Le polemiche per la realizzazione della pista ciclabile lungo Corso Buenos Aires, con cordolo di 17 cm di altezza, non si sono ancora placate. In uno dei “paradisi” delle biciclette hanno una scelto una strategia molto diversa da Milano.
Nel PARADISO delle BICICLETTE le CICLABILI sono SENZA cordoli e PROTEZIONI
# A Milano continuano le polemiche per la pista ciclabile con il cordolo in cemento alto 17 centimetri e largo 50
A Milano non si sono ancora placate le polemiche per la realizzazione della pista ciclabile lungo Corso Buenos Aires, protetta da un cordolo in cemento alto 17 centimetri e largo 50, che ha già causato problemi con alcune auto danneggiate proprio per la scarsa segnalazione del cordolo stesso. Una pista già criticata quando ancora non aveva le protezioni per i ciclisti.
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# A Zurigo non usano protezioni in centro città
L’incentivo alla mobilità dolce è in atto ormai in tutte le città europee e non solo. Anche Zurigo ha ampliato la sua rete di ciclabili, ma ha scelto una strada differente rispetto a Milano per l’area urbana. Le piste sono infatti semplicemente delimitate da una striscia gialla e colorate di rosso in prossimità degli incroci, oltre al simbolo del ciclista.
# La carreggiata promiscua per veicoli e biciclette
Per la svolta a sinistra non è prevista una corsia dedicata. I veicoli e le biciclette si trovano nelle stessa carreggiata con indicazione dello spazio dedicato ai mezzi a due ruote a pedali e la “casa avanzata” per consentire a i mezzi a motore di vedere i ciclisti fermi sulla loro destra.
# Le barriere sulle strade fuori dal centro
Le piste ciclabili protette ci sono anche a Zurigo ma solo nelle strade fuori dal centro. Nella foto in alto si vede quella su un ponte che attraversa il lago della città svizzera, dove il transito dei veicoli è separato da quello dei ciclisti con una sorta di guardrail.
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FABIO MARCOMIN
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