I motivi reali di ribellione dei popoli sono sempre i prezzi dei beni di base. L’andamento dei prezzi di risorse energetiche e delle materie prime alimentari lasciano intravvedere che a breve si rischia che la gente non abbia più da mangiare. E la conseguenza potrebbe essere un’onda di rabbia enorme contro i governi.
Se a Roma mancava il pane crollava l’Impero: per assicurare la stabilità serviva innanzitutto garantire la tratta dal Nord Africa attraverso cui passava il pane per i romani.
Ai nostri giorni non stanno andando fuori controllo solo i prezzi di gas e petrolio. È triplicato il prezzo dei semi, è raddoppiato il prezzo dei fertilizzanti, c’è carenza di fosfato, stanno esplodendo i prezzi dei metalli utilizzati nell’industria e tutto si riverbera sui prezzi dei beni alimentari.
C’è una scarsità irrisolvibile, perdiamo ogni anno il 6% di fonti non rinnovabili. E le politiche attuate negli ultimi anni hanno aggravato questa scarsità, nascondendola a tutti.
Da molti anni non si trovano più i Giant, i grandi giacimenti di petrolio, le grandi imprese globali hanno da tempo smesso di investire come prima perché gli investimenti non hanno lo stesso grado di profittabilità del passato. Si spende sempre di più e l’investimento rende sempre di meno. Su questo trend calante si è inserita la transizione green che è stata concepita per coprire questa carenza: una politica che ha finito per ridurre gli investimenti in nuovi esplorazioni, aggravando così ulteriormente il deficit di offerta.
Cosa potrebbe accadere se si arrivasse a un razionamento delle fonti di energia e a una conseguente carestia di risorse alimentari?
Abbiamo l’impressione che, alla fine, potrebbero ergersi a salvatori proprio gli stessi che hanno provocato la crisi. Che potrebbero indirizzare la rabbia dei cittadini contro quelli che loro stessi hanno usato e che ora sono in primo piano nella gestione dell’emergenza attuale.
Gli stessi che stanno governando venendo assolti da ogni colpa, potrebbero presto costituire il capro espiatorio anche per colpe non loro.
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