Era l’8 aprile 2019 quando è stato annunciato il decreto attuativo per avviare la sperimentazione sulla micromobilità elettrica, condiviso con gli enti locali e le altre amministrazioni coinvolte e elaborato accogliendo anche le richieste arrivate da parte dell’Anci. Ancora oggi permane l’incertezza.
I punti fermi della normativa
Come stabilito dal decreto e dalla successiva Legge di Bilancio:
#1 Saranno i sindaci a delimitare le aree in cui procedere con la sperimentazione e disciplinare l’uso di questa tipologia di mezzi.
#2 La categoria di mezzi inseriti nel decreto comprende: monopattini elettrici, Segway, Hoverboard e Monowheel che potranno circolare liberamente su aree pedonali, piste ciclabili e su corsie riservate, a patto che non superino il limite di velocità di 30 Km/h,
#3 La circolazione su strada è limitata solo a determinate aree e solamente in ambito urbano.
#4 I mezzi dovranno integrati alcuni dispositivi obbligatori, per la sicurezza stradale, quali segnalatori acustici, motore elettrico che non superi la potenza nominale massima di 500 watt e sistemi di illuminazione, le luci devono entrare in funzione da mezz’ora dopo il tramonto, durante la notte e di giorno quando le condizioni atmosferiche non assicurano un’adeguata visibilità.
#5 Se si circola su strada o su corsie dedicate, è obbligatorio l’utilizzo di giubbotto o bretelle catarifrangenti di notte, per monopattini elettrici e segway.
#6 I monopattini e i segway con manubrio che rientrano nei limiti di potenza 0,5 KW e velocità massima 20 km/h sono equiparati ai velocipedi (norma a rischio nelle prossime modifiche alla legge)
#7 I conducenti dovranno essere necessariamente maggiorenni
#8 Non è possibile trasportare passeggeri né trainare merci o traini
I Monopattini a Milano: le decisioni del Comune
Milano è stata la prima città italiana ad attivare il servizio in modo sperimentale a luglio 2019 e successivamente anche la prima a sospenderlo in seguito ad un incidente e all’incertezza normativa.
Il Comune ha deciso di affidare a un bando la scelta degli operatori che offriranno la micromobilità in sharing, imponendo però:
- un tetto masssimo di 2.250 mezzi in circolazione, escludendo quelli detenuti dai cittadini che gli hanno acquistato.
- transito solo nelle aree pedonali (con velocità limitata a 6 km/h), nelle piste ciclabili, e nelle Zone 30 (purché non ci siano pavé o binari del tram).
- divieto di salire sui marciapiedi o uscire dalle aree stabilite per la sperimentazione
Sono stati installati da qualche mese le nuove segnaletiche verticali che riportano l’immagine del monopattino affiancato alla bicicletta e alcuni operatori hanno fatto ripartire il servizio, mentre i partecipanti sconfitti nel bando stanno attendendo l’esito dei ricorsi.
FABIO MARCOMIN
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