Chi è rimasto in città lo avrà notato. L’erba nei parchi pubblici sembra sempre più alta. È solo un’impressione oppure è davvero così?
L’ERBA di MILANO è sempre più ALTA
# Milano come Francoforte, ridotti gli sfalci del verde per la tutela della biodiversità
Cespugli incolti, prati e giardini con erba alta. Lo si può vedere camminando per la città e attraversando le aree verdi. Molti milanesi si sono lamentati di questa situazione che è stata confermata dall’Assessore al Verde Elena Grandi sulla sua pagina facebook: il Comune di Milano ha deciso intenzionalmente di ridurre gli sfalci per tutelare la biodiversità. Queste le sue parole: “L’erba del vicino è sempre la più verde. Anzi la più alta. Francoforte ha fatto una scelta precisa per tutelare ecosistemi e biodiversità. In molti parchi e giardini e aiuole della città l’erba è lasciata alta eppure i bambini giocano lo stesso e le persone si sdraiano nei prati. Stiamo provando a fare lo stesso a Milano, riducendo la frequenza degli sfalci.”
# Un pericolo per i cani
Alle critiche dei cittadini si sono aggiunte quelle di Gianluca Comazzi, assessore regionale al Territorio e Sistemi Verdi: “L’assessore comunale al verde Elena Grandi dichiara di volersi ispirare a non si sa bene quale progetto europeo che prevede che l’erba dei campi non venga tagliata. Ora ci è tutto più chiaro: capiamo perché i nostri parchi sono in un totale stato di abbandono. Evidentemente all’assessore non interessa delle decine di migliaia di cani che vivono nella nostra città e che puntualmente ogni anno rischiano la vita per colpa dei forasacchi e delle migliaia di euro che i milanesi spendono per farli curare dal veterinario.” I forasacchi sono spighe di alcune graminacee che rappresentano un pericolo per i cani. Possono intaccare le vie respiratorie, perforare i timpani delle orecchie o infilarsi negli occhi provocando infezioni anche gravi.
# Funziona davvero?
Al netto del pericolo per gli animali, questa strategia è davvero utile e vantaggiosa? Enrico Pluda su MilanoPost scrive come non ci sia “alcun fondamento scientifico nel sostenere che l’erba non tagliata in primavera porti vantaggi al verde stesso. L’erba alta toglie nutrimento ad alberi e colture, e questo lo sanno bene i contadini. Non solo, l’erba alta, una volta tagliata e lasciata a terra, come puntualmente avviene a Milano, forma uno strato di feltro che ne impedisce la ricrescita, esattamente l’opposto del cosiddetto mulching che invece prevede che l’erba venga tagliata e sminuzzata di frequente in modo da produrre un concime e una risemina naturale“.
Il re-inselvatichimento della città, che comporta il parziale abbandono delle zone già piantumate, è una pratica che si sta diffondendo sempre di più ma come abbiamo visto sono diversi gli aspetti negativi che forse vengono tenuti poco in considerazione. Non sarebbe meglio limitare al massimo questa strategia e concentrarsi su una cura del verde attiva e proattiva utile anche a ridurre il rischio che al prossimo nubifragio si registri una nuova strage di alberi?
Fonte: imilanesi.nanopress.it
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FABIO MARCOMIN
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