🛑 LOMBARDIA: da tre settimane gli OSPEDALI si SVUOTANO e il tasso di POSITIVITÀ è ai MINIMI. Per quale criterio ci RICHIUDONO?

Perchè i parametri che avevano messo la Lombardia in zona rossa, ora che dicono il contrario non vengono più considerati?

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Credits: Andrea Cherchi

Nelle prossime ore il governo deciderà di istituire una zona rossa per tutta l’Italia durante le festività natalizie fino alla prima settimana del 2021, quindi anche per la regione Lombardia che è reduce già da un lungo periodo di zona rossa. Era stata stabilita in nome di 21 parametri che dovevano rendere più trasparenti le decisioni del governo, Ma ora, osservando però i principali parametri utilizzati per stabilire i livelli di rischio dei territori, la nuova scelta sembra priva di ogni fondamento. 

LOMBARDIA: da tre settimane gli OSPEDALI si SVUOTANO e il tasso di POSITIVITÀ è ai MINIMI. Per quale criterio ci RICHIUDONO?

#1 I ricoverati in ospedale sono calati del 40%, in terapia intensiva del 33%. Il tasso di occupazione è sotto al 40%

Negli ultimi 25 giorni per 23 volte gli ospedali lombardi hanno registrato uno svuotamento, sia riguardo i ricoveri ordinari sia quelli in terapia intensiva. Alla data del 26 novembre, ovvero 21 giorni fa, i pazienti con sintomatologia non grave erano 7.996, il 2 dicembre erano scesi già di circa 800 unità per arrivare a ieri dove si è scesi sotto la soglia dei 5.000 con 4.946 ricoverati per un calo del 40%.

I contagiati più gravi occupavano nell’ultima settimana di novembre 934 posti, scesi a 855 la settimana successiva fino ad arrivare a 629 nella giornata di ieri 16 dicembre, con un discesa del 33%.

Il tasso di occupazione delle terapie intensive negli ospedali lombardi è sotto il 40%.

#2 Tasso di positività (rapporto positivi/tamponi) è sceso al di sotto della soglia di allarme (il 10%)

Il tasso di positività è un parametro molto significativo in quanto, misurando il numero di positivi in rapporto ai tamponi, fa la fotografia della capacità che ha il virus a circolare tra le persone. Infatti è uno dei due parametri, insieme all’indice Rt, utilizzati per capire se l’epidemia sia sotto controllo: questo valore deve scendere a un tasso di positività inferiore al 10% perchè la pandemia risulti “sotto controllo”. Nell’ultima settimana del mese scorso il tasso di positività in Regione Lombardia sfiorava il 13%, era a 12,80% per la precisione, già quella successiva si portava sotto la soglia del 10% con 9,40% e addirittura l’ultima rilevazione segna 7,90%, quindi meno otto positivi ogni 100 tamponi.

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#3 L’indice Rt in Lombardia è ormai stabilmente sotto la soglia critica dell’1%: iniziato a scendere già da metà ottobre, tre settimane prima dell’istituzione della zona rossa

L’indice Rt a Milano e in tutta la Lombardia aveva già cominciato a scendere prima del lockdown iniziato il 6 novembre, dopo il picco massimo di 2,35% raggiunto in città a metà ottobre. Da quel momento infatti la curva si era portata sotto il 2% intorno al 25 ottobre e sotto l’1% a fine novembre. Il calo è proseguito in modo costante, con la Lombardia arrivata allo 0,86% già il 26 novembre e Milano che ieri registrava lo 0,7%.

Perchè i parametri che avevano messo la Lombardia in zona rossa, ora che dicono il contrario non vengono più considerati?

È evidente che tutti i principali parametri scelti dall’esecutivo in accordo con il Comitato Tecnico Scientifico per stabilire quali regioni devono essere considerate più a rischio, per diffusione del virus e tenuta del sistema sanitario, sono sotto la soglia di criticità e/o sono in netto miglioramento da quasi un mese in Lombardia e a Milano.

Non si capisce dunque per quale motivo dopo che la regione è stata messa in “zona rossa” ed essere entrata solo domenica 13 dicembre in “zona gialla”, ora dovrà rientrare in lockdown insieme a tutto il resto d’Italia, malgrado tutti i parametri la stiano ora premiando. 

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FABIO MARCOMIN

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Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.