Lo spreco di VERDE: perché il Vivaio Riva resta chiuso?

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la nuova campagna di etro per salvare il vivaio riva e gli altri luoghi storici di milano
la nuova campagna di etro per salvare il vivaio riva e gli altri luoghi storici di milano

Era uno dei gioielli verdi della città. Delle deliziose signore (in primis la signora Riva) hanno trascorso la loro vita a curare questo giardino all’inglese in centro, che poteva essere frequentato da chiunque liberamente e che ospitava gratuitamente associazioni ed eventi. Un luogo incantevole esaltato dalle principali guide internazionali.

Una concessione tolta alla famiglia Riva e assegnata alla Sovrintendenza

Da fine 2017 il Vivaio Riva è stato chiuso: il Comune ha deciso di non rinnovare la concessione alla famiglia Riva, che gestiva il luogo da un secolo, e lo ha dato in concessione gratuita alla Sovrintendenza.

Il motivo ufficiale illustrato dall’assessore Maran era di unire il Vivaio Riva al parco archeologico e di realizzare un progetto avveniristico, il colosseo alberato.

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La situazione

Vista la fretta con cui il Vivaio Riva è stato tolto a chi lo gestiva e chiuso così al pubblico si poteva immaginare che la realizzazione del nuovo progetto fosse imminente.

Invece dopo sei mesi non c’è alcuna traccia di lavori, né il Vivaio Riva è stato unito al parco archeologico che, se bisogna essere onesti, non brilla certo per accessibilità ai cittadini.

Leggi anche: Nel cuore di Milano il parco più inaccessibile del mondo

Il post del sindaco

Ricapitolando: dal 1920 fino allo scorso dicembre il Vivaio Riva era un fiore all’occhiello della città, incensato dallo stesso sindaco in questo suo post su Instagram il 5 agosto dello scorso anno:

La campagna di Etro per i luoghi storici di Milano

Era un luogo aperto al pubblico, amministrato con cura, che dava lavoro e che in più consentiva un minimo gettito per la comunità. Ora è uno spazio inaccessibile senza alcun reddito per la comunità che attende come Godot la realizzazione di progetti avveniristici, forse un po’ fantasiosi, mentre la realtà è che nulla si è fatto e da mesi Milano ha uno spazio verde in meno.

Abbiamo promesso alle signore che lo gestivano, a chi ci lavorava e ai numerosi milanesi che amavano questo spazio (vedi: Salviamo il Vivaio Riva) che avremmo vigilato su quello che sarebbe capitato a questo spazio. Molti dicevano che è stato chiuso perché  dopo aver fatto passare il tempo necessario a farlo dimenticare avrebbero consentito di edificarci sopra.

Noi non possiamo credere che sia così e proseguiremo a verificare ogni sei mesi che quanto è stato dichiarato venga fatto davvero, evitando che l’oasi verde della nostra città venga dimenticata.

Nel frattempo i cittadini e i privati (come ad esempio la nuova campagna di Etro) invitano l’amministrazione, la sovrintendenza e a chiunque abbia qualche potere, di verificare se nell’attesa che inizino eventuali lavori, non si possa riaprire il luogo riaffidandolo alle signore che lo gestivano da una vita. 

la nuova campagna di etro per salvare il vivaio riva e gli altri luoghi storici di milano
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