Per ora si tratta di un tratto di strada privato in un’area dell’autostrada A35, ma in futuro potrebbe sostituire completamente le corsie così come le conosciamo. Scopriamo questo progetto ambizioso ed ecosostenibile.
Nasce in Lombardia l’AUTOSTRADA del FUTURO: ricarica i veicoli mentre la PERCORRONO
# L’Arena del Futuro vicino a Cremona
Il test di questa nuova tecnologia sarà condotto nei pressi dell’uscita di Chiari Ovest, vicino Cremona. Qui è presente un anello di asfalto, chiamato proprio “Arena del Futuro” per ciò che rappresenta. Infatti, saranno testati nel circuito tre veicoli piuttosto differenti tra loro, una Fiat 500, una Jeep Renegade e un autobus Iveco che potrebbero rappresentare l’avanguardia per i nostri spostamenti. Le vetture saranno elettriche e la loro batteria sarà ricaricata semplicemente dal movimento che compie il mezzo, grazie all’induzione generata dalle spirali presenti nell’asfalto. Si tratterebbe della prima autostrada italiana a emissioni zero e potrebbe diventare realtà nel 2023.
# Chi guida il progetto e in cosa consiste
Dietro lo sviluppo dell’idea troviamo Franco Bettoni, Presidente della Camera di Commercio di Brescia. Parlando del progetto, Bettoni è convinto che la ricarica dei veicoli a induzione sarà un modello per lo sviluppo industriale nei prossimi anni. Il suo obiettivo principale è quello di ridurre le missioni di CO2, in particolare nel tratto autostradale della A35, che per ora risulta tra i più inquinanti d’Europa. Inoltre, un sistema simile permetterebbe enormi margini di crescita e sviluppo per l’economia dell’intera penisola.
Oltre alla ricarica dinamica grazie alle bobine nell’asfalto, però, l’Arena del Futuro sta sperimentando anche una nuova tipologia di ricarica statica, con una piattaforma che sarà in grado di ricaricare i veicoli predisposti che sostano in quell’area.
In aggiunta, Bettoni spiega che sarà integrato anche un sistema di connettività avanzata, sfruttando il 5G, per permettere ai veicoli di ricevere informazioni sul traffico e garantire la sicurezza in caso di qualsiasi emergenza. Questo fronte potrebbe agevolare anche lo sviluppo di auto a guida autonoma, ma per il momento non è una priorità per il progetto.
Dopo aver sperimentato questa futuristica idea di strada in Svezia e in Germania, ora anche l’Italia è pronta a fare grandi passi in avanti, anche grazie all’aiuto di partner d’eccezione come il Politecnico di Milano, Stellantis, Tim, l’Università Roma Tre e l’Università di Parma.
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MATTEO GUARDABASSI
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