L’ISOLA LIGURE della SARDEGNA

 “L’isola nell’isola” dove si parla genovese antico. E si assaporano atmosfere liguri ma col mare della Sardegna

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 “L’isola nell’isola” dove si parla genovese antico. E si assaporano atmosfere liguri ma in riva al mare della Sardegna. Non solo: è una delle dieci mete più amate in Italia dai turisti che usano Airbnb. Foto Cover: @_patrizia_sanna_ IG

L’ISOLA LIGURE della SARDEGNA

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# Il meglio delle tradizioni liguri e sarde

Profondo Sud della Sardegna. Nell’estremo occidentale della costa che partendo da Cagliari arriva in quello che sembra il confine del mondo. O almeno del territorio italiano. All’orizzonte di Portovesme appare “l’isola nell’isola”, così viene soprannominata l’Isola di San Pietro. Un’isola non solo fisica ma anche culturale: sì, perché sembra di essere catapultati su un’altra terra e in un altro tempo: nella Liguria di alcuni secoli fa. 

Dove gli abitanti non parlano il dialetto sardo, ma il “tabarkino”: un ligure molto antico. Non solo: si cucina il pesto di basilico e si mangia la focaccia, anche con lo stracchino, e la farinata. A questo si aggiungono delle tipicità locali: come la pesca di corsa del tonno o la Sagra del Cous cous, che viene chiamato “cascà”.

Per tradizione la stagione estiva si apre a fine maggio con l’avvio della mattanza, l’unica tonnara al mondo ad essere rimasta “scelta”: le reti vengono buttate solo vicino alla costa e si pescano solo i tonni di corsa “pronti”. Alla fine si festeggia con il Girotonno, una manifestazione culinaria radicatissima.

# Carloforte: un piccolo gioiello del Mediterraneo, tra i borghi più belli d’Italia

In un’ora di auto si arriva da Cagliari al porto di Portovesme, dove si sale su un traghetto in mezzo a turbini di vento che in questa zona pare soffiare senza sosta, in ogni stagione. 

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In mezzora si approda a Carloforte dove si viene accolti da casette color pastello, una piazza immensa e la statua di Re Carlo che dà il benvenuto in questo piccolo gioiello del Mediterraneo.

“U’ paize”, “il paese”, viene così chiamato il borgo di circa 6.000 abitanti, anche se in estate triplicano, che fa parte de “I borghi più belli d’Italia”. Il luogo di ritrovo è la “ciassa” (la piazza) e immancabile è la passeggiata tra i “caruggi” a comprare la focaccina e il pane arabo, ma anche il pesce che arriva direttamente dalla barca del pescatore e le “faccusse”, i cetrioli tipici del luogo.

# Le influenze liguri 

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Ma perché questa atmosfera ligure ovunque? Era il 1738 e i liguri di Pegli, a Ovest di Genova, colonizzarono l’Isola di San Pietro: dopo essere stati a Tabarka, un’isola della Tunisia, chiesero a Re Carlo Emanuele III di Savoia un luogo dove poter vivere secondo le loro tradizioni, pescare il corallo e commerciare

Da allora sull’isola di San Pietro, di cui Carloforte è l’unico comune, si parla il “tabarchino”, antico dialetto ligure portato qui da coloni genovesi provenienti da Tabarka, dove due secoli prima erano trasmigrati proprio per pescare e commerciare il corallo.

La diminuzione del corallo e i rapporti sempre più complicati con i governanti tunisini avevano spinto i futuri carolini (o carlofortini, o tabarchini) sull’isola di San Pietro: battezzarono “Carlo Forte” la nuova cittadina in onore di Carlo Emanuele III che aveva loro concesso come feudo l’isola (intitolata a san Pietro in virtù di una tradizione secondo cui l’apostolo vi sarebbe transitato durante il suo viaggio verso Roma).

Quando si è in visita in questi luoghi meravigliosi la grande onta è sentirsi dire: ”Nu tè imparàu mancu u tabarchin”, “non hai imparato il tabarchino”. Un modo usato scherzosamente per dire che non ci si è integrati. 

Ecco come lo storico dell’arte Cesare Brandi parla di Carloforte:

“In qualsiasi altro luogo, i genovesi, anche se erano rimasti tali in Tunisia (ma là è più comprensibile), una volta stabiliti in Sardegna, a pochi chilometri dalla costa, si sarebbero sardizzati. Invece parlano ancora genovese, con una cadenza cosi spiccata (e strascicata), come men che essere a poca distanza dal capo Teulada, si fosse a Pegli o a Camogli.

# Le altre attrazioni dell’isola

Ph. @sardegna_mia_ IG

L’isola di San Pietro è di origine vulcanica e ha 33 chilometri di costa, prevalentemente rocciosa. Lungo le coste occidentale e settentrionale si trovano grotte, insenature, falesia e piscine naturali con delle piccole spiagge. La costa occidentale presenta strapiombi a picco sul mare, mentre quella orientale, sulla quale si trova anche Carloforte, è pianeggiante e sabbiosa. 

A poca distanza c’è una piccola isola, l’Isola Piana. Dove si trovano i fabbricati dell’antica tonnara più importante della Sardegna trasformati in un villaggio residenziale e turistico. Popolato in grande parte da genovesi. Dei giorni nostri. 

Fonte: Gruppo Facebook Genova la superba 

 

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ANDREA ZOPPOLATO

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Andrea Zoppolato
Più che in destra e sinistra (categorie ottocentesche) credo nel rispetto della natura e nel diritto-dovere di ogni essere umano di realizzare le sue potenzialità, contribuendo a rendere migliore il mondo di cui fa parte.