide di partire per la Spagna per l’ennesima gara.

Nel 1988 Lella Lombardi si ritira dalle competizioni diventando team manager della scuderia omonima. Nel 1992 il male ritorna, feroce ed aggressivo, viene ricoverata al San Camillo di Milano: poco dopo mezzogiorno del 3 marzo di quell’anno Lella Lombardi muore.

FABIO BUFFA 

Continua la lettura con altri milanesi d’autore:

DIDI PEREGO, la Sofia del film italiano candidato all’Oscar

MARCO MIGNANI, l’autore della pubblicità diventata FILOSOFIA di VITA a Milano

AMBROGIO FOGAR, l’ “Ulisse” di Milano

MARIA PIA ARCANGELI, “quella che canta le canzoni milanesi”

LUIGI MARANGONI, l’ultima vittima delle Brigate Rosse a Milano

SANDRA RAVEL, l’attrice-soubrette madre di Maurizio Gucci

PIPPO STARNAZZA, il jazzista che “milanesizzava” l’inglese

PAOLO GIORZA, il papà della “bella Gigogin”

I BALORDI, i precursori della “canzone demenziale”

D’ANZI, il papà della “bela Madunina”

GASPARE, ZUZZURRO e la brioche più celebre della TV

LUISELLA VISCONTI, la voce più bella del CINEMA

ANNA CARENA, la signora Marta in “Miracolo a Milano”

GAETANO SBODIO: il guerrigliero del dialetto

DINO RISI, uno dei grandi della commedia italiana

CINI BOERI, l’architettura come impegno sociale

TONY DE VITA, il re delle sigle televisive

LUCIA BOSÈ, la “tosa de Milàn”

JOHNNY DORELLI, una vita al massimo

EZIO BARBIERI, il Robin Hood di Isola

RENZO PALMER, la voce milanese dei grandi divi di Hollywood

MONTICELLI e MARCHESI, i due grandi “cantori evirati” della storia milanese

MARIA GAETANA AGNESI, la “donna più intelligente del Settecento”

GIUSEPPINA PIZZIGONI, la fondatrice della SCUOLA RINNOVATA

PIERO MAZZARELLA, personaggio simbolo di una Milano che non c’è più

LUCIANO BERETTA: “il POETA del CLAN CELENTANO”

ANTONIA POZZI: la POETESSA negli ABISSI dell’ANIMO UMANO

Elio FIORUCCI: the place to be nel cuore di MILANO

AGOSTINA BELLI, la “bella tosa” del cinema italiano

Enrico BERUSCHI…e allooora???

GIANRICO TEDESCHI, l’attore milanese “che parla, comunica e ti INCANTA”

Fabio CONCATO: il lato romantico e “bestiale” della musica milanese

Dina GALLI, l’eccentrica monella: la prima attrice COMICA italiana

Gino LANDI, il mago delle COREOGRAFIE della TELEVISIONE ITALIANA

Adolfo WILDT, l’artista “eccessivo e inquieto”, alieno di avanguardie e conformismo

Domenico BARBAJA: l’inventore della tipica BEVANDA milanese

Quando a Milano c’erano i BEATLES

UGO BOLOGNA, il grande BAUSCIA del cinema e del teatro italiano

ENRICO RUGGERI: contro corrente da sempre

FRANCA VALERI: la signorina snob dello spettacolo

Nuto NAVARRINI: il grande attore milanese ormai dimenticato

Liliana FELDMANN: la VOCE di Milano

VALENTINA CORTESE: la stella milanese di Hollywood

 ERMINIO SPALLA, il PUGILE ARTISTA adottato da Milano

EDOARDO FERRAVILLA: uno degli ATTORI del teatro DIALETTALE più importanti di sempre

MARIA MONTI, la prima “CANTAUTRICE” della storia

ENZO JANNACCI, il cardiologo chansonnier

LIÙ BOSISIO, l’artista milanese con viso e voce più CELEBRI del nome

Quando, a Milano, VISCONTI girava “ROCCO E I SUOI FRATELLI”

MARCELLO MARCHESI, un ciclone di ironia

NANNI SVAMPA, l’ironico artista della canzone milanese

ADRIANO CELENTANO, il “molleggiato” nato a due passi dalla CENTRALE

GINO BRAMIERI, il RE delle BARZELLETTE

CLAUDIO ABBADO, il GENIO eternamente insoddisfatto

Quelli di VIA OSOPPO: la STANGATA di Milano

GIORGIO GABER, l’inventore del TEATRO CANZONE

ADRIANA ASTI, l’artista ribelle amata dai grandi del cinema e del teatro

GIANLUIGI BONELLI, il creatore di TEX WILLER, sempre in lotta contro il POTERE

LUISA AMMAN: un’OPERA d’ARTE di Milano

LUCIANO LUTRING: il bandito più popolare di Milano

BRUNO ARENA, il fico di Milano

Sandra MONDAINI: uno dei punti fermi della televisione italiana

TINO SCOTTI, il milanese del “Ghe pensi mi”

ORNELLA VANONI, Milano e Settembre

MARIANGELA MELATO, da “ranocchietta” a mito del cinema

MARTA ABBA: la musa di Pirandello

Quelle DIABOLIKE sorelle GIUSSANI

GIANNI MAGNI: il re del cabaret milanese

COCHI e RENATO: una coppia diventata il MARCHIO del CABARET

Giorgio AMBROSOLI: il RIVOLUZIONARIO in GIACCA e CRAVATTA che sfidò anche lo Stato

Peppin MEAZZA: il più grande MITO MILANESE del calcio mondiale

FRANCO CERRI: quel genio che partì suonando nei cortili

I KRISMA: la coppia più PUNK della storia di Milano

LILIANA SEGRE, la testimonianza milanese dell’Olocausto

MARIA CALLAS, la Scala e BIKI, quel legame che ha fatto la storia dell’arte

WALTER VALDI, cintura nera di dialetto milanese

LORENZO BANDINI, lo sfortunato campione adottato da Milano

ALEX BARONI, il “chimico” prodigio della musica

MICHELE ALBORETO, il “pilota gentiluomo”

BEPPE VIOLA: il geniale raccontatore del calcio

Storia di una GRANDE DONNA di Milano: ALDA MERINI

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/


Articolo precedenteIl DARK SIDE dell’IMMOBILIARE: la LOMBARDIA è la regione con PIÙ CASE all’ASTA
Articolo successivo“Milano paga 19 MILIARDI di imposte a Roma e riceve 500 MILIONI”: Sala alza la voce sull’AUTONOMIA della città, anche se sbaglia per difetto
Fabio Buffa
Nato ad Alessandria, classe 1969, nel 1988 sono entrato per la prima volta in una redazione giornalistica, per collaborare e fare gavetta al Piccolo di Alessandria. Sono pubblicista dal 1996 e ho collaborato per varie testate, sia come giornalista che come vignettista satirico e scrittore di freddure. Dal 1992 lavoro nel sociale.