Anche a Milano piace proiettarsi verso il futuro, immaginarsi come sarà tra qualche anno. Peccato che il suo scenario non sembra così appetibile. A causa dei cambiamenti climatici, Milano infatti potrebbe non essere più “la bella Milano” che tutti conoscono.
MILANO nel 2035: come SARÀ la CITTÀ in uno scenario post Apocalittico (Rendering)
# La Milano post apocalittica
Milano, luglio 2035. 127 giorni senza pioggia, una temperatura media di 42°. Niente acqua e i negozi di imbottigliamento presi d’assalto, si pagherebbe oro solo per una bottiglietta da mezzo litro. I ricchi migrano verso la Scandinavia, un traffico illegale di persone per portare in salvo più italiani possibili, solo quelli che se lo possono permettere però. Luglio 2035, una Milano disperata. Non più la bella e organizzata città. Un blackout nazionale che spegne anche l’energia meneghina. Un racconto fantascientifico? Sì certo ma che non sarà molto lontano dalla realtà.
# Un podcast per sensibilizzare gli italiani sul tema dei cambiamenti climatici
The Source è un podcast dedicato interamente ai cambiamenti climatici, ma raccontati in un modo particolare. Una sorta di podcast post apocalittico, dove i protagonisti sono due conduttori radiofonici che da Milano diventano l’unica fonte di informazione dello Stato. Uomini cinici e mediocri, ma che arrivati ad un punto di non ritorno iniziano a cambiare idea sul problema ambientale.
Il podcast è stato voluto e ideato dal Gruppo Cap, gestore del servizio idrico integrato della Città metropolitana di Milano. “Volevamo raccontare uno scenario fantascientifico, ma realistico, legato ai cambiamenti climatici per dare un chiaro segnale: se non interveniamo adesso con investimenti e cultura sulle nostre risorse ambientali e idriche, lo scenario di The Source non è solo probabile ma certo” spiega il presidente e amministratore delegato di Gruppo Cap.
# La situazione è grave
Non c’era bisogno di un podcast per capire che la situazione è grave. Eppure a volte gli italiani e il mondo hanno gli occhi chiusi, non perché non conoscono il problema ma perché non vogliono vedere. L’Italia è il primo stato in Europa per consumo di acqua, circa 220 litri al giorno pro capite. In estate non stupiscono più i 30° all’ombra, sono diventati la normalità, ma in tanto sempre in Italia nel 2020 la temperatura è aumentata di 1,65° rispetto alla media storica. Nel mondo il 25% della popolazione vive in una condizione di stress idrico e 4 miliardi di persone abitano già in aree dove c’è siccità almeno un mese all’anno.
Cosa stiamo aspettando a intervenire? Abbiamo bisogno di un peggioramento dei dati per arrivare anche noi al punto di non ritorno?
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BEATRICE BARAZZETTI
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