La campagna vaccinale prosegue a ritmo sostenuto anche in Italia, il 60% della popolazione ha ricevuto almeno una dose, e ospedalizzazioni e decessi sono in calo. Merito quindi dei vaccini? Cerchiamo di capire quanto è il reale impatto confrontando i dati di quest’anno con lo stesso periodo dell’anno scorso.
Luglio 2021 a CONFRONTO con l’ANNO SCORSO: quale è la situazione di ricoveri, contagi e decessi
# Nel 2020 i parametri di ospedalizzazione e decessi erano migliori
La campagna vaccinale in Italia prosegue a ritmo sostenuto, il 37,6% ha ricevuto entrambe le dosi e il 59,3% almeno una. Il dato sembra riflettersi anche sui parametri di ospedalizzazioni, in calo costante da inizio luglio e sui decessi che, nei primi 9 giorni del mese, non hanno superato le 31 unità. Questo risultato è davvero merito dei vaccini o di altri fattori quali la stagionalità? Per capirlo è sufficiente fare un raffronto con lo stesso periodo del 2020.
Vediamo i numeri nel dettaglio dal primo al nove luglio 2020 e 2021:
- i ricoveri normali erano 8.845 nel 2020, mentre nel 2021 nello stesso periodo sono 11.965: il 35,3% in più nel 2021;
- i ricoveri in terapia intensiva nel 2020 erano 675, contro i 1750 del 2021: il 159,3% in più nel 2021;
- i decessi: nel 2020 erano 159, a luglio di quest’anno 190, il 19,5% di morti in più nel 2021.
# In base alla stagionalità la curva dei contagi dovrebbe risalire da settembre, a seguire ricoveri e decessi
Se il Covid-19 continuasse a seguire lo stesso andamento stagionale avuto sinora, con minori infezioni nei mesi caldi, la ripresa in autunno, e un picco invernale, tra fine e agosto e inizio settembre dovremmo assistere a una piccola ripresa dei contagi per poi essere più marcata a inizio ottobre. Ricoveri e decessi dovrebbero seguire poco dopo. Vediamo cosa è successo nel 2020.
Dopo l’appiattimento della curva dei contagi registrato tra fine maggio e fine di agosto 2020 si è avuta una timida risalita a cavallo tra agosto e settembre: dai 401 casi del 22 agosto si è arrivati ai 1732 del 4 settembre, per poi assistere a una crescita esponenziale dalla seconda settimana di ottobre con 4.458 nuovi positivi il giorno 8. Il 13 novembre si è registrato il picco massimo di tutta la pandemia con 40.902 casi di positività.
La stessa dinamica ha riguardato le curve relative alla crescita di ricoveri normali e in terapia intensiva con la salita decisiva attorno al 14 ottobre, con 5.042 persone ricoverate, 437 in terapia intensiva. Il picco di ospedalizzazione si è avuto il 26 novembre con 38.079 ricoveri, di cui 3.804 in terapia intensiva.
Anche l’ultimo indicatore, riguardante i decessi, ha replicato lo stesso andamento, pur con qualche settimana di differenza per gli effetti di contagi e ricoveri, con la curva ha che iniziato la salita attorno al 21 ottobre, quando i decessi erano stati 127. La punta massima punta massima di 993 morti è stata registrata il 3 dicembre.
Questi dati possono comprendere che potrebbe essere illusorio puntare tutto sui vaccini, mentre forse si dovrebbe preoccuparsi in anticipo di potenziare le strutture ospedaliere e di migliorare i protocolli di cura dei malati.
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FABIO MARCOMIN
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