L’ISOLA PROIBITA: da 150 anni fuori dal mondo

L’unico insediamento umano è Pu’uwai, un villaggio indipendente dove la comunità vive come si faceva più di un secolo fa

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credits: wonews.it

Tra le isole delle Hawaii, meta turistica di fama mondiale per una vacanza all’insegna del relax, ce n’è una conosciuta da pochi e che vive isolata dal mondo da più di 150 anni. Si tratta dell’isola di Niihau che, per questa caratteristica, è stata rinominata l’Isola Proibita. Perché questo territorio è considerato un vero e proprio fossile vivente?

L’ISOLA PROIBITA: da 150 anni fuori dal mondo

# L’Isola che da 150 anni appartiene ad una sola famiglia e che vive isolata dal mondo

credits: siviaggia.it

Niihau, la settima isola delle Hawaii in termini di grandezza, è più comunemente conosciuta come l’Isola Proibita. Questo soprannome deriva dal fatto che l’isola è, da oltre 150 anni, di proprietà di una sola famiglia che è riuscita a mantenerla isolata dal resto del mondo.

Nel 1864 il re delle Hawaii, Kamehameha V, vendette l’isolotto per una quantità d’oro che ad oggi corrisponderebbe a 10mila dollari. Elisabeth Sinclair, l’acquirente, promise al re di preservare la lingua nativa e lo stile di vita degli abitanti e, dopo più di 150 anni, la promessa è ancora quasi del tutto mantenuta.

# Un luogo quasi disabitato, dove i locali vivono a metà tra passato e presente

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L’isola non ha strade, negozi, ristoranti o acqua corrente. Ovviamente non c’è internet e la corrente elettrica è fornita solo dall’energia solare.

L’unico insediamento umano è Pu’uwai, un villaggio indipendente dagli Stati Uniti, dove la comunità vive come si faceva più di un secolo fa, tramite la pesca e l’allevamento. Nel 2010, un censimento ha contato 170 abitanti, ma il numero preciso è sconosciuto e secondo alcune fonti sembrano essere molti meno, tra i 35 e i 50.

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Nonostante l’Isola sia inaccessibile per gli estranei, i locali possono viaggiare quando vogliono ed è per questo che, oltre alla lingua dei nativi, molti abitanti parlano anche l’inglese.

# Uno stile di vita non proprio uguale a quello degli antenati più antichi

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Nel 2010 Bruce Robinson, il pronipote di Sinclair, oggi proprietario dell’Isola, ha dichiarato “abbiamo cercato di mantenere la richiesta fatta dal re al momento dell’acquisto”. Ma in realtà i nativi di Niihau non conducono uno stile di vita esattamente identico a quello dei loro più antichi antenati.

Sembra infatti che, all’inizio del Novecento, alcuni missionari cristiani raggiunsero l’isola e che i Sinclair imposero ferree regole puritane agli abitanti, come il divieto di usare armi, di avere capelli lunghi ed orecchini per gli uomini e l’obbligo di andare in chiesa la domenica. Insomma, l’imposizione di restrittive regole occidentali e ottocentesche non sembra essere proprio il modo più adeguato di rispettare la cultura dei nativi.

# Un paradiso naturale per la fauna tipica del luogo

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Ma se la popolazione si è un po’ modificata col tempo, ciò che rimane assolutamente unico è la fauna del luogo. Le spiagge dell’isola sono infatti frequentate più dagli animali che dagli esseri umani ed ospitano esemplari rarissimi e in via d’estinzione. La foca monaca, per esempio, l’animale più ricercato e minacciato del Pianeta, trova qui rifugio e protezione in un habitat naturale incontaminato, grazie all’assenza di infrastrutture turistiche.

Sull’Isola Proibita, quindi, la vita segue i ritmi della natura, all’insegna del silenzio e della pace, custodendo quella che possiamo definire la vera essenza delle Hawaii prima dell’avvento del turismo.

Fonte: wonews.it

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Chiara Barone
Nata e cresciuta a Milano, sono una studentessa all'ultimo anno di Sociologia. Sogno un mondo più inclusivo dove cultura, passione e curiosità siano motore di innovazione e miglioramento.