M5, una metropolitana di FUOCO

L’ultima linea metropolitana messa in funzione, in attesa di M4, ha indubbiamente tecnologie e sistemi di gestione avanzati, ma pecca di progettazione del tracciato, design e di gravi problemi di climatizzazione.

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m5

La linea M5 è sicuramente una linea metropolitana all’avanguardia, che svolge una funzione fondamentale trasportando oltre 35.000.000 di persone all’anno, ma non è tutto rose e fiori.

COSA VA

Tecnologia e innovazione sono certamente un vanto per questa linea:

  • Guida driverless, ovvero senza conducente e con gestione remota dalla sala di controllo ATM
  • Le cosiddette “barriere anti-suicidio” che si aprono contestualmente all’apertura delle porte del treno e che servono appunto per evitare la caduta volontaria (o involontaria) di persone all’arrivo del treno in stazione, con il conseguente investimento
  • Tornelli con porte ad altezza uomo e a chiusura rapida per evitare lo spiacevole salto del tornello e limitare l’accodamento per ridurre l’evasione tariffaria (sistema che ATM sta implementando gradualmente anche nelle altre linee di metropolitana)

COSA NON VA

  • Gli ormai risaputi problemi di progettazione del tracciato, in seguito all’unificazione dei due tratti (Bignani-Porta Garabaldi e Porta–Garibaldi –San Siro) in un’unica linea e del sali-scendi con una curva a raggio stretto tra Isola e Monumentale, per permettere ai treni di passare tra edifici e stazioni della linea metropolitana M2 Garibaldi e Stazione FS Porta Garibaldi: questo ha causato problemi di usura di binari e ruote con i conseguenti forti rumori e vibrazioni provenienti dai treni in transito (sono stati eseguiti degli interventi manutentivi, ma una soluzione definitiva ancora non è stata trovata)
  • La dimensione ridotta di treni e stazioni, essendo M5 una “metropolitana leggera” ovvero ad impatto minore rispetto alle “metropolitane pesanti” come M1-2-3, combinata ad un numero insufficiente di treni ed una frequenza massima, inadeguata ai picchi di affluenza, di un treno ogni 3 minuti soprattutto nel caso frequente di eventi allo Stadio di San Siro (partite di calcio e concerti)

MA PERCHÉ LA LINEA M5 PUÒ CONSIDERARSI UNA “LINEA DI FUOCO”?

Posti i problemi evidenziati: treni a dimensione ridotta e bassa frequenza per i grandi eventi, esiste un altro enorme problema ovvero la climatizzazione che unito alla mancanza di finestrini, per la tipologia di treni, può condurre realmente a situazioni tragiche.

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Credits: Di Stefano Stabile – Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=24716211

La situazione: 28 Giugno, Concerto a San Siro, 40° gradi esterni, treni pieni, ma non troppo, e aria condizionata al massimo… quale risultato? Quello visto nella foto di copertina: UNA VERA SAUNA!

  • Vetri appannati
  • Tutti i passeggeri madidi di sudore
  • Difficoltà di respirazione
  • Visi rossi dal caldo e bianchi in coloro che hanno iniziato a sentirsi male con rischi di collassi e svenimenti

Può essere questa una degna linea metropolitana che garantisce sicurezza ai suoi viaggiatori?

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La gravità dell’esperienza (situazione di caldo insopportabile e difficoltà di respirazione mai provata in precedenza) è che si verifica costantemente anche nei periodi più freschi dell’anno, con temperature esterne di 25 gradi, al solo riempimento delle carrozze.

Al ritorno del concerto ho potuto scegliere il tram 16 ricondizionato con aria climatizzata all’interno, ma chi era obbligato a prendere la linea metropolitana…come avrà trascorso il viaggio?

QUALI SOLUZIONI SI POSSONO APPRONTARE?

Le soluzioni possono essere varie e nessuna esclude l’altra:

  • Installare impianti di condizionamento più performanti e potenti
  • Valutare sistemi alternativi di ricircolo dell’aria all’interno delle carrozze
  • Aumentare la frequenza dei treni soprattutto per gli eventi, scendendo a passaggi ogni 90” (possibili con questa linea addirittura passaggi ogni 75” ) come sarà per la linea M4 che prevede però un parco rotabile di 47 treni (un record), a fronte dei soli 21 della M5 (nemmeno con l’aggiunta dei 12 treni previsti per il prolungamento verso Monza sarebbero sufficienti) che avrebbe quindi bisogno di treni aggiuntivi
  • Prolungare ulteriormente l’orario di chiusura della linea in occasione degli eventi, oltre a quello già in essere che è già comunque migliore rispetto agli orari standard

Una cosa è certa: viaggiare con rischio di collassi, svenimenti e malori vari non può e non deve essere più tollerato!

 

FABIO MARCOMIN

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Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.