Lo ha denunciato un servizio delle Iene: ci sono taxi a Roma che rifiutano la corsa se la meta è troppo vicina. Un brutto andazzo che sembra si stia diffondendo anche a Milano. L’ho provato personalmente.
“Mi spiace, è troppo VICINO”
Milano. Via Torino. Ore 18.15. Devo raggiungere piazza Gramsci, angolo via Procaccini. Non mi capita spesso di prendere un taxi, ma sono in ritardo e mi trovo proprio davanti un mezzo che sembra disponibile.
# C’è chi dice no: le motivazioni del “rifiuto” di una corsa
Il rifiuto di una corsa breve sembra sia un fenomeno che sta prendendo sempre più piede nelle nostre città. Un servizio delle Iene ha mostrato come a Roma ci siano taxi che rifiutano di prendere clienti che devono andare troppo vicino. Su Youtube esistono anche altri filmati del genere. Una ricerca mostra quali sono le motivazioni principali che portano il tassista a dire di no a un cliente per una corsa breve:
- Puntare a un guadagno maggiore: una corsa breve viene considerata non redditizia, soprattutto quando il punto di partenza ha molti clienti, come in centro, le stazioni o gli aeroporti, ci può essere la tentazione di selezionare il cliente che va a una meta più lontana, consentendo così un guadagno maggiore.
- Traffico: ci può essere di mezzo anche il traffico a Milano che quando è molto congestionato, specialmente durante le ore di punta, potrebbe rendere le corse brevi poco redditizie.
- Sicurezza personale: una terza motivazione nel rifiuto di una corsa potrebbe essere quella di recarsi in alcune zone della città dove ci sono maggiori rischi di criminalità.
La domanda che viene a ogni possibile utente è questa: ma i tassisti hanno il diritto di rifiutare una corsa?
# Esiste il diritto di rifiutare una corsa?
Ma il rifiuto di una corsa è un diritto per il tassista? Secondo la legge (art. 187 T.U.L.P.S) è vietato rifiutare le prestazioni del proprio servizio a chiunque ne faccia domanda e ne corrisponda il prezzo. Le associazioni di categoria confermano che i tassisti dovrebbero prendere ogni passeggero che richiede un servizio di taxi e che il rifiuto di corse brevi da parte di un tassista “potrebbe costituire una violazione delle norme etiche e legali della professione.”
Quindi un tassista che si rifiutasse di prestare una corsa rischia sanzioni amministrative, come:
- Richiamo verbale o scritto: il tassista potrebbe ricevere un richiamo verbale o scritto dall’organo preposto alla regolamentazione della professione di tassista.
- Sanzioni economiche: potrebbe essere multato se ha infranto le norme etiche e legali della professione.
- Sospensione o revoca della licenza di tassista: se il tassista ha violato norme fondamentali della professione, potrebbe essere sospeso o addirittura revocata la sua licenza di tassista.
# Come tutelarsi?
Quindi dalla parte del cliente lasciato a piedi ci sono la legge e la deontologia professionale. Ma forse è il mercato a punire più efficacemente i comportamenti scorretti o i servizi non all’altezza: per fortuna a Milano ci sono molti servizi in sharing di ogni mezzo, disponibili ovunque, a ogni ora. Forse è il caso che le associazioni di categoria invece di alzare le barricate per difendere i propri privilegi vigilasse di più per punire chi porta sempre più cittadini a rivolgersi ad altri servizi.
Continua la lettura con: Quali car sharing ci sono a Milano?
ANDREA ZOPPOLATO
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Mai con un taxi sono arroganti incivili maleducati
In altri paesi non guiderebbero una bici
Provate solo a pensare perché UBER non prende piede in Italia
Per questa lobby di scansafatiche
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