Mobilità sostenibile e reimpiego di intere zone della città in stato di degrado sono due problemi che affliggono molte metropoli.
A Londra la soluzione è arrivata dallo studio di architettura Gensler – in collaborazione con PaveGen Systems e Momentum (London Planning Awards), ma “è soltanto uno dei progetti di mobilità sostenibile che dovrebbero vedere la luce a Londra nel prossimo futuro”, spiega Thenexttech.startupitalia.eu.
“London Underline”: è questo il nome del progetto di piste ciclabili sotterranee, green e ipertecnologiche che mira al decongestionamento del traffico cittadino e al riutilizzo di vecchi tunnel dismessi della vecchia linea metropolitana, migliorandoli per sicurezza, utilizzo e fruibilità (all’interno, sono stati aperti anche negozi, ristoranti e bar).
Se la proposta di andare a vivere sotto il mare era parsa alquanto curiosa, ad altri la (ri)creazione della massiccia rete sotterranea e inutilizzata è parsa manna dal cielo.
I benefici auspicati da London Underline
- moltiplicare le possibili soluzioni per il decongestionamento delle città
- ridurre il traffico
- diminuire l’inquinamento
- recuperare intere aree dismesse della città
- offrire nuove opportunità di impiego (anche professionale) agli abitanti
- garantire aria più salubre e trasporti più agevoli
- proporre alternative al traffico a costo 0, che fanno bene alla salute e alle tasche [“A fronte di 28 minuti e una spesa di ventotto sterline in taxi a Londra, la stessa destinazione può essere raggiunta in sella alla nostra due ruote in soli sette minuti, senza spendere neanche un penny e praticamente azzerando le emissioni di co2″, spiega Thenexttech.startupitalia]
A Londra, la Underline mira ad andare dal centro alla periferia in 30 Km in per quella che potrebbe diventare la pista ciclabile più lunga d’Europa (ma una proposta c’è anche a Milano, ricordate Vento?).
A tutto questo dovrebbe aggiungersi anche la SkyCycle di Norman Foster: “una ciclabile sopraelevata che, sviluppandosi al di sopra delle linee ferroviarie suburbane, promette di non intralciare il traffico cittadino”, prosegue la nostra fonte.
Il bello, è che questa “città sotto la città” sarebbe completamente autosufficiente:
- per la pavimentazione “energetica”: “si chiama Pavegen la superficie dotata di sofisticati sensori che, sfruttando il movimento di pedoni e ciclisti, è in grado di convertire l’energia cinetica in elettrica e stoccarla per usi futuri” (Thenexttech).
- perché muove l’economia: “L’affitto di spazi commerciali poi, con il proliferare di negozi e centri culturali, oltre a rendere i tunnel più attraenti e sicuri, dovrebbe portare nelle casse comunali il denaro sufficiente per la sua manutenzione”(Thenexttech).
- perché migliora la metropoli bike friendly. «Ora che Londra ha raggiunto il livello più alto di popolazione nella sua storia (è la città più popolosa d’Europa con quasi 8 milioni e mezzo di abitanti, ndr.) abbiamo bisogno di pensare in modo creativo a come massimizzare le potenzialità delle nostre infrastrutture», sottolinea Ian Mulcahey, co-direttore di Gensler London.” (Thenexttech)
Il recupero dei vecchi tunnel della metro da trasformare in vere e proprie piste ciclabili sotterranee, corredate dalla presenza di negozi, bar e ristoranti. nonché “l’adeguamento delle gallerie della metropolitana dismesse e di binari ferroviari in eccedenza –” rappresenta un’alternativa salubre sotto molti aspetti, oltre a confermare il ruolo di capitale bike friendly di cui la città del Tower Bridge va così orgogliosa.
Ad oggi, diversi sono stati i tunnel individuati dal team Gensler per la riconversione: sulla Piccadilly Line – che va da Holborn alla stazione abbandonata di Aldwych – e la Jubilee Line, da Green Park a Charing Cross. Per collegare destinazioni pedonali strategiche poi, si è pensato anche a dei percorsi minori, come a Goodge Street – in pieno centro città – e a Stockwell, nel sud di Londra.
Ecco come sarà Londra – in questo video. E Milano!?
(Fonte: Gensler; Thenexttech.startupitalia)