Fino a poco tempo fa era un fiore all’occhiello di Milano. L’anagrafe, in particolare la sede centrale di via Larga: si entrava, si prendeva un numerino e si passava agilmente da uno sportello all’altro, risolvendo in poco tempo qualunque pratica. Ma tutto è cambiato.
Mission Impossible per una CARTA di IDENTITÀ: la rivoluzione kafkiana dell’anagrafe di Milano
# La rivoluzione smart dei documenti
Diventare una smart city: uno dei mantra delle amministrazioni di Milano negli ultimi anni.
La cura e l’attenzione del territorio con il Piano Quartieri, l’Area B, le ciclabili, il restringimento delle carreggiate per mettere in sicurezza le ciclabili stesse. Fuori le macchine e i loro conducenti, dentro la pavimentazione colorata che sbiadisce. Pronti alla rivoluzione green, per riempire la città di aiuole e verde a caso. Questo è quello che fa una città smart, ci viene detto. E nel nome dello smart anche la rivoluzione dei documenti, con il passaggio dal numerino per evitare la coda alla comoda prenotazione da casa. Comoda? Non tutti ne sono convinti. Anzi.
Leggi anche: BALZO di 40 posti in un anno: Milano entra nella TOP 5 in Italia per la la QUALITÀ della VITA
# Call center distaccato su un atollo del Pacifico?
Da quando i servizi sono stati ripensati in modo “smart”, gli sportelli ricevono solo su appuntamento. Eventuali istruzioni e lista dei documenti da portare per fare certificati o carta di identità, vengono forniti da un call center. Il call center è solo l’inizio delle peripezie: l’odissea per avere un documento d’identità, per fare un esempio. Anche perchè il call center sembra connesso con gli uffici dell’anagrafe come fosse sperduto su un atollo del Pacifico.
Leggi anche: Milano non fa schifo ma: i MARCIAPIEDI di Via Sirtori sono PERICOLOSISSIMI
# Quali documenti servono per fare un documento?
Il call center dice al cittadino cosa fare e come prepararsi per l’appuntamento all’ufficio anagrafe. Poi però – il giorno fatidico – si scopre che le indicazioni fornite sono completamente slegate dalla realtà.
Allo sportello vengono richiesti documenti che al call center non sono stati preannunciati.
Per fortuna, i documenti mancanti sono reperibili allo sportello accanto. Nessun problema, pensa ingenuamente il cittadino.
Invece No! non è così che funziona: per raggiungere lo sportello accanto, non è più possibile – come una volta – posizionarsi in un’altra fila.
Si deve fare una nuova prenotazione al call center e attendere di essere ricevuti a Palazzo, così da ricominciare l’odissea da capo.
Continua la lettura con: Sondaggio CHOC: la MAGGIORANZA dei MILANESI vuole andare a vivere ALTROVE
# I paradossi dei documenti impossibili
Il time lapse per avere la carta di identità a Milano, è lungo. Il risultato della gestione smart applicata ai servizi di base prevede che, per avere il documento, possono servire settimane se non mesi.
Ancora peggio per un passaporto: per ottenere il quale servono 3 mesi. Rischiando però uno stallo da incubo: sì, perché per richiedere un passaporto è necessario essere in possesso di una carta d’identità elettronica. Ma se il cittadino non ce l’ha, di mesi ne possono servire 5.
Anche la nascita di un figlio, l’evento più lieto della vita, può trasformarsi in un incubo negli uffici dell’anagrafe a Milano.
La registrazione agli sportelli del comune deve essere necessariamente fatta entro 10 giorni. Ma ci devono essere entrambi i genitori, oppure agli sportelli dell’anagrafe non ti registrano il neonato. Pazienza se la madre è, ad esempio, costretta in ospedale per i postumi del parto, come capitato a un milanese di nazionalità italiana ma di origini straniere che si è visto rifiutare il documento per assenza della moglie. “Ma se è in Ospedale?”. “Chiami il call center”.
Leggi anche: Milano non fa schifo ma le STRISCE PEDONALI SCOMPARSE
# «Le code saranno solo virtuali»
Ad aprile 2022, l’assessora ai Servizi civici del Comune di Milano Gaia Romani, ha reso noto che i servizi in Anagrafe sarebbero rimasti attivi solo su appuntamento. I vantaggi per i cittadini avrebbero dovuto essere immediati, trasformando le code «da reali a virtuali».
In realtà la decisione ha evitato «i picchi di affluenza» – come nelle intenzioni di Romani – ma le attese sono arrivate fino a due mesi, per ottenere un appuntamento. Senza contare il problema di codici incrociati, password e altri bizantinismi che rendono complicatissimo procedere alla prenotazione, soprattutto se non si è degli hacker professionisti.
Bisogna considerare che non è tutta colpa del Comune. Ci si è messo anche il ministero degli interni, che a dicembre 2022 ha decretato la chiusura definitiva degli “sportelli di quartiere”, per problemi di privacy segnalati dal Garante.
Fino ad allora, alcuni dei servizi di anagrafe, venivano erogati da oltre 60 tra edicole, cartolerie e tabaccherie convenzionate.
Romani, ha reagito dichiarando che «le conseguenze sarebbero ricadute sui cittadini, costretti a tornare in Anagrafe», stimando l’impatto sugli uffici comunali in un aumento giornaliero di circa 500 utenti in più al giorno.
Leggi anche: L’AMAREZZA del ritorno a Milano da UN VIAGGIO in una GRANDE CITTÀ d’EUROPA
# Cittadini che urlano snervati agli sportelli, funzionari che si lamentano di essere pagati troppo poco
Peccato che alle parole di disappunto di Romani, siano seguiti ben altri fatti. Il 23 gennaio, infatti, appena pochi giorni dopo il rammarico per la chiusura degli sportelli di quartiere, ben due uffici decentralizzati del municipio 9 sono stati chiusi senza preavviso.
