È nota la sindrome dell’arto immaginario.
Chi ha perduto per un incidente un braccio o una gamba continua a provare sensazioni di vario tipo localizzate sull’arto mancante. Si sente prurito sulla mano senza avere la mano. Questa immagine ci viene in mente a proposito dei ristori.
La filosofia perversa dei ristori è che si fa pagare a tutti i cittadini un servizio che non si è mai ricevuto.
Ad esempio per lo sci, una volta che si è stabilito di chiudere gli impianti ma garantendo un congruo risarcimento, significa far pagare lo sci a persone che non sciano.
Questo vale per tutto. Si ripagano i ristoranti chiusi con soldi di persone che non sono andate al ristorante, che è poi come per l’Alitalia: siccome le persone non volano abbastanza allora si obbligano tutti a pagare una parte di biglietto per dei viaggi che non si sono mai fatti. Stiamo costruendo un mercato immaginario, come giocare a monopoli ma con soldi veri.
Far pagare tutti per non ricevere nulla. Forse la transizione ecologica è questa: aziende che non producendo non inquinano, ma guadagnano lo stesso.
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