Lockdown, COPRIFUOCO, “la speranza è l’ultima a morire”: il SIGNIFICATO di parole e modi di dire della PANDEMIA

Qual è il significato di lockdown? E perchè si dice coprifuoco? E la speranza, perchè è l'ultima a morire?

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Credits: cultura.biografieonline.it - vaso di Pandora viene aperto

Durante questo triste e angosciante periodo abbiamo fatto amicizia (forzata) con molte parole o modi di dire che ritornano ogniqualvolta accendiamo un qualsiasi telegiornale o apriamo un quotidiano. Ma qual è il loro vero significato?

Lockdown, COPRIFUOCO, “la speranza è l’ultima a morire”: il SIGNIFICATO di parole e modi di dire della PANDEMIA

#LOCKDOWN: isolamento carcerario

Questa parola, che è diventata tanto pesante quanto triste, è un prestito integrale che la lingua inglese ci ha cortesemente concesso.
Deriva dall’unione della parola ‘lock’, che significa chiusura e ‘down’, che significa giù.                                                                                                                                É un vocabolo di origine americana di carattere specialistico con due significati. Il primo si collega alla misura temporanea di sicurezza con cui alcuni tra i detenuti più pericolosi venivano messi isolati in una cella.

Questa accezione deriva dal verbo ‘to lock somebody down’, cioè confinare qualcuno in cella, che si differenzia dal verbo ‘to lock somebody up o away’ che significa rinchiudere qualcuno in prigione.

La seconda accezione si collega con le situazioni di pericolo in cui, per problemi di sicurezza, viene impedito di entrare o uscire da un’area o un edificio. Da molti anni questo vocabolo è frequente nelle cronache americane a causa delle (purtroppo) ricorrenti sparatorie di massa nelle scuole o edifici pubblici.

Ognuno di questi luoghi possiede infatti un lockdown protocol o procedures da attuare in caso di activate shooter situation.

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Il temibile vocabolo è entrato nelle nostre vite in modo prepotente però dal gennaio del 2020, momento in cui l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha iniziato ad utilizzare la parola lockdown per indicare le misure di contenimento per il Covid-19 attuate a Wuhan in Cina.

#Forse non tutti sanno che …

Credits: Treccani.it

Il termine è diventato a tutti gli effetti un neologismo e per questo è stato inserito nella apposita sezione del vocabolario Treccani a partire dal maggio del 2020.
Durante le comunicazioni di governo non è mai stato utilizzato tale vocabolo, nonostante la sua già citata diffusione. La motivazione è data dal fatto che per tradizione, nei comunicati ufficiali, sono sempre preferiti vocaboli italiani o romanzi piuttosto che vocaboli stranieri.

Per questo motivo è spesso adottato il termine ‘misura di contenimento’ anche se l’unica parola che potrebbe rendere efficacemente nella nostra lingua il significato di lockdown è ‘confinamento’. Se infatti pensiamo che ‘confinare’ significa costringere qualcuno a stare in un luogo chiuso, separato, ci rendiamo conto di quanto calzi a pennello con la descrizione di quanto abbiamo vissuto.

#COPRIFUOCO: spegnere ogni fiamma per prevenire incendi

Anche questo termine può tranquillamente dare la mano a quello trattato precedentemente.
Viene dall’unione tra la parola coprire e la parola fuoco. L’etimologia deriva da un’usanza medievale attuata in alcune città in cui, per prevenire gli incendi, veniva imposto lo spegnimento di ogni tipo di fiamma usata sia per il riscaldamento che per l’illuminazione durante le ore notturne.
In questo modo si cercava di ridurre il rischio di incendi accidentali che molto spesso accadevano durante le ore notturne e che erano quelli che causavano più danni.
Per sua natura si collega notoriamente alle ore notturne, motivo per cui è stato largamente ripreso durante la seconda guerra mondiale.                                                            Durante questo periodo infatti vigeva l’obbligo dello spegnimento di ogni luce artificiale per ridurre al minimo ogni bagliore che sarebbe potuto essere utilizzato dai caccia bombardieri come bersaglio.

#LA SPERANZA E’ L’ULTIMA A MORIRE: l’ultima dea che consola i moribondi

Credits: cultura.biografieonline.it – vaso di Pandora viene aperto

Anche questo proverbio appartiene alla schiera del leit motiv di questo periodo.
Ma da dove deriva?
La sua origine non è ben nota. Si sa che gli antichi romani affermavano che ‘la speranza è l’ultima dea’ per significare che la speranza è l’ultima dea che siede al capezzale dell’uomo morente.
Si fa infatti riferimento al mito della dea Speranza che rimaneva tra gli uomini a consolarli anche quando tutti gli altri dei avevano abbandonato la terra per recarsi sul monte Olimpo.

Secondo invece un’altra fonte il detto deriva dal mito greco del vaso di Pandora che, secondo la mitologia, conteneva tutti i mali del mondo.
Tale vaso fu donato a Pandora da Zeus che però aveva offerto il dono con la clausola che non dovesse mai essere aperto.
Pandora però, in seguito, a causa della sua immensa curiosità, non resistette e liberò quindi tutti i mali del mondo.

Pare che in fondo al vaso fosse rimasta solo la speranza che non aveva fatto in tempo, contrariamente agli altri, ad uscire prima che il vaso si richiudesse. Il mondo quindi diventò un luogo desolato e tremendo finchè Pandora non aprì nuovamente il suo dono per far uscire anche l’ultima dea, la Speranza.

L’augurio è che il tremendo vaso di Pandora targato anno 2020 si chiusa senza mai più aprirsi.

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GIULIA PICCININI

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Giulia Piccinini
Ho 38 anni, due figli, sono nata e cresciuta a Milano. Laureata in filosofia, insegnante. Da sempre curiosa di Milano, delle sue storie e delle sue curiosità. Amo girare la mia città continuando a scoprire le sue meraviglie.