Agli utenti già in possesso di appuntamento presso le sedi di via Boifava e via Passerini, è stato semplicemente comunicato di recarsi alla sede più vicina.
Risultato finale? Cittadini che urlano in Anagrafe perché non gli vengono dati i documenti. Quelle prenotazioni che avrebbero dovuto trasformare le code in virtuali, vengono utilizzate per esercitare abusi. Funzionari dell’anagrafe che si lamentano: sono pagati pochissimo, tutti se ne vogliono andare da Milano perché con gli stipendi livellati su scala nazionale la vita qui è troppo cara.
La città-laboratorio non sta dando una bella immagine di sé al mondo: “Gli amministratori di Milano sono così impegnati a costruire ciclabili che stanno perdendo di vista i servizi di base ai cittadini“, commenta un architetto straniero che vive a Milano il cui lavoro “è diventato impossibile” per la raccolta dei documenti nella rivoluzione smart.
Continua la lettura con: Milano non fa schifo ma
LAURA LIONTI
Continua la lettura con: ALTRI MILANO NON FA SCHIFO MA…
La STRADA della CODA PERENNE per una ciclabile mai aperta
TAXI non solo per RICCHI: una soluzione per rendere Milano più vivibile
SAN SIRO DECADENCE, un quartiere da salvare: il FOTOREPORTAGE
EMERGENZA PARCHEGGI: i binari in disuso la mossa della disperazione
SERVIZI sempre meno efficienti e PRATICHE sempre più lunghe. La motivazione di fondo che si cerca di ignorare
PAVÈ sì o PAVÈ no? Scatta la PETIZIONE tra i MILANESI
Dove le AUTO BRUCIATE riposano in PACE
ABBATTUTE o CHIUSE: la situazione drammatica di queste SCUOLE MILANESI
Le FERMATE dei MEZZI PUBBLICI trasformate in PARCHEGGI per le AUTO
La CICLABILI di MILANO: sono utili o sono un MAQUILLAGE POLITICO?
MILANO è SPORCA: una soluzione coraggiosa per renderla PULITA
Il DEGRADO di GRAMSCI, la “piazza orinatoio” tra sporcizia, sbandati e una fontana senz’acqua
Le STRADE del centro più PERICOLOSE per i PEDONI: la situazione attuale e le possibili soluzioni
Marciapiedi o MARCIABICI?
La STAZIONE del PASSANTE di Porta Garibaldi è il regno dell’INCIVILTÀ
Il MATRIMONIO tra ITA Airways e Lüfthansa: un danno per il sistema aeroportuale milanese
Sul Naviglio Martesana in secca affiorano i rifiuti
Gli SCEMPI ARCHITETTONICI del dopoguerra ancora presenti a Milano
È più facile che un CAMMELLO passi per la cruna di un AGO, che trovare un TAXI la sera, in CENTRALE
I PENDOLARI del CRIMINE
Quell’ANGOLO della STAZIONE CENTRALE trasformato in un ORINATOIO
Le STRADE PERDUTE di Milano: asfalto o groviera?
CASORETTO: spariscono i CESTINI, l’immondizia in strada si MOLTIPLICA
A Milano lo stipendio non basta
Caro biglietti, taglio dei servizi: sarà un anno di austerity?
“Non riesco più a capire la mia città”
MILANO-MALPENSA: una linea Express mica tanto express
Buenos Aires: la strada dei record (di incidenti)
Groviglio di bici sul Passante
L’asfalto ferito: la video denuncia del comico Storti
Prima di aprire la STAZIONE FORLANINI M4 è già in DEGRADO
Milano non fa schifo ma… i MARCIAPIEDI di Via Sirtori sono PERICOLOSISSIMI
Gli ostacoli per chi si muove sulla carrozzina
La sciatteria delle scuole di Milano
Bovisa o Calcutta? I CUMULI di SPAZZATURA abbandonati in strada
L’enigma MALPENSA EXPRESS: la stralunata porta d’ingresso a Milano
Quei primi 100 METRI di via IMBONATI
Il DEGRADO delle PORTE di Milano
Il lato oscuro della City: il DEGRADO di PORTA VOLTA
Shock al rientro: DEGRADO e INCURIA nel CUORE di Milano
Milano non fa schifo ma…i palazzi INSUDICIATI dagli scarabocchi sì
I giochi pericolosi ai GIARDINI OSIRIS
I CARTELLI DA MARCIAPIEDE di Via Taormina
Il grave degrado dei GIARDINI MENDEL
il MARCIAPIEDE di Via Pirelli
Dilagano le STRISCE BLU: TRIPLICATE in pochi anni
La SPAZZATURA ACCUMULATA agli angoli delle strade
Le tre sedi di municipio dell’ORRORE
I progetti di URBANISTICA TATTICA abbandonati…
La CORSIA PREFERENZIALE INCOMPIUTA
Milano non è più Erasmus City: SCIVOLA al 48esimo POSTO
Le BUCHE sull’ASFALTO
Milano ha troppi PALI
Il SOTTOPASSO CHIUSO di Piazzale Lugano
I TRENI IMBRATTATI
La strana estate delle 11 PISCINE CHIUSE di Milano
Le STRISCE PEDONALI “SCOMPARSE”
Il JERSEY ABBANDONATO di viale LANCETTI
copyright milanocittastato.it
Clicca qui per il libro di Milano Città Stato
copyright milanocittastato.it
Clicca qui per il libro di Milano Città Stato
Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita
Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)
ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/