Prosegue la campagna vaccinale per la quarta dose in Lombardia, ma i risultati sono assai diversi sul territorio. L’area della Valtellina è quella meno coperta, con il record di Livigno. Vediamo nel dettaglio la situazione aggiornata in tutta la regione.
LIVIGNO, “NOVAX LAND”: solo il 2% con la quarta dose
# In Valtellina il minor numero di vaccinati con la quarta dose, il record a Livigno
La campagna vaccinale contro il Covid-19, con la somministrazione della quarta dose, prosegue a ritmi differenti in Regione Lombardia. L’area della Valtellina in provincia di Sondrio risulta quella meno coperta in assoluto: hanno ricevuto la seconda dose booster appena 20.000 persone, con il record di no vax a Livigno dove della popolazione vaccinabile solo il 2% si è fatta somministrare la quarta dose.
# La provincia di Lodi è quella con più somministrazioni
La provincia più vaccinata è invece quella di Lodi, con 35.000 residenti a cui è stata somministrata la quarta dose pari al 15,2% della platea. Poco sotto il 15% troviamo la provincia di Cremona, seguono, attorno al 14,5%, Milano e Monza. Poi ci sono Lecco, Varese con circa il 14%, Pavia e Como con il 13,5%, Brescia con il 13% e infine Bergamo e Mantova rispettivamente poco oltre e poco sotto il 12%.
Fonte: Il Giorno
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FABIO MARCOMIN
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Errore di comunicazione! TITOLO FUORVIANTE! chi non fa la quarta dose NON è un NOVAX! Potrebbe essere un RIPENSA-VAX . . . o uno STUFO-VAX . . . o un CAMBIAMO-VAX (i più intelligenti, secondo me). Io sono un medico (MMG) in pensione, mi sono fatto tre dosi, solo perché costretto ma mi sarei fatto vaccinare volentieri (ho fatto quasi tutti i vaccini, tranne quelli che considero con negativo rapporto tra benefici e malefici) se avessi potuto scegliere un VACCINO VERO e NON QUELLE COSTOSISSIME (quindi pronte per essere appetibili sotto alcuni punti di vista che poco hanno a che fare con l’etica) fiale a base di RNA, NON STUDIATE SUFFICIENTEMENTE. Esistono ormai vaccini ottenuti con tecniche ben studiate al fine VACCINALE ed allora PERCHE’ RISCHIARE? Siamo poi così sicuri che questi pseudo-vaccini ad RNA siano la migliore soluzione? Non è che persone giovani, con aspettativa di vita dai 20/30 anni in su, potrebbero trovarsi in futuro con qualche grave malattia cronica autoimmune o qualche neoplasia, a causa di questa scelta? Forse sarebbe stato utile pseudo-vaccinare SOLO i soggetti a rischio.
E la segregazione del popolo italiano . . . SVEZIA DOCET!
P.S. Il primo dovere del Medico è mettere il paziente al corrente dei benefici e dei rischi di un farmaco propostogli: se un farmaco non è studiato a dovere, questo va assolutamente ben spiegato, con PROVE INCONFUTABILI!
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